Nel nome di Annalena, continua l’opera missionaria in Kenya: un aiuto per bimbi sordomuti e agricoltori

“Tra gli angeli di Wajir”, questo il nome del progetto del Coordinamento Wajiir in collaborazione del Comune di Forlì, “è rivolto a categorie vulnerabili come bambini, sordomuti, donne, agricoltori. Questi ultimi vorremmo aiutare a non abbandonare le loro terre fortemente segnate dai cambiamenti climatici”

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Avent’anni dalla morte di Annalena Tonelli è stato promosso un progetto per dare impulso alle attività che la missionaria forlivese aveva avviato nella sua opera in Kenia, in particolare per il centro di riabilitazione, la scuola per sordi, le iniziative a tutela delle donne. “Tra gli angeli di Wajir”, questo il nome del progetto del Coordinamento Wajiir in collaborazione del Comune di Forlì, mira anche a promuovere il sostegno a piccoli agricoltori e allevatori della zona. Zona che, ai confini tra Kenya e Somalia, è tra le più povere al mondo e proprio lì operarono Annalena Tonelli e Maria Teresa Battistini negli anni Settanta.

VIDEO – Il progetto “Tra gli angeli di Wajir”

Il vescovo Livio Corazza ha precisato che “è un dovere morale per noi essere presenti là dov’è stata Annalena fin dall’inizio della sua missione”. “Siamo ben consapevoli – ha aggiunto –- che non solo stiamo dando, ma stiamo ricevendo. In fondo facciamo ben poco rispetto a quello che loro a Wajir fanno ogni giorno, ma crediamo che questo progetto sia un segno di speranza”.

Il vescovo ha ricordato anche Maria Teresa Battistini della quale giovedì 11 gennaio ricorre il terzo anniversario della morte e che sarà ricordata lo stesso 11 gennaio con la messa che il vescovo presiederà alle 20.30 nella chiesa delle Clarisse in San Biagio. Per il sindaco Gian Luca Zattini: “Assieme si possono fare tante cose e come Amministrazione comunale è nostra volontà essere presenti in queste iniziative portando le nostre competenze. In questo spirito di collaborazione si trova il meglio di una comunità. Collaborare e continuare l’opera di Annalena è un piacere e un obbligo”.

Il coordinamento diocesano per Wajir, nato nel novembre 2019 in occasione del viaggio in Kenya per assistere all’inaugurazione dell’edificio scolastico intitolato a don Mino Flamigni, ha la finalità di armonizzare e aumentare l’efficacia di ogni intervento in questi luoghi tanto cari a Forlì e alla diocesi. Qui, infatti, ebbero buoni frutti le opere di Annalena Tonelli per diciassette anni e ne plasmarono la spiritualità e l’azione missionaria.

Il vescovo Corazza, ha ispirato la collaborazione fra tutte le realtà associative della diocesi che da Annalena in poi hanno avvertito un legame speciale nei confronti della popolazione di Wajir. Il coordinamento ha il desiderio di preservare i progetti e i luoghi nati in quegli anni (l’eremitaggio, il centro di riabilitazione, la scuola per sordi, la scuola primaria femminile) e di stringere una nuova forma di collaborazione con le attività afferenti alla parrocchia di Wajir (il centro diurno per anziani, l’asilo parrocchiale) e alla diocesi di Garissa. C’è soprattutto la volontà di costruire ponti verso il mondo musulmano e la popolazione somala di Wajir.

La figura di Annalena rimane il punto di riferimento in cui ogni intervento a Wajir affonderà le radici, con la speranza di inventare nuove strade di carità e fratellanza. Il progetto, secondo Sauro Bandi, direttore dell’Ufficio missionario della diocesi di Forlì-Bertinoro, “è nato per aiutare alcuni bisogni specifici e i volontari che si prodigano con tanta umanità” per “coinvolgere la città” e per dare “continuità all’opera di Annalena Tonelli”. Michele Lanzoni, segretario dell’Odv “VolontariA”, spiega che l’iniziativa è la prima “che ha come scopo non la semplice sopravvivenza ma lo sviluppo attraverso la formazione”. Il progetto, inoltre, “è rivolto a categorie vulnerabili come bambini, sordomuti, donne, agricoltori. Questi ultimi vorremmo aiutare a non abbandonare le loro terre fortemente segnate dai cambiamenti climatici”.

Il costo del progetto – aggiunge Lanzoni “si attesta su 78.820 euro, somma coperta al 70% dalla Regione Emilia-Romagna, il resto è affidato all’attività di raccolta fondi del Coordinamento Wajir”. Fanno parte del coordinamento diocesano per Wajir il Centro missionario diocesano, il Comitato per la lotta contro la fame nel mondo, la Cooperativa sociale Paolo Babini, l’Associazione Paolo Babini, la Fondazione Eremo Madonna del Faggio, VolontariA odv.

Redazione Forlì Today
di Umberto Pasqui

 

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