E’ la più grande vergogna che le Istituzioni non hanno compiuto sulla Riforma della malattia mentale e soprattutto nell’emissione dopo due anni di “silenzio economico” delle pensioni d’invalidità, che consentono loro non di vivere, ma di sopravvivere .( Vedere fondo * )
I disabili fisici i ciechi, sordi, invalidi e gli handicappati psichici ancora una volta sono stati dimenticati dalle loro disabilità dalle Istituzioni, mentre restano gravi ed urgenti i problemi dell’assistenza, specie quelli inerenti e dovuti dopo ben 40 anni dall’emissione delle leggi che hanno abolito i “manicomi” .
Nell’ultimo “atto” altalenante del Teatrino della Politica 2017, dove i programmi dovevano essere prioritari verso il “popolo” e verso la moltitudine di sofferenti, il Parlamento ha finito il suo ciclo, totalmente trascurando tre problematiche d’ordine sociale per il mondo della disabilità molto rilevante ed ancora urgenti : le strutture architettoniche, la malattia mentale, le insufficienti provvidenze economiche !
Specialmente le aride ed insufficienti provvidenze economiche “dedicate” al mondo della disabilità ( elencate in fondo a queste riflessioni *), consentono loro solo la sopravvivenza, malgrado i persistenti ed esosi stipendi e pensioni “d’oro” allegramente goduti dai “ Pubblici Paperoni” che tutt’ora imperversano nel n/s mondo che ormai è totalmente cambiato .
Le strutture architettoniche di accessibilità urbana sono ancora immutate e tutte quelle “necessità” che intralciano il cammino e la vita sociale del mondo della disabilità fisica restano immutati nelle n/s città, nei quartieri, nelle periferie e nei n/s paesi
Resta immutata l’aberrazione mentale dopo che il 13 maggio 1978 il Parlamento Italiano approvava la legge 180, mentre oggi 2018 ricorre il 40°anno dell’applicazione di questa legge ispirata dalle teorie dello psichiatra veneziano Franco Basaglia, il quale poneva fine all’istituzione manicomiale attestando che il manicomio non era un luogo di cura, ma un’istituzione da abbattere .
L’esigenza è ancora oggi 2018 in evidenza dei Servizi Pubblici, che dovevano lenire le sofferenze di quel “mondo”, per una pseudo integrazione di questi desaparecidos nella n/s società .
La legge 180 priva del Regolamento d’Applicazione e la legge 833 che ha proseguito l’iter del “non concludere”, non hanno previsto strutture alternative ed adeguate, organizzazione dei Servizi Pubblici, restano solo le Strutture Cattoliche e non, perché non vi è stata una serena valutazione dei limiti terapeutici attuati nell’epoca, stabilendo che la malattia mentale è un problema sociale ed il “malato” è assimilato all’emarginato, all’handicappato, all’anziano non autosufficiente.
Oggi, purtroppo, è ancora opportuna ed urgente la realizzazione di strutture territoriali di riabilitazione di lunga durata per i casi più difficili da riabilitare onde evitare che sulle famiglie gravino un carico insostenibile di disagi, costi e pericoli, con Servizi Specifici in Strutture adeguate, l’autorizzazione al TSO obbligatorio anche in assenza del consenso del paziente almeno in determinate condizioni, la prevenzione dei disturbi di comportamento e di psicopatie in età giovanile ed “altro”, innovazione mai realizzate .
Ormai si deve ricordare, ai nuovi membri del nuovo Parlamento che uscirà dalle elezioni politiche del 4 marzo p.v., che la malattia mentale necessita di una vera politica e “non disinteresse”, di una nuova valutazione di questo vero ed autentico flagello sociale, lo anela il mondo della sofferenza, il quale ancora una volta ha avuto una profonda delusione per la mancata possibilità di realizzazione di quei Provvedimenti Legislativi concreti ed attuabili che dovevano essere fatti a fine 17/ma Legislatura e che tutelino il diritto di questo “mondo” sempre dimenticato, malgrado avvenimenti” e “tragedie familiari” quasi quotidiane . Ancora una volta dobbiamo constatare che la politica non vuole integrare i sofferenti problemi psicofisici nei privilegi della società, né iniziare un processo di rinnovamento, oggi, tanto declamato, dobbiamo ribadire che non basta solo denunciare sperperi o tagliare spese, è necessario che questi “accorgimenti” portino ad un concreto cambiamento, compreso le conclamate Riforme, che purtroppo non sono avvenute !
E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II°: “ Andiamo avanti con speranza ! ”
Previte
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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto né gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti .
*Circolare INPS n.186 del 21 dicembre 2017
Importo pensioni d’invalidità 2018
Tipo di provvidenza | Importo | Limite di reddito | ||
2017 | 2018 | 2017 | 2018 | |
Pensione ciechi civili assoluti | 302,23 | 305,56 | 16.532,10 | 16.664,36 |
Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati) | 279,47 | 282,55 | 16.532,10 | 16.664,36 |
Pensione ciechi civili parziali | 279,47 | 282,55 | 16.532,10 | 16.664,36 |
Pensione invalidi civili totali | 279,47 | 282,55 | 16.532,10 | 16.664,36 |
Pensione sordi | 279,47 | 282,55 | 16.532,10 | 16.664,36 |
Assegno mensile invalidi civili parziali | 279,47 | 282,55 | 4.800,38 | 4.853,29 |
Indennità mensile frequenza minori | 279,47 | 282,55 | 4.800,38 | 4.853,29 |
Indennità accompagnamento ciechi civili assoluti | 911,53 | 915,18 | Nessuno | Nessuno |
Indennità accompagnamento invalidi civili totali | 515,43 | 516,35 | Nessuno | Nessuno |
Indennità comunicazione sordi | 255,79 | 256,21 | Nessuno | Nessuno |
Indennità speciale ciechi ventesimisti | 208,83 | 209,51 | Nessuno | Nessuno |
Lavoratori con drepanocitosi o talassemia major | 501,89 | 507,42 | Nessuno | Nessuno |