L’équipe dell’unità operativa di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Legnago, guidata da Francesco Fiorino, ha compiuto un vero miracolo chirurgico. Questa è la storia di una ragazza quindicenne della Costa d’Avorio che, a causa di una meningite contratta in tenera età, ha perso l’udito. La sua sordità l’ha isolata dal mondo, ma grazie ai medici del Mater Salutis e ai tanti volontari, la sua vita è cambiata.

L’intervento, avvenuto lo scorso giugno, ha previsto l’installazione di un impianto cocleare molto costoso fortunatamente fornito a un prezzo agevolato dalla ditta Cochlear Italia, conscia della difficile situazione. Un ringraziamento va anche all’Associazione di volontariato veronese il “Castello dei Sorrisi”, che dal 2009 si dedica ai “viaggi della speranza“, e da assistenza e accoglienza a ragazzi bisognosi di cure non disponibili nei loro paesi di origine. La ragazza ivoriana durante il percorso riabilitativo è stata ospitata da una volontaria.

Da menzionare anche l’importante supporto della Diocesi di Bergamo, che ha contribuito attraverso una raccolta fondi, a coprire tutte le spese necessarie per le cure e i controlli svolti. Ora la giovane è tornata nel suo Paese, dove continuerà il percorso di riabilitazione attraverso la telemedicina.

Cosa è la telemedicina

Si tratta di una pratica medica che utilizza le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per fornire assistenza sanitaria a distanza. Attraverso la telemedicina, i medici possono diagnosticare, trattare e monitorare i pazienti senza la necessità di incontrarli fisicamente nello stesso luogo.

Il progetto di teleriabilitazione è supportato dal dipartimento di riabilitazione dell’Aulss 9 Scaligera.

Redazione VeronaOggi

 

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