Finta volontaria raccoglie fondi all’Emisfero di Silea

La donna mostrava un “certificato regionale per persone non udenti”, i consigli dei carabinieri

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Per ore ha passato in rassegna i clienti dell’Emisfero di Silea chiedendo loro di sottoscrivere una raccolta fondi per la realizzazione di un centro internazionale dedicato ai non udenti. Davanti a chi fermava, sventolava un “certificato regionale per persone non udenti”, addirittura in doppia lingua, in calce al quale far firmare quanti avessero deciso di partecipare alla colletta per i disabili.

«Bastano pochi euro», faceva capire a chi fermava. Certo, se fossero stati di più sarebbe stato ancora meglio e la possibilità di realizzare il centro più vicina. Peccato che non soltanto lei non fosse disabile, ma che non ci fosse nemmeno alcun centro da aprire, tantomeno con una simile raccolta fondi.

A identificare la donna come una 25enne rumena senza fissa dimora sono stati i carabinieri di Silea allertati due giorni fa dai negozianti del notissimo e frequentatissimo centro commerciale. È lì che la giovane ha avviato fin dal mattino la sua caccia all’incasso fermando chiunque, ma preferibilmente persone anziane o potenzialmente sensibili alla tematica.

Tanti i «no grazie» incassati», ma tra questi anche qualche sottoscrizione con il versamento – ovviamente senza alcun contrassegno – di poche decine di euro in totale. Almeno questo è quanto i carabinieri hanno trovato nelle disponibilità della raccolta fondi della donna che è stata immediatamente denunciata per accattonaggio molesto e obbligata ad allontanarsi dal centro commerciale dove in molti hanno assistito al fermo da parte dei militari ed alla fase dei successivi controlli.

I militari dell’Arma, che negli ultimi giorni – complici anche le vicine Fiere di San Luca – sono impegnati in pattugliamenti straordinari in tutti i quartieri attorno al luna park, ribadiscono l’allerta a tutti i cittadini: «Diffidate dal porta a porta oppure da chi si presenta senza documenti di riconoscimento chiari o cartellini ufficiali, soprattutto se poi dà seguito a richieste di denaro anche sotto forma di offerte che possono apparite solidali o a scopo benefico».

F. D. W. – Tribuna Treviso

 

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