Tecnico dal 2002 dopo aver frequentato il corso di formazione aspiranti maestri di sci nelle discipline dello snowboard in Trentino. “Probabilmente sono diventato sordo a circa 2 anni ma non si ha la certezza perché ho avuto una forma di salmonellosi e forse gli antibiotici hanno danneggiato il nervo acustico. La sordità ha sempre fatto parte di me”
Alberto Francescut
Perricone è uno di questi. Il 40enne (il 20 dicembre) milanese, ma vive a Torino dal 1982, è diventato il primo maestro di snowboard non udente nel 2002 dopo aver frequentato il corso di formazione aspiranti maestri di sci nelle discipline dello snowboard in Trentino. “Probabilmente sono diventato sordo a circa 2 anni ma non si ha la certezza – spiega – perché ho avuto una forma di salmonellosi e forse gli antibiotici hanno danneggiato il nervo acustico. La sordità ha sempre fatto parte di me”. Diagnosi: sordità profonda bilaterale.
6 volte major — Anche la sua storia lo dimostra: nelle difficoltà, mai abbattersi. Non hai mollato nemmeno quando ha perso sua madre Regina, portata via a 59 dalla SLA, la sclerosi laterale amiotrofica, e suo padre Ludovico, a 69, investito da una moto. “Credo di aver fatto tante cose per dimostrare che sono una persona come tutti. Ho frequentato le scuole normali, compreso il liceo scientifico con insegnante d’appoggio e l’Isef/Suism, mi sono laureato in marketing sportivo con due tesi: una sulla storia del quotidiano sportivo torinese Tuttosport (di cui suo padre Ludovico fu vicedirettore quando alla guida c’era Piero Dardanello, ndr), l’altro sullo snowboard nel mondo e in Italia verso le Olimpiadi. Ho anche corso tutte le 6 World Marathon Majors: a New York 2009, Chicago 2010, Boston 2012, Berlino 2012, Londra 2013 e Tokyo 2014”. Straordinario per lui che non è runner puro. Il primo approccio a Torino puntando alla maratona più antica del mondo, quella di Boston.
“Senza allenarmi avevo concluso in sei ore, dimostrando così a me stesso che si poteva fare. Che era solamente una questione di testa”. Fabio ha fatto anche l’apripista nello slalom gigante parallelo alle Olimpiadi di Torino 2006 – “Lavoravo nel comitato organizzatore Toroc” – e alle finali di Coppa del Mondo nel 2004, sia in slalom gigante parallelo sia in snowboard cross.
palmares — Per gli amici, nel mondo dello snowboard è “Perry”: “Ho sempre cercato di fare amare e apprezzare sia lo snowboard sia la corsa ma ormai mi sono “staccato” da quel mondo”. Un amante delle sfide, grande appassionato di snowboard che ha iniziato a praticare nella stagione 1993-94: “Ho iniziato a sciare a 5 anni, facevo anche skateboard”. Nel suo palmares, tra i risultati più importanti ci sono la medaglia d’oro e d’argento alle Deaflympics, le Olimpiadi per non udenti del 2003 a Sundsvall (Sve), il 4° posto nel 2007 a Salt Lake City (Usa), l’oro e l‘argento agli Europei sempre tra i silenziosi (2000 e 2004) più vari titoli italiani. “Ma ho fatte anche una marea di gare con gli udenti, compresi 2 campionati italiani assoluti”. Non insegna più ma si è maestri di sci per tutta la vita (basta fare l’aggiornamento obbligatorio ogni 3 anni). Appesi snowboard e scarpette al chiodo – “Non faccio più nulla, credo di aver ‘fatto’ abbastanza e compio 40 anni il 20 dicembre” – Perry ha un sogno nel cassetto: “Tornare a lavorare nel campo organizzativo e del marketing sportivo, anche vicino al giornalismo”. Ora si occupa di controllo mezzi e percorrenze effettuate con un sistema gps e modifica degli orari dei mezzi pubblici regionali. Il marzo 2015 è stato operato per mettere l’impianto cocleare all’orecchio destro. La scienza ha fatto passi avanti per la sordità? “Si abbastanza ma ciascuna persona reagisce in modo diverso. Forse potevo ottenere di più, ma credo che avevo già avuto molto nelle fasi infantile/adolescenziale.
Certo che la scienza non deve mai fermarsi. Sarebbe bello poter risolvere il problema sordità come il laser per la miopia”.
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