Disabilità, un miliardo di persone non ha accesso agli ausili assistivi

Rapporto di Oms e Unicef. Nel mondo più di 2,5 miliardi di persone hanno bisogno di uno o più ausili come sedie a rotelle, apparecchi acustici o app. Ma nei Paesi più poveri è coperto solo il 3% del fabbisogno

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© UNICEF/UN0284477/Pirozzi

ROMA – Più di 2,5 miliardi di persone in tutto il mondo hanno bisogno di uno o più ausili come sedie a rotelle, apparecchi acustici o app che supportano la comunicazione e la cognizione. A quasi un miliardo di loro, però, viene negato l’accesso a questi dispositivi. A rivelarlo è il ‘Rapporto globale sulle tecnologie assistive’ pubblicato ieri dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’Unicef.

Secondo il documento è probabile che il numero di persone che necessitano di uno o più ausili aumenterà a 3,5 miliardi entro il 2050 a causa dell’invecchiamento della popolazione e della prevalenza di malattie non trasmissibili in aumento in tutto il mondo. Il rapporto evidenzia anche il vasto divario di accesso tra i paesi a basso e ad alto reddito: un’analisi su 35 paesi rivela che l’accesso varia dal 3% nelle nazioni più povere al 90% nei paesi ricchi.

La tecnologia assistiva cambia la vita: apre le porte all’istruzione per i bambini con disabilità, all’occupazione e all’interazione sociale per gli adulti che convivono con disabilità e a una vita indipendente e dignitosa per le persone anziane”, sottolinea il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Negare alle persone l’accesso a questi strumenti che cambiano la vita non è solo una violazione dei diritti umani– continua Ghebreyesus- è anche economicamente miope. Chiediamo a tutti i paesi di finanziare e dare priorità all’accesso alla tecnologia assistiva e di dare a tutti la possibilità di essere all’altezza del proprio potenziale”.

Quasi 240 milioni di bambini hanno disabilità. Negargli il diritto ai prodotti di cui hanno bisogno per crescere non solo danneggia i singoli bambini, ma priva le famiglie e le loro comunità di tutto ciò a cui potrebbero contribuire se i loro bisogni fossero soddisfatti- affermato Catherine Russell, direttore esecutivo dell’Unicef- Senza l’accesso alla tecnologia assistiva, i bambini con disabilità continueranno a perdere la loro istruzione, continueranno a essere maggiormente a rischio di lavoro minorile e continueranno a essere soggetti a stigma e discriminazione, minando la loro fiducia e il loro benessere”.

L’accessibilità economica è una delle principali barriere all’accesso, osserva il rapporto. Circa due terzi delle persone con ausili hanno segnalato pagamenti di tasca propria. Altri hanno riferito di fare affidamento sulla famiglia e sugli amici per sostenere finanziariamente i loro bisogni.

Un’indagine su 70 paesi presenti nel rapporto ha rilevato grandi lacune nella fornitura di servizi e nella forza lavoro formata per le tecnologie assistive, in particolare nei settori della cognizione, della comunicazione e della cura di sé. Precedenti sondaggi pubblicati dall’Oms rilevavano una mancanza di consapevolezza, di servizi e prezzi inaccessibili oltre che qualità, gamma e quantità di prodotti inadeguati come barriere chiave.

“Gli ausili sono generalmente considerati un mezzo per partecipare alla vita comunitaria e alla società più ampia su un piano di parità con gli altri- osserva l’Oms- senza di loro, le persone soffrono l’esclusione, sono a rischio di isolamento, vivono in povertà, possono affrontare la fame ed essere costrette a dipendere maggiormente dal sostegno della famiglia, della comunità e del governo. L’impatto positivo degli ausili va oltre il miglioramento della salute, del benessere, della partecipazione e dell’inclusione dei singoli utenti: anche le famiglie e le società ne traggono vantaggio. Ad esempio, l’ampliamento dell’accesso a ausili di qualità garantita, sicuri e convenienti porta a una riduzione dei costi sanitari e assistenziali, come ricoveri ospedalieri ricorrenti o benefici statali, e promuove una forza lavoro più produttiva, stimolando indirettamente la crescita economica”.

Inoltre “l’accesso alle tecnologie assistive per i bambini con disabilità è spesso il primo passo per lo sviluppo dell’infanzia, l’accesso all’istruzione, la partecipazione allo sport e alla vita civile e la preparazione al lavoro come i loro coetanei- continua l’Oms- I bambini con disabilità devono affrontare ulteriori sfide nel corso della loro crescita perché richiedono frequenti adeguamenti o sostituzioni dei loro ausili”.

In questo contesto Oms e Unicef hanno formulato delle raccomandazioni concrete per aiutare le persone che hanno bisogno di questi supporti: migliorare l’accesso all’interno dei sistemi di istruzione, salute e assistenza sociale; garantire disponibilità, sicurezza, efficacia e convenienza degli ausili; ampliare, diversificare e migliorare la capacità della forza lavoro; coinvolgere attivamente gli utenti delle tecnologie assistive e le loro famiglie; aumentare la consapevolezza pubblica e combattere lo stigma; investire in dati e politiche basate sull’evidenza; investire in ricerca, innovazione e un ecosistema abilitante; sviluppare e investire in ambienti abilitanti; includere la tecnologia assistiva nelle risposte umanitarie; fornire assistenza tecnica ed economica attraverso la cooperazione internazionale per sostenere gli sforzi nazionali. (DIRE)

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