Oggi lo sciopero dei taxi contro il decreto Asset. Disagi in tutte le città

Il ministro Urso: “Protesta poco comprensibile”

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I tassisti protesteranno sotto il ministero dei Trasporti, la Commissione di garanzia sugli scioperi ha giudicato regolare la manifestazione

ROMA. Dopo lo sciopero dei mezzi pubblici di ieri, oggi tocca ai taxi. Gli aderenti all’Usb incrociano le braccia per protestare contro il Dl Asset, approvato la scorsa settimana dal Parlamento, che introduce la possibilità di ampliare le licenze fino al 20% di quelle attualmente in vigore. «Un elemento negativo è la possibilità di rilasciare fino al 20% di nuove licenze taxi abrogando ogni norma che prevede una programmazione territoriale», spiega l’Usb.

In passato le proteste dei tassisti sono state capaci di paralizzare il traffico nelle grandi città. Le sigle sindacali del settore sono da anni contrarie all’aumento delle licenze temendone la loro svalutazione. Nelle grandi città infatti esiste un mercato di valorizzazione dei titoli autorizzativi, che vengono talvolta ceduti per decine di migliaia di euro. Qualche apertura è arrivata nelle ultime settimane da alcune associazioni di categoria, ma su numeri inferiori a quelli sdoganati dal nuovo provvedimento. La carenza di auto bianche nelle città d’arte è un caso da anni, ed è divenuta ancora più evidente con la ripresa a pieno regime dei flussi turistici dopo la fase più dura della pandemia di Covid.

Nei grandi centri urbani risultano attive poco più di 22mila licenze per auto bianche, insufficienti per far fronte all’incremento della domanda, soprattutto nelle mete turistiche più affollate.

Ora i Comuni capoluogo di regione, sede di Città Metropolitana o di aeroporto, in tutto oltre 60, potranno aumentare le licenze fino al 20% di quelle già rilasciate, attraverso un concorso straordinario e procedure più snelle. I Comuni non avranno necessità di chiedere ulteriori pareri per indire i concorsi, salvo la congruità del prezzo alla Autorità dei trasporti con il principio del silenzio assenso, in un massimo di 15 giorni. I Comuni potranno inoltre rilasciare licenze aggiuntive a chi è già titolare di permesso taxi o noleggio con conducente nei casi di aumento straordinario della richiesta, legato a grandi eventi o flussi turistici superiori alla media stagionale, come ad esempio il Giubileo 2025 a Roma, le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Queste licenze avranno carattere temporaneo o stagionale e possono essere prorogate fino due anni. Semplificata invece la procedura per la doppia guida, sarà sufficiente una comunicazione.

Il provvedimento ha aperto anche una disputa tra gli amministratori delle grandi città e il governo. In particolare tra il Campidoglio e il Mimit, con contestazioni reciproche sull’applicazione delle nuove regole. A Roma da anni le auto bianche sono un caso. I dati dell’Autorità di Regolamentazione dei trasporti censiscono attorno alle 7.700 licenze attive nella Capitale. In una città con 2,8 milioni di abitanti, che salgono a 4 milioni sommando turisti, studenti fuori sede e pendolari. La scarsità di taxi a Roma è in linea con quanto accade al livello nazionale. Si contano circa 4.800 licenze a Milano, quasi 2.400 a Napoli, 1.500 a Torino, poco più di 700 ciascuna a Firenze e Bologna, circa 320 a Palermo. Numeri lontani da quelli che si registrano nelle capitali Ue, dove alle auto bianche si somma un mercato più ampio di servizi di noleggio con conducente legati ad App digitali.

I tassisti protesteranno sotto il ministero dei Trasporti. Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si tratta di una protesta «poco comprensibile». «Lo sciopero proclamato da una sigla dei tassisti è una protesta un po’ a posteriori, anche perché la riforma è in vigore con decreto da qualche mese e l’abbiamo presentata ai tassisti, ai titolari di Ncc e a tutti gli altri attori del settore», afferma il ministro

Redazione La Stampa

 

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