Daniele, campione di sci nautico cieco che ha vinto 16 titoli Mondiali

0
1.112 Numero visite

Davide Boretti – A nemmeno 30 anni ha già vinto 16 titoli mondiali nello sci nautico, mentre al volante di un’auto è entrato nel Guinness dei primati. Tutti i giorni fa il fisioterapista e l’osteopata in una clinica di Castellanza. E poi corre in palestra per curare i muscoli dei giocatori del Legnano, squadra di basket di serie A2. Una vita intensa, quella di Daniele Cassioli, nato a Roma nel 1986 ma cresciuto a Gallarate. Tutto questo senza mai aver visto il sole, il volto della mamma o di una fidanzata.

111-kqDE--673x320@IlSecoloXIXWEB

Daniele è cieco dalla nascita a causa di una retinite pigmentosa. La disabilità l’ha sempre affrontata come un’opportunità e, soprattutto, con il sorriso sulle labbra e una naturalezza disarmante. «Non di rado incontro genitori di bambini che hanno i miei stessi problemi – racconta -: a loro dico solo di rischiare con i figli, di arrivare al limite e anche un po’ oltre». Un po’ come è accaduto a lui, grazie all’intraprendenza di mamma Brunella e papà Luigi. «Mi hanno sempre spinto e dato fiducia, senza lasciarmi solo». A tre anni in piscina, poco più grande a fare karate. Ma l’inizio della passione per lo sport ha data e luogo precisi: «Pila, 18 dicembre 1994». La prima uscita sulla neve con il Gruppo sciatori ciechi di Verbania. «Certe sensazioni una persona cieca le capisce solo quando le vive: per la prima volta ho compreso cosa volesse dire la parola pendenza». Quattro anni dopo, sul lago di Como, il contatto con lo sci nautico. In breve sono arrivati i risultati: nel 2003 il primo titolo mondiale in Florida, lo scorso anno a Sacramento l’ultimo. Anzi, gli ultimi. Cinque nella stessa edizione. L’atleta più vincente.

«Con il vento in faccia e l’adrenalina della velocità – svela – la sensazione più forte è quella di libertà: di non avere limiti, quelli che ho nella vita di tutti i giorni con le barriere che trovo camminando». Anche perché al massimo il rischio è una caduta in acqua, dove si trova veramente a suo agio: «È la mia zona di comfort. Mi piace averla addosso, mi regala calma e serenità. Prima delle gare mi immergo a lungo». I sogni non mancano: «Mi piacerebbe per un giorno avere degli occhiali magici: penso che non sarei così distante dagli atleti vedenti». Nelle figure le evoluzioni avvengono normalmente mentre nel salto l’atleta è scortato da una guida fino a pochi centimetri dal trampolino. «Sensazioni? Un po’ di paura c’è sempre, ma se prendo il trampolino in maniera corretta, non mi resta che godermi gli istanti in volo prima di immergermi in acqua».

Daniele fa parte dello Sci club Cusio, del lago d’Orta, e si allena a Recetto, a due passi da Novara, nel centro federale, la Coverciano dello sci nautico. Con una particolarità: gli atleti lavorano senza distinzioni abili/disabili. «Uno stimolo in più. Ci si confronta, si parla, si diventa amici». Ma la vita di Daniele non è solo sci nautico e lavoro. È prima di tutto passione. Dalla musica ai motori, che gli hanno permesso di entrare nel Guinness del primati: a maggio 2015 sulla pista di Castelletto di Branduzzo (Pavia) ha ottenuto il record di velocità (120 km/h) per un non vedente, guidando con accanto il navigatore Omar Frigerio. L’auto era come quelle delle scuole guida, con freno e frizione anche lato passeggero. «Ma era per sicurezza e li abbiamo usati in allenamento. Il record è stato fatto solo con i comandi vocali del mio navigatore, dopo mesi di prove». Lo sci nautico non è sport paralimpico, ma questo non pesa a Daniele: «Diciamo che è come una bella canzone che conoscono in pochi, se poi si diffonde troppo perde fascino». Per lui l’importante è trovare sempre nuove sfide: «Chissà che non mi metta a gareggiare sulla neve».

http://www.ilsecoloxix.it

Notizie nella posta

Riceverai nella tua posta tutti gli aggiornamenti sul mondo
di MP Iscriviti gratuitamente ⤹