Mototerapia, la Camera approva la legge ma scoppia la polemica

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Ieri la Camera ha approvato una legge che sancisce l’efficacia della “mototerapia” per bambini autistici. La proposta, denominata Freestyle Motocross Therapy, è stata definita “psicomotricità in motocicletta”. Tuttavia, la sua approvazione ha scatenato un vespaio di polemiche: i detrattori non la considerano una vera terapia ma qualcosa di totalmente inefficace – (23 febbraio 2024)

La Camera dei Deputati ha approvato una proposta di legge che mira a riconoscere e promuovere la mototerapia come terapia complementare negli ospedali. Un’idea nata dalla mente del campione di motocross freestyle Vanni Oddera, che si concretizza in un testo composto da 4 articoli. L’obiettivo principale è quello di rendere l’esperienza dell’ospedalizzazione più positiva per i pazienti, in particolare per i bambini e i ragazzi con disabilità o gravi patologie, in particolare se affetti da autismo. La mototerapia si propone come strumento per migliorare il loro percorso riabilitativo, accrescendo l’autonomia, il benessere psico-fisico e l’inclusione.

Cosa prevede la legge?

  • Esibizioni di motocross freestyle: organizzate sia all’aperto che all’interno degli ospedali, queste esibizioni avranno lo scopo di regalare momenti di gioia e adrenalina ai pazienti.
  • Salire in sella a una moto: sotto la supervisione di un pilota esperto e con il consenso dei genitori e dei medici curanti, i pazienti avranno l’opportunità di vivere un’esperienza unica a bordo di una motocicletta (a trazione elettrica in caso di utilizzo all’interno degli ospedali).

La legge prevede anche:

  • Linee guida: da emanarsi entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, garantiranno una regolamentazione uniforme della mototerapia su tutto il territorio nazionale.
  • Coinvolgimento di enti privati: associazioni sportive dilettantistiche e del terzo settore che operano nel campo della mototerapia saranno coinvolte attivamente.
  • Formazione: saranno definiti i compiti e le responsabilità dell’operatore motociclistico, i requisiti e le licenze necessarie, nonché i percorsi formativi per ottenere tali qualifiche.
  • Sicurezza: la legge si occuperà di definire i protocolli di sicurezza e le misure igienico-sanitarie da seguire durante le attività di mototerapia.
  • Mezzi e attrezzature: saranno stabiliti i requisiti per i motoveicoli e le attrezzature utilizzabili per la mototerapia.

Ma c’è anche scetticismo

Il disegno di legge che ora dovrà passare al vaglio del Senato ha però suscitato anche parecchie critiche. Sono in molti, infatti, a considerare la Mototerapia uno spreco di risorse che, per di più, non si poggerebbe su alcuna prova scientifica: non sarebbe quindi in grado di portare reali benefici ai bambini in difficoltà, in particolare quelli affetti da autismo. Non vi sarebbero infatti studi rigorosi a dimostrarne l’efficacia. In più, non trattandosi di una “vera terapia”, potrebbe infondere false speranze: si teme che la legge possa creare confusione tra le famiglie, alimentando l’idea che possa essere una cura definitiva per l’autismo, che ad oggi non esiste. I detrattori, pertanto, vogliono che venga dato il giusto peso e la giusta priorità alle terapie evidence-based, cioè con comprovata efficacia scientifica, come le terapie comportamentali, che dovrebbero essere garantite a tutti i bambini autistici. Infine, altra grande critica riguarda i costi: la mototerapia potrebbe risultare costosa e non accessibile a tutte le famiglie, creando disparità di trattamento.

In questa intervista esclusiva Vanni Oddera ci spiega come è nata l’idea della Mototerapia.

Redazione InSella.it
di Massimo Miliani

 

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