Vele e fiocchi rossi per dire basta alla violenza di genere

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Dieci doppie vele spiegate portate da un vento lieve, in un golfo di Garda quieto, hanno fatto contrasto col rosso acceso del nastro fissato in cima a ogni albero.

di Barbara Bertasi

Un nastro simbolico, con cui Garda domenica mattina ha aderito all’iniziativa nazionale «Diecimila vele contro la violenza sulle donne – Cambiamo rotta insieme» partita da La Spezia e con il patrocinio della Lega navale italiana. A organizzare è stato Oscar Gagliardo del direttivo sezione locale Lni. Molti i volontari.

Un flagello mondiale, quello del femminicidio, che nel 2016 ha colpito anche Garda, paese di origine di Alessandra Maffezzoli, la maestra uccisa a Pastrengo (vedi articolo a fianco) a cui la mattinata è stata dedicata. Una mattinata partecipatissima che di più lo sarebbe stata, in acqua, se non ci fosse stata l’allerta meteo che ha bloccato molti velisti. Gremita la cerimonia in municipio. Aperta dal sindaco Davide Bendinelli, è iniziata con la consegna di una targa d’argento alla famiglia di Alessandra Maffezzoli, la madre Maria Pia Dal Prete e i figli Alberto e Massimo Di Pietro.

Erano tra gli altri presenti Graziella Rizzo, del Falcone Borsellino di Lazise, collega di Maffezzoli, esponenti delle associazioni Telefono Rosa Verona Sara Gini, TeDonna Michela Bortolozzo, Isolina e… Marisa Mazzi, Amnesty International Erica Sagrillo, dell’ Ente nazionale sordi di Verona Dario Sparapan. In sala Vanessa Pellegrino, commissario capo della Polizia di Stato, portavoce del Questore di Verona. In acqua i Vigili del fuoco, Doppia vela Sailing Team della scuola Allievi agenti della Polizia di Peschiera, la Guardia costiera, la Protezione civile di Bussolengo, le vele della Lni. La condanna della violenza di genere ha portato in piazza del Municipio studenti, professori e dirigente(Luigi Pizzighella) del Marie Curie di Garda, che hanno detto «Stop alla violenza di genere» alzando cartelli al ritmo di «Break on the chain».

Messaggio rivolto a tutti: perché hanno invitato a non minacciare, mortificare, umiliare, perseguitare; a chiedere aiuto. «Credo», ha detto Bendinelli, «che il coinvolgimento di enti e associazioni, unito all’impegno della scuola, possa portare in breve a un’azione di sensibilizzazione culturale importante volta a prevenire il problema. Oggi proviamo a focalizzarlo, invitando a prenderne coscienza, uomini e donne. Insieme». Poi ha dato il là a quello che ha definito «un inchino del mondo della vela alla donna, un segno di rispetto». Ha detto il commissario capo Vanessa Pellegrino: «Il tema della violenza ci impegna quotidianamente da un punto di vista preventivo ancor prima che repressivo. Ogni anno la Polizia di Stato promuove la propria campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere consapevole che non basta agire quando il reato è consumato ma è necessario intervenire prima, attraverso un’ opera di informazione e supporto.

La donna vittima di violenza si aspetta protezione, giustizia, accoglienza, informazione, per sfuggire alla condizione emotiva di isolamento che vive». I numeri da chiamare in casi di violenza, in emergenza, sono per le forze dell’ordine 112 o 113; e poi il 1522, lo 045. 8015831 del Telefono Rosa, l’800392722 di Petra.

L’Ens sordi, attraverso l’interprete LiS Manuela Giuliani, ha chiesto che venga attivato un numero Whatsapp per le donne sorde, cosa che il Comune di Verona si sta impegnando a fare, ha detto Maria Fiore Adami della quinta commissione.

 

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