Vodafone, verso un taglio di 11mila posti di lavoro (il 10% del totale) in 3 anni

Nel 2023 l’Ebitda frena: pesa il ruolo della Germania

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di Andrea Biondi

«Oggi annuncio i miei piani per Vodafone. La nostra prestazione non è stata abbastanza buona. Per un risultato costante, Vodafone deve cambiare». Margherita Della Valle, ceo group di Vodafone – da fine aprile pienamente dopo qualche mese di interim seguito all’uscita di scena del precedente ceo Nick Read – esordisce così nel commento dei dati di bilancio che per la multinazionale inglese delle Tlc rappresentano l’anno completo.

Piano su 11mila dipendenti in tre anni

Da qui le indicazioni nell’action plan. Fra le quali: «11.000 riduzioni personale, pianificate in tre anni» intervenendo nella «sede centrale che dei mercati locali». Vodafone impiega 104mila persone, quindi quello annunciato dalla ceo Della Valle è un intervento che andrà a interessare oltre il 10% della pianta organica del gruppo. Tutto questo unito a un «piano di risanamento in Germania» e alla «continua azione sui prezzi e revisione strategica in Spagna».

Il calo della marginalità

In definitiva il 2023 per Vodafone è stato un anno con «performance in rallentamento come nelle attese». L’utile rettificato prima di interessi, imposte e ammortamenti è diminuito dell’1,3% a 14,7 miliardi di euro, al di sotto della guidance della società e proprio a causa a causa di «maggiori costi e sottoperformance commerciale in Germania». I ricavi totali sono aumentati dello 0,3% a 45,7 miliardi di euro, ma «guidati dalla crescita in Africa» e «con minori ricavi da servizi in Europa e movimenti sfavorevoli dei tassi di cambio» spiega in una nota il gruppo.I ricavi da servizi sono scesi dello 0,6% poco sotto i 38 miliardi «impattati dal calo in Germania, Italia e Spagna»

L’apporto di Vantage Towers

In questo quadro l’utile operativo è aumentato a 14,3 miliardi e l’utile netto è stato pari a 12,3 miliardi (non confrontabile con i 2,8 miliardi del 2022) ma «riflettendo in gran parte una plusvalenza sulla cessione di Vantage Towers». Il dividendo totale per azione, si legge nella nota, è di 9 centesimi di euro, compreso un dividendo finale per azione di 4,5 centesimi di euro.

Le sfide di Vodafone

Il piano triennale firmato Margherita Della Valle parte dall’analisi delle tlc in Europa e tocca subito il tasto sensibile del rendimento per gli azionisti: «Il settore delle telecomunicazioni europeo ha tra i più bassi ROCE (il rendimento del capitale investito, ndr) in Europa, accanto al più alto capitale richiesto di investimento» con un impatto sul rendimento degli azionisti. Ma per Vodafone, spiega Della Valle, «la performance è peggiorata nel tempo» e a questo è collegata l’esperienza dei clienti, con differenze tra Paese e Paese.

«Dobbiamo superare alcune sfide evidenti. Siamo più complessi di quanto dobbiamo essere, il che limita la nostra agilità commerciale locale» aggiunge l’ad e imposta la sua strategia su quattro direttrici. «Riequilibreremo la nostra organizzazione per massimizzare il potenziale di Vodafone Business, cosa che continua a fare accelerare la crescita; per vincere nei nostri mercati consumer, ci concentreremo nuovamente sulle basi e forniremo l’esperienza semplice e prevedibile che i nostri clienti si aspettano; saremo un’organizzazione più snella e semplice e concentreremo le nostre risorse su un portafoglio di prodotti e aree geografiche dimensionato correttamente per crescita e rendimenti col tempo».

Mercato italiano in calo

L’Italia, che vale l’11% dei ricavi da servizio del gruppo – terzo mercato dopo Germania e Uk – ha chiudo l’anno fiscale con ricavi in calo del 4,2% a 4,8 miliardi di euro con ricavi da servizi scesi del 2,9% (Q3: -3,3%, Q4: -2,7%), «a causa della continua pressione sui prezzi nel mobile». In effetti «i ricavi dei servizi mobili sono diminuiti del 5,4% (Q3: -5,7%, Q4: -5,4%)». Pesa la concorrenza anche se «Il nostro secondo marchio “ho.” ha continuato a crescere e ora ha 3 milioni di clienti». Dall’altra parte «i ricavi dei servizi fissi sono aumentati del 3,3%* (Q3: 2,7%*,Q4: 3,6%*) supportati dalla forte domanda aziendale di connettività».

 

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