L’intervista a Franco Previte (Associazione Cristiani per Servire) “Giornata del Malato 2019”

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La Direzione di Sordi on Line in prossimità della Giornata del Malato 2019, di cui il prossimo 11 febbraio ricorrerà la 27ª edizione, ha richiesto al Presidente dell’ Associazione Cristiani per servire notizie sul disagio mentale :.

D. Signor Presidente da molti anni l’Associazione da Lei presieduta è impegnata nell’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di stimolo al mondo Politico e Legislativo perché varino Provvedimenti in favore dei malati psichici e delle famiglie coinvolte. Che bilancio si sente di trarre?

R. Era il 7 ottobre 1998, ricordo molto bene questa data, quando insieme alle Opere don Guanella e don Orione abbiamo presentato una Petizione al Parlamento Italiano ( ed anche a quello europeo) per sensibilizzare il mondo Politico e Legislativo ad attuare un Provvedimento Legislativo per una Riforma dell’Assistenza Psichiatrica, specialmente per sopperire alle esigenze delle famiglie in cui insistono i sofferenti il disagio psichico. Non Le nascondo che abbiamo sempre avuto delle perplessità sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici e per la dismissione dei “pazienti”in quanto le leggi 180 e 833, prive del Regolamento d’Applicazione, hanno determinato la chiusura degli Ospedali Psichiatrici ed i criteri adottati dai vari Progetti-Obiettivi per la prevenzione, cura riabilitazione della disabilità mentale, ancora oggi 2019, però, non si riscontrano adeguati positivi risultati. Le famiglie sono sempre in difficoltà per il reperimento dei Servizi cui accedere per i provvedimenti diagnostici di cure e terapie, difficoltà che sfociano spesso nella disperazione od in scelte sbagliate. L’Italia dedica il 3,4% del budget per la salute mentale, mentre la Tanzania il 7%, l’Australia il 10%, l’Inghilterra il 12%, l’Europa circa dal 4 al 5%. Il Bilancio è senza ombra di dubbio, molto, molto negativo, ma con le parole del Santo Giovanni Paolo II° . “Andiamo avanti con speranza”.

D. Quali sono i Provvedimenti più urgenti da prendere perché si possa parlare di una tutela “adeguata” per questi malati e le loro famiglie? Quanto costerebbero alla collettività.

R.. Lo abbiamo proposta ai Governi che si sono succeduti a Palazzo Chigi ed anche al Governo del Cambiamento, attraverso la stampa. Non abbiamo altra scelta. Rivedere la legge Basaglia ( 180 e 833 ) in due punti : a.) l’autorizzazione al Trattamento Sanitario Obbligatorio anche in assenza del consenso del paziente, almeno in determinate condizioni; b.) la realizzazione di strutture territoriali di riabilitazione di lunga durata per i casi difficili da riabilitare, onde evitare che sulle famiglie gravi un carico insostenibile di disagio, costi e pericoli, c.) la prevenzione dei disturbi di comportamento e di psicopatie in età evolutiva a tutt’oggi non valutata in quanto la prevenzione può consentire di affrontare la psicosi ed in particolare la schizofrenia in modo migliore ed efficace.

Le due prime modifiche (a e b), con le dovute garanzie di rispetto del paziente e dei suoi familiari, non hanno trovato l’attenzione di qualche Deputato, per cui il Testo Unificato Burani-Procaccini concordato con tutte le Parti Politiche si è arenato in Parlamento nel 2005. Da questa data ogni iniziativa in favore dell’handicap mentale è letteralmente sparita dall’Agenda Parlamentare. Il costo alla collettività non dovrebbe essere elevato in quanto questi “cittadini” da ben 40 anni attendono quei diritti legali, quei Provvedimenti Legislativi di rispetto umani che costituiscono la ragione profonda, il motore propulsivo per il miglioramento delle loro condizioni di vita e l’inalienabile dignità quali persone umane ed il godimento di protezione per la vita e per la salute, non trascurando la sicurezza di tutti i cittadini. Aggiungo che uno dei problemi più scottanti, più difficili e di maggior rilievo che affliggono le famiglie dei disabili psico-fisici é l’incertezza del dopo, cioè del dopo la morte di colui/ei che sostiene il peso dell’Assistenza, soprattutto per non avere ancora una ragionevole certezza e sicurezza sui vari tempi assistenziali che il proprio familiare dovrà affrontare. Il “dopodinoi” è essenziale per il futuro di questi “desaparecidos della n/s civiltà”, cioè quel quid economico che garantirebbe il proseguo della loro vita e della loro assistenza.

D Dai riscontri in Suo possesso, esistono “aree di eccellenza” e “buone pratiche” nel nostro Paese che possano essere di esempio in territori e situazioni meno attrezzate ?

R. Welfare State in senso riduttivo è sinonimo di assistenza, interventi, aiuti di vario genere da parte dello Stato e dell’Ente Pubblico. Il problema della disabilità mentale da tanti, forse troppi, ritenuto esautorato, è grave, incombente e tale che le Istituzioni non devono e non possono ignorare il loro compito di occuparsi e preoccuparsi della salvaguardia sia dei portatori di handicap che della società. I casi eclatanti che quasi giornalmente avvengono ad opera di soggetti mentalmente deboli, sono marcati segnali di allarme che dimostrano con i fatti, come appare inadeguata, ( non esistendo “aree di eccellenza” o “buone pratiche” specie nel Sud d’Italia rispetto alla modernissima Lombardia), la “scelta” voluta dal Legislatore sulla chiusura degli ex-Ospedali Psichiatrici ed inefficace la filosofia del passaggio dal sistema Sanitario a quello Assistenziale. I politici, specie quelli di fede Cattolica che si ispirano al Magistero ed alla Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, devono esercitare tutte le possibili iniziative affinché i termini del loro impegno etico e politico nella realtà sociale siano attuati perché la dignità dell’uomo “malato” sia debitamente riconosciuta, rispettata e promossa.

D– Nessuno sembra avere nostalgia dei “manicomi”, anche se molti lamentano il crescere di fenomeni di violenza, anche estrema, legati alla malattia mentale. Quali alternative sarebbero concretamente percorribili rispetto alla detenzione coatta dai malati, nei casi di turbe più gravi, perché gli stessi malati non divengano nocivi a se stessi e agli altri ?

R. Bisogna riconoscere che le preoccupazioni delle Istituzioni più che per la salute del “malato” sono state quelle per la chiusura dei “manicomi”, perché i tempi della politica, purtroppo, non tengono conto del dolore e delle difficoltà delle persone sofferenti il disagio psichico e quanti convivono e condividono queste situazioni, schiacciati dal peso di una grossa croce presente nelle famiglie colpite da questo grave ed urgente disagio sociale. In Italia il 20% , circa 10 milioni di persone accusano disturbi di natura mentale, mentre in Europa 1 cittadino su 3 soffre di disturbi mentali e 1 su 7 di ansia e depressione (da Esemed ).Purtroppo assistiamo quasi ogni giorni ad episodi di lucide follie che potrebbero non avvenire qualora esistessero strutture e servizi adeguati, come abbiamo detto sopra, strutture territoriali di riabilitazione di lunga durata per i casi difficili. Nei n/s 21 punti della Petizione al Parlamento Italiano( ed anche europeo) abbiamo richiesto (n.18) non la detenzione coatta, ma strutture idonee, non ansiogene, con la presenza di animali domestici (Pet therapy) come strumento terapeutico-riabilitativo onde restituire fiducia nelle capacità del paziente con un vivo rapporto col mondo in aree esterne. Auspico che questi cittadini non siano “maltrattati” nella loro solitudine, nella loro sofferenza, nel loro status sociale, ma siano sostenuti veramente dalle Istituzioni, anche europee, non con le parole, ma con i fatti.

D. La presenza della Comunità Cristiana nel campo del disagio psichico è discreta e variamente articolata: accanto a servizi della Caritas operano diverse Associazioni di volontari, onlus e altro. Lei reputa che occorrerebbe fare di più a livello ecclesiale, e  se sì– come e che cosa ?

R. La presenza delle Caritas Parrocchiali, dell’ Associazione di Sant’Egidio e di altri nonché della guida a livello ecclesiale, ancora essenziale e necessaria. Forse oggi i temi etici o della morale proposto all’osservanza delle norme sono “allentati” e nessuno vuole essere vincolato e nessuno si sente responsabile: In poche parole si assiste ad una solidarietà un po’ superficiale, condensata da una esteriorità priva comunque di un substrato profondo e di un relativismo imperante, molto bene evidenziato da Papa Radzingher e da Papa Francesco un vero papà. L’etica moderna è forse per un invito a trasgredire, specie i mass media che “spingono” a volte verso un senso non di libertà, ma di libertinaggio, mentre una volta esisteva la grande virtù del frenare. Oggi, ripeto, assistiamo all’affermarsi del fenomeno della frammentarietà delle “cose” e per questo è difficile e spesso vana la ricerca di un “senso”. Ricordo quelle parole del Santo Padre Giovanni Paolo II° “ non pochi si chiedono se abbia ancora senso porsi la domanda sul senso” nella Lettera Enciclica Fides et Ratio. Una degradazione della ragione senza ricercare la verità. Questo passo del “Beato” ci invitava a raccogliere ed esaminare la realtà in tutta la sua drammaticità, perché oggi il cittadino che continua nella strada della morale ha il timore di perdere quei diritti che fanno parte dell’etica civile, cioè il rispetto della dignità della persona più volte richiamata da PapaFrancesco. La sola “cosa certa” che resta per la nostra sicurezza è la speranza che la sconfitta fin oggi registrata sia un domani di sincero rispetto e concreto realismo per i “malati” per le loro famiglie ed anche per la nostra sicurezza. L’obiettivo della intuizione nella “Giornata Mondiale del Malato” del prossimo 11 febbraio voluta dal Santo Giovanni Paolo II° era quello di sensibilizzare la società laica alle necessità di “donare” agli infermi una efficiente assistenza, al credente Cattolico il compito che gli spetta è quello di stare sempre vicino a chi soffre sull’esempio di Maria Madre di Gesù ai piedi della Croce. Ecco che la “presenza” della Caritas nelle sedi Parrocchiali, specie nel Sud e nella mia Diocesi di Acireale dove il nuovo Vescovo Mons. Antonino Raspanti ha incrementato la presenza ecclesiale nelle Parrocchie della Caritas, è essenziale e necessario “strumento” atto ad individuare i problemi prioritari, analizzare le componenti ed indicare le soluzioni, come sta avvenendo molto bene con perseveranza per raggiungere il bene comune. Ringrazio di cuore la Associazione “Sordi on Line” per l’opportunità datami di esporre la situazione del mondo della disabilità.

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