San Ludovico Pavoni (Brescia 1784-1849), “padre degli orfani e amico dei poveri”, suoi prediletti erano però i sordomuti

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Nel 1818, nominato Canonico del Duomo, si dedica alla fondazione di un “privato Istituto di beneficenza” con annesso “Collegio d’arti”, che dal 1821 si chiamerà “Pio Istituto S. Barnaba”, per giovani poveri o abbandonati, con annessa in seguito una sezione per sordomuti. Nel 1824 vi diede vita alla prima scuola tipografica d’Italia.

Il sacerdote aveva accettato di ospitare anche alcuni ragazzi sordomuti, perché imparassero un mestiere accanto agli altri; lui stesso cercò d’imparare il linguaggio dei segni, per mettersi al loro livello. Pur non avendo imparato bene il linguaggio dei segni, seppe però farsi capire con il linguaggio dell’amore, il linguaggio ben capito anche dai piccoli sordi.

Direttore dell’Istituto Sordomuti di Brescia da 1821 al 1849, il Pavoni è il fondatore (1847) della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata (gli Artigianelli o Pavoniani), che si occupa dell’educazione e istruzione professionale della gioventù e dei non udenti.

I Pavoniani sono inoltre impegnati nell’apostolato della buona stampa con la casa editrice Ancora.

Padre Lodovico Pavoni morì il 1° aprile 1849 a Saiano, presso Brescia, vittima eroica del suo prodigarsi per portare in salvo i suoi ragazzi dal pericolo dei combattimenti delle storiche Dieci Giornate di Brescia.

Dichiarato beato da Papa Giovanni Paolo II il 14 aprile 2002 e proposto come modello di vita cristiana, è stato aggiunto nell’elenco dei santi da papa Francesco il 16 ottobre 2016.

I suoi resti mortali riposano dal 27 ottobre 2002 nella navata sinistra del Tempio votivo di Santa Maria Immacolata in Brescia, sotto la statua della Vergine.

Lo ricordiamo il 1° aprile, mentre la sua Congregazione lo festeggia il 28 maggio.

P. Vincenzo Di Blasio

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