“Ribaltare la cultura dello scarto”, anche per gli anziani verso le Case di Riposo!

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Ancora una volta Papa Francesco nel ricevere il Corpo Diplomatico in Vaticano l’11 gennaio dell’anno corrente, ha richiamato fra altre argomentazioni la cultura dello scarto, aggiungendo che “ quello che comanda oggi non è l’uomo, è il denaro”.

papaFrancesco_napoliPapa Francesco nell’esprimere questo concetto richiama l’attenzione sull’uomo che agisce nel creato affidatogli da Dio con  il compito di coltivare invece di sfruttarlo e trascurarlo ed è qui che a questo contributo Papa Francesco chiama “cultura dello scarto”.

Oggi 2016 in Italia si disputa, si fanno congetture, si “viaggia” nell’indeciso, si ricerca avidamente il “potere”, mentre i variegati problemi sociali tanto decantati, gravi ed ugualmente urgenti, languono nel nulla da parte della politica, che per quanto riguarda la necessità della gente è totalmente assente, malgrado che dalla collettività sale forte, diffusa e decisa la domanda di solidarietà e di giustizia sociale per tutti.

Uno dei tanti problemi sociali che necessitano di risoluzione sono le Case di Riposo lasciate alla speculazione privata, che praticamente fanno sorgere la cultura dello scarto .

Non esiste, per quanto ne sappiamo, nessuna programmazione è stata adottata, quanti bilanci pubblici stanziano risorse finanziarie per realizzare Case di Riposo ove possono trovare un sereno e sicuro asilo persone anziane che consumano giornalmente i tempi della loro vita e della loro disperazione nella perfetta solitudine, quasi una “strisciante eutanasia”?

Quella solitudine si tramuta in una sintomatologia emotiva che conduce o può condurre alla depressione : primo disordine funzionale della persona.

Nella meditazione sulla vita Giovanni Paolo II° con la XI° Enciclica “Evangelium vitae” esorta la comunità in difesa della vita “dal concepimento al declino”, richiamo che sempre perviene dalla Sede Apostolica e d ancora una volta da Papa Francesco..

La comunità nazionale, al di là di ogni schematismo o credo politico, deve farsi carico della difesa della vita umana e della dignità di ogni cittadino, affinché il fenomeno dell’emarginazione degli anziani, dei disabili, dei malati terminali, non deve avvenire-.

Secondo la n/s Costituzione, ( portata sempre ad esempio di bene collettivo!), la solidarietà pubblica e lo Stato Sociale non devono essere mai assenti. Ma non è così!

E’ vero che l’ampiezza e la complessità degli interventi da realizzare richiedono un impegno da parte delle Istituzioni sia sul piano dell’impostazione programmatica che su quello del reperimento delle risorse finanziarie che costano enormi sacrifici al contribuente italiano, ma tuttavia é utile ricordare che questa n/s società è un coperchio strapieno di buchi, che copre molto poco le realtà e le necessità umane. Quante spese inutili assistiamo!!!

Si !, ogni tanto viene annunciato un “taglio” agli appannaggi delle “forze politiche ed istituzionali”.

Non nutriamo alcun dubbio ! I dubbi ci vengono nel momento della esecutorietà di tali “tagli” !

Parafrasando la famosa frase di Pilato rivolta a Gesù “quid est veritas? , coloro che “denunciano” se non sanno dare una concreta risposta, non vogliano ripetere il comportamento del Proconsole romano che trascurò di attendere le parole che sono state sulle divine labbra di Gesù che rispose “est vir qui adest”!

Si è l’uomo che sta innanzi con tutti i suoi problemi basati, soprattutto, sulla giustizia sociale.

Quei “cattolici”, poi, impegnati in politica, smarriti, indecisi, dimentichi che il primo principio della Dottrina Sociale della Chiesa è la dignità della persona umana, che non hanno più un punto di riferimento a cui “aggrapparsi”, molto “tiepidini” in fatto di concreta solidarietà, devono “infondere” ai diritti anche i doveri, alla ingiustizia la giustizia, alle “storture” la verità .

Nell’opinione pubblica è evidente che prevale la protesta, ma non è morta la speranza di rigenerazione perché si sono accavallati problemi tanti ed urgenti, come le Case di Riposo.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza “ !

Previte

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.

 

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