India e Pakistan, missili e accuse nella rappresaglia “occhio per occhio”: così si va verso un’altra guerra

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L’esercito pakistano accusa New Delhi: ha lanciato missili contro le nostre basi aeree. La replica di Islamabad e l’escalation imminente

Sabato 10 maggio l’esercito pakistano ha accusato l’India di aver lanciato missili contro tre delle sue basi aeree. Tra cui una alla periferia di Islamabad. Promettendo “una risposta” a Nuova Delhi, impegnata nel suo peggior scontro militare con il Pakistan in decenni. «L’India ha attaccato con missili. Le basi di Nour Khan, Mourid e Chorkot sono state prese di mira», ha affermato il portavoce dell’eserrcito, il tenente generale Ahmed Chaudhry. Poco prima, i giornalisti dell’AFP avevano sentito due esplosioni provenienti dalla capitale, la cui città gemella, Rawalpindi, ospita la base aerea di Nour Khan e il quartier generale dell’esercito e dell’intelligence.

L’attacco indiano e il contrattacco

Uno dei missili è stato intercettato dalle difese aree pakistane. Il Pakistan ha iniziato il suo contrattacco di fronte all’«aggressione indiana» colpendo l’aeroporto indiano di Pathankot e la base aerea di Udhampur in una rappresaglia «occhio per occhio». Ad annunciare il contrattacco è stata la Tv di Stato. L’esercito ha affermato di aver avviato l’Operazione Bunyanun Marsoos, un nome ripreso da un versetto coranico che significa «Muro indistruttibile». Sono state prese di mira inoltre le basi aeree indiane utilizzate per lanciare missili contro il Pakistan. Dopo l’attacco a 3 basi militari del Pakistan, il governo aveva scritto su X che «l’India deve ora prepararsi alla risposta del Pakistan».

Il deposito

L’esercito ha distrutto il deposito indiano di missili da crociera BrahMos a Beas, vicino ad Amritsar, da cui sono stati lanciati missili contro il Paese. Alcune fonti della sicurezza hanno confermato che la base aerea di Udhampur, così come tutte le basi aeree indiane coinvolte nell’offensiva, sono state prese di mira con successo. Ulteriori attacchi sono stati effettuati contro il quartier generale della brigata a KG Top, un deposito di rifornimenti a Uri, postazioni di artiglieria a Derangyari e un sito missilistico a Nagrota. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha esortato i due paesi a trovare soluzioni per una de-escalation del conflitto. Rubio ha anche offerto l’assistenza degli Stati Uniti per avviare colloqui costruttivi al fine di evitare futuri conflitti.

Cosa succede tra India e Pakistan

India e Pakistan sono protagonisti di una disputa di lunga data sui confini del Kashmir, la regione divisa in due tra Islamabad e New Delhi. L’India ha attaccato mercoledì 7 maggio alcune basi militari come Nur Khan, Mureed e Shorkot. La prima si trova nella località di Rawalpindi, appena fuori dalla capitale Islamabad, e le altre due si trovano nella provincia orientale del Punjab, confinante con l’India. Un portavoce militare pakistano ha detto che pochi missili hanno superato le difese aeree e che nessuno ha colpito aereo. Gli attacchi, secondo New Delhi, erano una rappresaglia per l’attentato terroristico contro i turisti indù nel Kashmir indiano del mese scorso.

Il Kashmir

Il Pakistan ha negato di essere coinvolto nell’attacco. Da mercoledì i due paesi si sono scambiati fuoco e bombardamenti transfrontalieri, e hanno lanciato droni e missili nello spazio aereo altrui. Gran parte degli scontri di ieri si sono svolti nel Kashmir indiano e nei vicini stati indiani. L’India ha dichiarato di aver abbattuto droni pakistani. Secondo le stime da quando è iniziato il conflitto almeno 48 persone sono state uccise.

Redazione Open Online
di Alessandro D’Amato

 

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