Usa: carcere usa i videogiochi per aiutare i detenuti a legare con i figli

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Un centro di detenzione maschile ha trovato un nuovo modo per permettere ai bambini di ricucire i rapporti con i genitori in cella

Tra tutti i media esistenti, i videogiochi hanno dimostrato in più di un’occasione di essere tra i più adatti a creare e mantenere i rapporti fra le persone, specie in quelle situazioni in cui esistono delle limitazioni.

In un carcere dello stato di Washington, negli Stati Uniti, è stato adibito uno spazio in cui i padri possono trascorrere del tempo con i propri figli e provare a ricucire i rapporti con loro.

Nel centro di correzione di Stafford Creek, la prigione statale per uomini ad Aberdeen, Washington, il detenuto sotto falso nome “Cr” è stato condannato per più di una dozzina di reati, commessi a partire dalla sua adolescenza. La condanna più recente è stata per reati gravi, tra cui rapimento e aggressione di primo grado, per i quali ha già scontato una pena di quasi dieci anni.

 

 

“Ero giovane e non capivo bene il senso della vita”, racconta l’uomo. “Avevo tirato fuori una pistola e ciò mi ha costretto a scontare una condanna a 25 anni di reclusione”. I documenti legali hanno dimostrato come l’uomo stesse puntando una pistola contro il conducente di un’auto e minacciando di spararlo nel caso in cui si fosse fermato in seguito alle indicazioni delle forze di polizia, che stavano cercando di far accostare l’auto.

Nonostante i suoi precedenti, “Cr” conosce l’importanza di essere un padre, visto che non è cresciuto a contatto col suo. “Mio padre è stato in prigione per tutta la vita. Mia madre mi ha cresciuto con il mio patrigno”. Ecco perché questi momenti con sua moglie e i suoi figli sono stati un’esperienza unica. “Vederli sorridere e felici è ciò che mi fa andare avanti da circa quattro mesi”.

Lo spazio dedicati ai videogiochi è stato allestito nell’area visitatori, per assicurarsi che i bambini abbiano la possibilità di creare dei ricordi con i propri papà e imprimere nella mente momenti che possano sembrare parte di una normale vita quotidiana. “È importante che i figli di persone incarcerate abbiano accesso a tali esperienze e che possano sentirle parte di una vita normale, nonostante i limiti costituiti dall’essere in carcere”, dichiara Cheryl Strange, Segretario del Dipartimento di Stato per le correzioni. Strange sostiene che l’area dei videogiochi sia solo un tassello del progetto denominato “Washington Way” e degli sforzi compiuti per promuovere una cultura più sana nelle carceri.

“Il 98% delle persone che oggi sono sotto la nostra cura e custodia usciranno a breve. Il nostro compito è eseguire la sentenza del tribunale e cercare nel frattempo di costruire per loro un ‘vicinato’ migliore”, ha spiegato. “Il programma è modellato sul concetto utilizzato nei penitenziari norvegesi, con i quali abbiamo delle collaborazioni. I responsabili del settore carcerario di Washington si sono recati sul posto, proprio per apprendere come creare condizioni più umane e la giusta interazione umana, atti a preparare i detenuti per il loro futuro reintegro nel sociale”.

Grazie al programma, “Cr” non dà per scontati questi momenti e sostiene di voler continuare a cercare di crescere ogni giorno. “Cerco solo di fare qualcosa di meglio per me stesso, qualcosa di meglio per i miei figli”, ha affermato. “Se riuscirò a farlo, allora sarò finalmente in pace con me stesso, in modo che un giorno i miei figli possano trarre qualcosa di buono da queste esperienze”

Redazione Tgcom24.Mediaset

 

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