Roma, ragazzi picchiano uno studente sordo: il raid davanti all’uscita da un istituto per non udenti

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Il motivo della lite sarebbe legato a precedenti screzi, forse per una ragazza

15 marzo 2024 – Sembrava una banale lite tra ragazzi all’uscita di scuola e invece dalle prime indiscrezioni pare che si tratti di una vera e propria spedizione punitiva ai danni di uno studente di 16 anni. Un’aggressione premeditata, preceduta anche da messaggi minatori, andata in scena giovedì mattina davanti a un istituto per sordi della Capitale.

LA DINAMICA

Il branco, formato da 4 ragazzi, ha aspettato il suono della campanella e, intorno alle 14, non appena ha visto il 16enne varcare l’uscita lo ha aggredito.

Prima a parole poi fisicamente. Una serie di calci e di pugni, davanti agli occhi sbalorditi di centinaia di studenti e di alcuni genitori che erano lì per riprendere i figli a scuola. Erano in quattro contro uno. Un amico della vittima, anche lui 16enne, vedendo il ragazzo in difficoltà si è messo di mezzo per provare ad aiutarlo. Ma è stato picchiato anche lui. Preoccupati per quanto stava accedendo, alcuni presenti hanno allertato il 112. In pochi minuti sono intervenuti sul posto gli agenti del commissariato di Primavalle, ma gli aggressori erano già fuggiti facendo perdere le loro tracce. Immediato anche l’arrivo delle ambulanze del 118 che hanno prestato i primi soccorsi ai due aggrediti. Rimasti entrambi feriti alla testa e al volto, sono stati trasportati in ospedale. Uno dei due giovani è stato trasferito in ambulanza, in codice giallo, al policlinico Gemelli. L’altro, invece, è stato portato direttamente dal padre, in codice verde, al San Camillo. Dopo essere stati curati sono stati entrambi dimessi. Sul caso indaga il commissariato di Monteverde che ha già ascoltato alcuni testimoni che hanno assistito alla scena. E proprio grazie alle loro testimonianze pare che gli agenti siano già riusciti a identificare i quattro aggressori. Ora però bisognerà capire cosa abbia spinto il branco a picchiare il giovane e ferire poi anche l’amico.

IL MOTIVO DEL GESTO

Dalle prime indiscrezioni sembrerebbe che nella vicenda sia coinvolta una ragazza. La lite pare che sia nata proprio per via della studentessa che avrebbe raccontato di un problema, non si sa di quale natura, che aveva avuto in precedenza con la vittima. Secondo quanto si apprende, infatti, la spedizione punitiva è stata preceduta da un messaggio, abbastanza inequivocabile, inviato da uno degli aggressori alla ragazza che frequenta lo stesso istituto superiore. Un messaggio, dal contenuto eloquente, che la giovane ha ricevuto su WhatsApp. «Ogni azione – si legge – ha una sua conseguenza, dammi il nome di questo che lo cerco su Instagram». Lo avrebbero quindi cercato, identificato e poi picchiato mandandolo in ospedale. Dalle parole ai fatti. Fatti sui quali è stata informata anche la Procura per i minorenni.

I PRECEDENTI

Un caso che indigna, ma soprattutto preoccupa i genitori degli alunni che frequentano l’istituto. Non sono infatti rari gli episodi di violenza tra giovani fuori dalle scuole. Discussioni animate che spesso finiscono in pugni, calci e trasferimenti in ospedale. Meno di dieci giorni fa, un caso simile, è successo davanti a una scuola media in zona San Giovanni. Una lite, tra ragazze, scoppiata per una foto pubblicata sui social e terminata solo grazie all’intervento di un gruppo di studenti che ha aiutato le due vittime, due ragazzine picchiate da alcune compagne di scuola. Violenze alle quali è seguita anche una denuncia, presentata ai carabinieri dalla madre di una delle 13enni picchiate. A causa dei colpi ricevuti infatti la ragazza è rimasta ferita e poi trasferita in ospedale.

Redazione Il Messaggero.it
di Luisa Urbani

 

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