“Eureka! Funziona!” A Borgo Valsugana, il sismografo inclusivo (rivolto a non vedenti e non udenti) realizzato dagli alunni della “Montalcini”

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Un progetto promosso da Confindustria Trento e Federmeccanica e rivolto alle scuole elementari con lo scopo di sviluppare una cultura scientifica e stimolare curiosità e ingegno nei più piccoli

TRENTO. “Eureka! Funziona!” Un’esclamazione usata per indicare una scoperta appena avvenuta ma anche un progetto nazionale di educazione all’ingegno, alla progettazione e all’imprenditorialità promosso da Confindustria Trento e Federmeccanica e rivolto agli alunni delle scuole elementari.

“Il tema di quest’anno è la meccanica”, afferma Marco Stradi, maestro alla “Rita Levi Montalcini” di Borgo Valsugana, spiegando come questo tipo di iniziative “cercano di stimolare fin dalla prima età la curiosità genuina dei bambini verso le materie Stem (ma anche l’arte)”, un approccio da tempo frequente nei Paesi del Nord Europa.

Un progetto che consiste in una competizione di costruzioni tecnologiche – “il gioco si deve muovere, avere certe attrattive”, aggiunge Stradi – nella quale i bambini, dopo aver ricevuto un kit da Federmeccanica, hanno il compito di “ideare, progettare e realizzare un prototipo” che abbia una determinata utilità e che possa, al tempo stesso, essere spendibile sul mercato.

Gli alunni della quinta elementare della “Montalcini” – “divisi in gruppi, in modo da incentivare la cooperazione e il lavoro di squadra”, spiega ancora – hanno realizzato “una piattaforma in grado di simulare un terremoto, sia manualmente che meccanicamente, e un allarme sismografo”.

Un prototipo di meccanica chiamato “Tn 5.0 ossia new technology applicata alla terra nostra” nato dalla “rivalutazione del sismografo tradizionale a cui è stato aggiunto un pendolo con un cicalino visivo e uditivo pensato per le persone non vedenti e non udenti”.

Un modo per “rendere consapevole tutta la comunità, anche chi ha dei deficit sensoriali”, conclude Stradi.

Parallelamente alla realizzazione della piattaforma, gli alunni hanno tenuto, “passo dopo passo, un diario di bordo, individuando e analizzando le problematiche (problem solving) e formulando delle riflessioni sul progetto”.

Un approccio trasversale e innovativo che unisce area scientifica (meccanica ed elettronica) a riflessione; teoria a pratica.

“E’ la prima volta che una scuola del Trentino si attiva in questi termini”, ricorda infine Stradi, spiegando come il prototipo – oltre ad essere stato realizzato con materiali di riciclo – sia stato pensato per essere “incluso in un’ottica di grande distribuzione, coinvolgendo anche altre persone per la parte di traduzione in braille”.

Il 18 aprile ci sarà “la consegna del diario di bordo e la presentazione del gioco alla commissione di Confindustria Education” mentre il prossimo 10 maggio a Trento, “la competizione vera e propria nella quale la giuria prenderà atto dei vari giochi sulla base di una griglia di valutazione”.

Redazione Il dolomiti.it
di Alissa Claire Collavo

 

 

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