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New York perde turisti, è l’effetto Trump

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Francois ROUX / ONLY WORLD / Only France via AFP

Un antiamericanismo diffuso e la paura di brutte sorprese al controllo passaporti: quest’anno 400.000 presenze in meno

AGI – Un antiamericanismo diffuso e la paura di brutte sorprese al controllo passaporti finiranno per pesare sul flusso di turisti a New York che quest’anno ha messo in conto di accogliere 400.000 presenze in meno rispetto al 2024. L’ente turistico locale, New York City Tourism and Conventions, aveva iniziato il 2025 con ottimismo e aveva previsto una piena ripresa con un numero record di visitatori rispetto agli anni della pandemia.

Ma ora rivisto al ribasso per ben due volte la sua previsione iniziale di 67,6 milioni di visitatori, tra nazionali e internazionali, da quando il presidente Trump ha scatenato la guerra commerciale, ha minacciato l’annessione di altri Paesi e ha intensificato la repressione dell’immigrazione che ha portato alla detenzione di diversi turisti stranieri.

Redazione AGI estero

 

L’AGCOM ha richiamato le emittenti televisive e radiofoniche perché garantiscano un’adeguata copertura dei referendum dell’8 e 9 giugno

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Il volantinaggio a sostegno del referendum organizzato a Napoli dalla CGIL e dal comitato per il “Sì” (ANSA / CIRO FUSCO)

L’Autorità garante delle comunicazioni (AGCOM) ha emesso un provvedimento di richiamo nei confronti della Rai e di tutte le emittenti televisive e radiofoniche nazionali affinché garantiscano un’adeguata copertura informativa dei temi oggetto dei cinque referendum abrogativi in programma l’8 e il 9 giugno.

Nelle ultime settimane i promotori dei referendum – in occasione del quale peraltro i partiti di governo stanno facendo campagna per l’astensione – si erano molto lamentati per la scarsa copertura data al voto sulle televisioni nazionali. Il richiamo dell’AGCOM è basato sui dati del monitoraggio dell’autorità e, si legge in una nota, «ha l’obiettivo di offrire ai cittadini un’informazione corretta, imparziale e completa sui quesiti referendari e sulle ragioni a sostegno delle opzioni di voto».

Redazione Il Post

 

Lecco: partito il corso di lingua dei segni

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Il corso, che ha riscosso interesse e apprezzamento, punta non solo a fornire strumenti linguistici ma anche a sensibilizzare e promuovere una cultura dell’accessibilità

Giovedì 8 maggio 2025 ha preso il via il corso di lingua italiana dei segni (Lis) organizzato dalla Provincia di Lecco in collaborazione con l’Ente nazionale sordi Ets Aps (Ens), nell’ambito del Piano provinciale per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità annualità 2023/2024.

Durante il primo incontro, finalizzato a dare un quadro globale dei contenuti che saranno trattati, i partecipanti hanno mostrato grande attenzione e coinvolgimento, apprezzando in particolar modo la didattica altamente interattiva e coinvolgente.

I diversi contesti di provenienza dei corsisti hanno, sin da subito, fornito spunti per confronti costruttivi portando valore aggiunto al corso.

Il corso, che ha riscosso interesse e apprezzamento, punta non solo a fornire strumenti linguistici ma anche a sensibilizzare e promuovere una cultura dell’accessibilità.

Migliorando l’inclusione sociale delle persone sorde e sensibilizzando le persone udenti all’apprendimento e all’uso della lingua italiana dei segni, la cui conoscenza è fondamentale per favorire una comunicazione efficace e inclusiva in vari contesti della vita quotidiana.

Le lezioni proseguiranno nella sede dell’Ente nazionale sordi Ets Aps (Ens) sezione di Lecco e al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione che certificherà le competenze acquisite in Lis.

Redazione Prima Lecco

 

Sordità, una legge per diagnosi precoce, inclusione e accesso alle cure: il ddl approda in Commissione

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Il testo prevede un Piano nazionale per la sordità e l’istituzione di un Osservatorio sulle politiche socio-sanitarie. Ciancaleoni Bartoli (OMaR): “Importante valorizzare il ruolo delle associazioni”

Autore: Alessandra Babetto
Redazione Osservatorio Malattie Rare

È stato assegnato alla Commissione X del Senato (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) il Disegno di Legge n. 1011, presentato dalla senatrice Elena Murelli, recante “Disposizioni per il riconoscimento, la promozione e la tutela delle persone affette da sordità”. Il provvedimento, composto da quattro articoli, si propone di affrontare in maniera organica i molteplici aspetti legati alla sordità, riconosciuta come malattia ad alta incidenza sociale e sanitaria, attraverso interventi di prevenzione, diagnosi precoce, cura, riabilitazione e inclusione.

Cuore della proposta è l’adozione di un Piano nazionale per la sordità, da varare entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone sorde e ridurre l’impatto sanitario e sociale della patologia. Il Piano, elaborato dal Ministero della Salute di concerto con i Ministeri per le Disabilità e del Lavoro e Politiche Sociali, dovrà prevedere una serie di azioni coordinate: promozione dei controlli diagnostici preventivi uditivi, potenziamento dei programmi di ricerca, garanzia di accesso alle tecnologie per l’ascolto (protesi e impianti uditivi), miglioramento dei servizi riabilitativi e implementazione di strumenti di comunicazione come la lingua dei segni e la sottotitolazione.

A questi si aggiungono misure per il controllo del danno uditivo da rumore, interventi di educazione e informazione sanitaria rivolti ai pazienti e alla popolazione, l’istituzione di un sistema di sorveglianza epidemiologica, la promozione dell’inclusione sociale e la formazione del personale socio-sanitario. Significativo anche l’impegno a ottimizzare la comunicazione della diagnosi e ad agevolare l’utilizzo dei dispositivi acustici più appropriati.

Il DDL prevede inoltre l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulle politiche socio-sanitarie in tema di sordità, presso il Ministero della Salute, con il compito di monitorare l’attuazione del Piano nazionale, individuare criticità, proporre linee di indirizzo per la gestione integrata dei servizi e promuovere iniziative a supporto degli operatori e delle persone sorde. Nella composizione dell’Osservatorio è prevista anche la collaborazione di associazioni di pazienti e società scientifiche.

Un punto, quest’ultimo, sottolineato anche da Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttrice di Osservatorio Malattie Rare (OMaR): “Accogliamo con favore l’avvio dell’iter di questa legge, che affronta in modo sistematico la complessità della sordità. È essenziale, però, che il coinvolgimento delle associazioni di pazienti sia effettivo e continuativo, non solo consultivo, perché è lì che ci sono le reali competenze e da lì verranno indicazioni pratiche sulle azioni da mettere in campo. È altresì fondamentale che si tenga in dovuta considerazione la presenza oggi di una percentuale considerevole di ‘sordi oralisti’ e non solo di ‘segnanti’, così da dare a ciascuno ciò di cui realmente ha bisogno”.

“È poi importante ricordare – conclude Ciancaleoni Bartoli – che, accanto alle forme più comuni di ipoacusia, esistono anche forme di sordità legate a malattie rare, spesso trascurate e difficili da diagnosticare tempestivamente. Pensiamo, per esempio, alle sordità sindromiche e genetiche, come quelle che si manifestano nella Sindrome di Usher o nella Sindrome di Pendred. Prevedere un Piano nazionale per la sordità che includa anche strumenti per la diagnosi precoce e la presa in carico di queste condizioni significa colmare un vuoto importante nella tutela di queste persone e delle loro famiglie”.

Con l’assegnazione alla Commissione X, si apre ora la fase di esame parlamentare e confronto con i diversi portatori di interesse. L’auspicio è che l’iter possa procedere rapidamente, per dotare il Paese di uno strumento normativo atteso da tempo.

 

Festa di Primavera e Giardini aperti 2025 al via a Moruzzo

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DAL 16 AL 18 MAGGIO 2025

Una tre giorni accessibile a tutte e a tutti all’insegna di bellezza, cultura, natura, musica, enogastronomia e innovazione tecnologica inclusiva. Moruzzo (Udine), maggio 2025 – Torna a Moruzzo, dal 16 al 18 maggio 2025, l’appuntamento con la Festa di Primavera e la 15esima edizione di Giardini Aperti, organizzati dalla Pro Loco Moruzzo. Un’edizione studiata con cura per rendere ogni iniziativa e spazio accessibile a tutti, valorizzare i giovani talenti, l’innovazione tecnologica inclusiva e la sostenibilità.

La Festa di Primavera, legata all’iniziativa regionale Giardini Aperti, si distingue per l’originalitaÌ della proposta: scoprire la bellezza dei giardini delle ville storiche e delle abitazioni locali, passeggiando tra stand di piante, artigianato e prodotti enogastronomici del territorio. Evento di riferimento che attira migliaia di visitatori e visitatrici dal Friuli Venezia Giulia, dal Veneto e da oltreconfine, nella sua edizione 2025 si arricchisce ulteriormente con un forte focus sulla dimensione espositiva, multimediale e fotografica, promuovendo innovazione, inclusivitaÌ e sostenibilitaÌ grazie alla collaborazione con IO CI VADO APS e Willeasy srl.

Il cuore della manifestazione sarà Piazza Tiglio, che diventerà un “balcone fiorito” con vista sulla pianura friulana e la cornice delle Alpi. Tra i momenti più salienti dell’evento: apertura gratuita dei più suggestivi giardini privati e delle ville storiche di Moruzzo; concerti; esposizioni artistiche; mercatini; stand enogastronomici e visite guidate a siti storici e naturalistici, promuovendo le ricchezze culturali locali come la Pieve di Santa Margherita, il Castello di Brazzacco e i percorsi ciclopedonali di Collinbici.

Con questa edizione, la Pro Loco Moruzzo lancia un messaggio: la bellezza deve essere accessibile a tutte e a tutti. Grazie al contributo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia con il bando Progetti Locali nel settore espositivo, gli spazi e le attività dell’evento sono state rese accessibili e fruibili da tutte e tutti. Tra i principali servizi presenti per garantire una esperienza culturale accessibile e arricchente: servizio navetta attrezzato per persone in carrozzina, attivo tra Piazza Tiglio e i giardini/ville (a/r); carrozzine a disposizione presso Piazza Tiglio e i giardini; due visite guidate accessibili, con interprete LIS per persone sorde (18 maggio alle 14:30 a Santa Margherita del Gruagno e alle 16:00 a Borgo Sant’Andrea); priorità nelle code per persone con esigenze specifiche di accessibilità (persone con disabilità, donne in gravidanza, visitatori e visitatrici con difficoltà motorie o a stare in piedi per lunghi periodi).

I virtual tour e l’innovazione digitale inclusiva sono una delle novità di questa edizione: saranno realizzati dei virtual tour video 360 nei giardini e nei siti di maggior interesse. Grazie alla tecnologia brevettata Coperniko®, i tour saranno fruibili anche da persone che non hanno l’uso degli arti superiori, attraverso il solo movimento della testa. Questo approccio non solo valorizza i luoghi, ma li rende accessibili a chiunque e ovunque. I contenuti saranno poi disponibili online tutto l’anno tramite QR code e TAG NFC posti all’ingresso dei giardini, trasformando l’esperienza in una vera mostra multimediale permanente. L’evento valorizza anche i giovani talenti, coinvolgendo fotografi e videomaker under 35 che contribuiranno con le loro opere alla realizzazione dei tour virtuali. In un’ottica di sostenibilitaÌ, sono promosse buone pratiche ambientali, come l’utilizzo di stoviglie riutilizzabili e la promozione di spostamenti inclusivi mediante mezzi attrezzati per il trasporto di persone con disabilitaÌ o anziane.

Secondo il Presidente della Pro Loco Moruzzo Fausto Minisini «la Festa di Primavera e i Giardini Aperti non sono solo un momento unico per ammirare scorci fioriti e angoli nascosti del territorio, ma rappresentano anche un’occasione importante per valorizzare il paesaggio, promuovere la partecipazione comunitaria e offrire un’esperienza di bellezza, incontro e condivisione aperta e accessibile a tutte e tutti».

William Del Negro, Presidente e fondatore di IO CI VADO APS e Wileasy srl, ha dichiarato: «Con questa proposta, Moruzzo si candida come esempio virtuoso di integrazione tra tradizione, innovazione e inclusivitaÌ, offrendo un evento capace di ispirare e coinvolgere un pubblico ampio e diversificato. La Festa di Primavera va oltre l’essere un evento culturale: diventa infatti un catalizzatore di sviluppo locale, promuovendo una cittadinanza attiva e valorizzando il patrimonio artistico e paesaggistico regionale».

Comunicato stampa_ Festa di Primavera e Giardini Aperti al via a Moruzzo dal 16 al 18 maggio 2025

PROGRAMMA FESTA DI PRIMAVERA E GIARDINI APERTI

Venerdì 16 maggio 2025 ● Ore 18:30 – Sala Consiliare del Comune di Moruzzo Inaugurazione ufficiale della Festa di Primavera ○ Presentazione della 15ª edizione di Giardini Aperti ○ Conferenza: Bandusia: un giardino per la scuola, un giardino per tutti! a cura di Marco Barbaro ● Ore 20:45 – Chiesa di San Tommaso Apostolo Rassegna di Primavera, 7ª edizione ○ A cura del Grop Corâl Vidulês ○ Con la partecipazione dei cori Insolitenote di Ragogna e Li Muris di Venzone

Sabato 17 maggio 2025 Piazza Tiglio – Zona festeggiamenti ● Dalle 18:00: apertura dei chioschi gastronomici della Pro Loco Moruzzo ● Dalle 21:00: evento musicale Blossom at Sunset ○ DJ set con Leo Rose ○ Panini caldi, patatine e cocktail sotto le stelle.

Domenica 18 maggio 2025 ● Dalle 10:00: Piazza Tiglio e Moruzzo Mercatino di fiori, prodotti tipici e artigianato ○ Zona ristoro attiva con piatti tipici della cucina della Pro Loco Moruzzo ● 10:00-13:00 I 14:30 – tramonto – Territorio comunale di Moruzzo Giardini Aperti, 15ª edizione Visite gratuite a giardini privati, ville storiche e luoghi culturali.

Saranno visitabili i giardini: ○ Carlo Della Savia (Via Treppo, 2) – Tipologia: Antico. Dimora Storica ADSI. All’interno del giardino saranno esposte opere degli artisti locali. ○ Franco Fracas (Piazza del Gruagno, 10, fraz. Santa Margherita del Gruagno). Tipologia: moderno bordure miste gran panorama. ○ Giulia e Luigi Boron Bandera (Via del Bosco, 6). Aperto solo la mattina. Tipologia: inglese. ○ Corrado Pirzio Biroli – Castello di Brazzà (Via del Castello, 15). Tipologia: parco storico. Musei Spazio Brazzà aperti (www.castellodibrazza.com; info@castellodibrazza.com) I luoghi di interesse che partecipano all’evento: ○ Villa Fior (Via Coranzano 1). Tipologia: villa e parco. ○ Santa Margherita del Gruagno: visita al borgo medioevale e pieve – Luoghi del cuore FAI. Alle ore 14:30 visita guidata con interprete LIS. ○ Borgo Sant’Andrea: visita alla chiesetta affrescata. Alle ore 16:00 visita guidata con interprete LIS. ○ Villa Tacoli Ottelio (Via Modotto, 7). Tipologia: villa veneta con parco – dimora storica ADSI. Nel giardino presente lo stand CISOM per la raccolta fondi per opere benefiche.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Festa di Primavera e Giardini Aperti: www.vivimoruzzo.it/tradizioni/festaprimavera
● Info sull’accessibilità evento: percorsiinclusivi.it/it/eventi/festa-di-primavera-e-giardini-aperti
● Pro Loco Moruzzo: www.vivimoruzzo.it/pro-loco-moruzzo
● Willeasy srl: willeasy.net; info@willeasy.net; Tel. 0432 1690071
PRESS CONTACT
Gaia Citran: ufficiostampa@willeasy.net; + 39 351 950 4694 Fausto Minisini: +39 348 499 0670

 

Manifestazioni Nazionali UILDM 2025: dall’Intelligenza Artificiale all’Intelligenza Inclusiva

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Tre giorni incentrati sulle distrofie e le altre patologie neuromuscolari. Tante le novità di quest’anno: dai momenti formativi al rinnovo degli organi nazionali UILDM.

Padova, 12 maggio 2024 – L’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare dà di nuovo appuntamento ai soci e agli amici dell’associazione dal 15 al 17 maggio 2025 al Bella Italia&Efa Village di Lignano Sabbiadoro (UD) per l’annuale momento delle Manifestazioni Nazionali che riunisce la comunità UILDM composta da persone con malattie neuromuscolari, familiari, volontari, clinici e ricercatori.
Ampio spazio verrà dato alla formazione dei soci e dei volontari UILDM, con momenti dedicati a far conoscere strumenti e opportunità per favorire la crescita dell’associazione e sessioni destinate ad approfondimenti medico-scientifici sullo stato dell’arte delle malattie neuromuscolari e l’avanzamento della ricerca scientifica.

«Il claim che ci accompagna quest’anno “Dall’Intelligenza Artificiale all’Intelligenza Inclusiva” – spiega Marco Rasconi, Presidente nazionale UILDM – vuole giocare su uno strumento di cui si parla molto, l’Intelligenza Artificiale, che ci offre numerose possibilità di sviluppo e utilizzo. Noi vogliamo accostarla ad un’altra espressione, l’intelligenza Inclusiva, ossia la capacità di usarla in modo generativo, sapendo cogliere e valorizzare le diversità, perché la prima rimane depotenziata senza la seconda. Come sempre, saranno tre giorni fondamentali per l’associazione: si torna a incontrarsi, a progettare il futuro, ad ascoltare la comunità neuromuscolare da vicino per costruire inclusione.»

L’edizione 2025 sarà anche espressione della responsabilità democratica dell’associazione perché è previsto il rinnovo delle cariche delle Direzione Nazionale UILDM e del Collegio dei Probiviri.

A raccontare i tre giorni di incontri e formazione ci sarà la redazione della web radio di UILDM Lazio “Radio Finestraperta”.

 

Il programma

Giovedì 15 maggio
Nel pomeriggio i lavori verranno aperti da un momento dedicato al racconto dei Centri Clinici NeMO, realtà della quale UILDM è tra i soci fondatori. Al termine si parlerà di scuola e formazione, con l’appuntamento che presenterà ufficialmente i lavori del Tavolo Scuola UILDM.

Venerdì 16 maggio
Il focus è la Giornata Scientifica, promossa e coordinata dalla Commissione Medico – Scientifica UILDM.
Al mattino verranno presentati una serie di aggiornamenti su aspetti genetici, Emergency Card e le schede di patologia presenti sul sito UILDM. Seguirà una Tavola rotonda incentrata sul percorso gravidanza. Al termine della mattinata verranno presentati i progetti finanziati dal Bando congiunto Telethon – UILDM edizione 2024, alla presenza dei ricercatori e delle ricercatrici che coordinano tali progetti.
Nel pomeriggio, nella Tavola rotonda “L’importanza del caregiver nella gestione domiciliare”, si affronteranno tematiche legate alla quotidianità: gestione respiratoria, dei trasferimenti, del sonno e delle posture, igiene e cura del sé.

In parallelo alla Giornata Scientifica, nella mattinata di venerdì uno spazio verrà dedicato alla presentazione dell’anteprima del nuovo portale UILDM, che verrà lanciato nell’autunno del 2025, e dei nuovi strumenti per la gestione e l’accompagnamento della vita associativa. Nel pomeriggio è previsto uno spazio formativo a cura di Fundraiser per Passione, sul tema “Come favorire il volontariato oggi? Da volontari a donatori di tempo”.
A seguire l’incontro con Vicenzo Falabella, presidente di FISH – Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie, dal titolo “FISH e UILDM, una storia lunga 30 anni”.

Sabato 17 maggio
La giornata conclusiva è dedicata all’Assemblea dei soci, che verrà aperta dai saluti delle associazioni amiche di UILDM. Al termine si procederà alle votazioni per il rinnovo della Direzione Nazionale UILDM e del Collegio dei Probiviri, che guideranno l’associazione nel triennio 2025-2028.

Le Manifestazioni Nazionali UILDM sono realizzate grazie al contributo di Italfarmaco e Roche S.p.A.

Sarà possibile seguire la Giornata Scientifica e l’Assemblea Nazionale in diretta streaming su uildm.org. Il programma completo e tutti gli aggiornamenti sono disponibili su uildm.org.

CS Manifestazioni Nazionali UILDM 2025

UILDM nasce nel 1961 con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità, attraverso l’abbattimento di ogni tipo di barriera, e sostenere la ricerca scientifica e l’informazione sulle distrofie e le altre malattie neuromuscolari. Ha una presenza capillare sul territorio grazie alle 65 Sezioni locali, i 3.000 volontari e i 9.000 soci, che sono punto di riferimento per circa 30.000 persone. UILDM svolge un importante lavoro in ambito sociale e di assistenza medico-riabilitativa ad ampio raggio, gestendo anche centri ambulatoriali di riabilitazione, prevenzione e ricerca, in stretta collaborazione con le strutture universitarie e socio-sanitarie.

Ufficio stampa UILDM
Alessandra Piva e Chiara Santato
uildmcomunicazione@uildm.it
049/8021001 int. 2

 

 

Edi Rama ha vinto le elezioni in Albania, secondo i risultati preliminari

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Il primo ministro albanese Edi Rama vota alle elezioni, a Tirana, 11 maggio 2025 (AP Photo/Vlasov Sulaj)

Il Partito Socialista avrebbe ottenuto il 52 per cento dei voti, e così un quarto mandato per il primo ministro

Il Partito Socialista del primo ministro dell’Albania Edi Rama ha vinto le elezioni politiche di domenica, secondo i dati provvisori sullo spoglio. È stato scrutinato più di un terzo dei voti e stando alle schede esaminate finora il Partito Socialista avrebbe ottenuto il 52,5 per cento dei voti, pari a 83 seggi in parlamento, 12 in più di quelli necessari per ottenere la maggioranza. Il Partito Democratico guidato da Sali Berisha, il principale avversario di Rama, avrebbe ottenuto invece il 34,4 per cento dei voti (52 seggi).

Rama diventerà il politico che è rimasto al potere per più tempo nella storia dell’Albania dopo il dittatore comunista Enver Hoxha, morto nel 1985. Guida il governo albanese dal 2013, e con queste elezioni, se il risultato sarà confermato, otterrà il quarto mandato consecutivo. In campagna elettorale Rama ha parlato soprattutto dell’integrazione europea dell’Albania, promettendo (irrealisticamente) che il paese entrerà nell’Unione Europea entro il 2030

In queste elezioni è stato reso possibile il voto delle persone albanesi all’estero per la prima volta e hanno votato circa 200mila persone su più di un milione. Lo spoglio delle schede raccolte all’estero è ancora molto indietro ma per il momento sembra che tra questi elettori sia in vantaggio il Partito Democratico di Berisha, che fu primo ministro dal 2005 al 2013 dopo essere già stato presidente della Repubblica dal 1992 al 1997.

Redazione Il Post

Il Question Time italiano è una brutta copia di quello britannico

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Senato durante il Question Time, il 7 maggio (GIUSEPPE LAMI/ANSA)

A Roma le interrogazioni al capo del governo sono prevedibili, rigide, noiose: tutto il contrario di quello che succede a Londra

I regolamenti di Camera e Senato prevedono che con una certa frequenza il presidente del Consiglio vada in aula a rispondere a domande che gli fanno i parlamentari. Alla Camera il capo del governo, o un suo vice, dovrebbe rispondere almeno due volte al mese; al Senato, almeno una volta ogni due mesi. Nella pratica però non succede quasi mai. Giorgia Meloni in oltre due anni e mezzo ha partecipato al Question Time – che, in questo caso, viene gergalmente definito Premier Time – solo due volte al Senato e due volte alla Camera, dove mercoledì prossimo ne è in programma un terzo: saranno cinque, dunque, in totale. Ma come lei, tutti i presidenti del Consiglio, chi più chi meno, hanno mostrato grande riluttanza nei confronti di questo rito.

In Italia l’introduzione del Premier Time risale alla fine degli anni Novanta: nel 1997 lo adottò la Camera, due anni più tardi il Senato. Nelle intenzioni di chi lo volle, questa novità avrebbe dovuto consolidare nella prassi parlamentare italiana l’istituto del Prime Minister’s Question Time che fin dal 1961 è una peculiarità della Camera dei Comuni britannica, e costituisce forse il momento più teatrale e appassionante dei dibattiti che si svolgono nel parlamento.

Se questa era l’intenzione, però, l’intento si è rivelato fallimentare. I Question Time settimanali dei primi ministri del Regno Unito sono spesso vivaci e tesi, e anche per questo il governo li teme. Quello a cui si assiste alla Camera e al Senato di Roma è invece una cosa assai meno elettrizzante. Le ragioni hanno a che fare sia con il regolamento che li disciplina, sia con la tradizione parlamentare italiana, sia in parte con l’architettura stessa delle camere. Si tratta insomma di un rito stanco, che per lo più innesca polemiche estemporanee e di breve durata.

Il parlamento britannico prevede l’istituto del Prime Minister Question Time da quasi 64 anni. Già prima c’era l’abitudine di interrogare direttamente il primo ministro, ma si stabilirono orari e giorni fissi. L’orario è poi stato cambiato più volte: dal 2003 si svolge ogni mercoledì tra mezzogiorno e mezzogiorno e mezzo. A meno che non ci siano sospensioni dell’attività parlamentare, o salvo nei casi in cui il primo ministro è impegnato per missioni all’estero, è un appuntamento fisso e immancabile, senza dubbio il più atteso dai cronisti parlamentari e dagli appassionati di politica.

Ma a parte la frequenza il Premier Time britannico è molto diverso da quello italiano per la sua imprevedibilità. Ogni giovedì a Westminster (il palazzo in cui ha sede il parlamento) si celebra il rito dello shuffle: un sorteggio che stabilisce quali saranno i 15 parlamentari, tra i tanti che si sono registrati, che potranno porre domande al primo ministro, e in che ordine. Abitualmente lo speaker, cioè il presidente della Camera, dà la parola alternativamente a membri dell’opposizione e della maggioranza. Finito questo primo ciclo c’è la fase più significativa del dibattito: il leader del principale partito di opposizione può fare fino a 6 domande consecutive al primo ministro; altre due domande sono solitamente riservate al leader dell’eventuale altro partito di opposizione. Soprattutto, il primo ministro britannico non conosce le domande in anticipo.

Ne viene fuori un botta e risposta serrato tra il capo del governo e i suoi principali avversari che si concentra sui temi dell’agenda politica, ma più spesso contiene anche frecciatine e battute, commenti insinuanti come quello che nel maggio del 1979 il Laburista Stanley Clinton-Davis rivolse a una 54enne Margaret Thatcher, al suo debutto nel Question Time: «Nel rispondere alle domande, potrebbe per favore non essere troppo stridula?». Ovviamente, anche al primo ministro è consentito rispondere in modo sprezzante, in questi casi.

Nel luglio del 2020 il primo ministro Boris Johnson, nel difendersi dal leader dell’opposizione Keir Starmer che lo incalzava, lo accusò di avere «più flip-flop della spiaggia di Bournemouth» (un gioco di parole molto efficace: con flip-flop ci si riferisce sia alle infradito da spiaggia, sia in modo gergale ai ripensamenti e voltafaccia). Starmer replicò rinfacciando a sua volta le incoerenze di Johnson, facendo un malizioso riferimento alla sua precedente attività di giornalista: «Questo è l’ex editorialista che scriveva due versioni di ogni articolo che pubblicava» (un riferimento alla voce secondo cui Johnson avrebbe preparato due diversi articoli di opinione prima di schierarsi su Brexit, uno a favore e uno contro, scegliendo poi quale pubblicare in base a calcoli politici).

Nel frattempo anche gli altri parlamentari, da un lato e dall’altro, commentano e intervengono con brusii, urla o con battute salaci. È rimasta celebre quella che il Laburista Gerald Kaufman fece nel febbraio 1990 mentre una sua collega di partito, Joan Ruddock, contestava la reazione avuta da Thatcher dopo la diffusione della notizia della liberazione di Nelson Mandela. «Se la prima ministra avesse appena trascorso 27 anni in prigione…», iniziò a dire Ruddock. E Kaufman, intromettendosi: «…come avrebbe dovuto».

Il Question Time è spesso un momento in cui i leader e le loro ambizioni vengono misurate anche sulla base della prontezza nel rispondere, dell’estro, dell’abilità retorica. Tony Blair, uno molto forte al Question Time, disse una volta che sottoporsi a quell’esercizio del mercoledì era un po’ come andare dal dentista per un’estrazione.

L’imprevedibilità è insomma il fattore determinante e più interessante del Question Time britannico: in Italia è tutto il contrario.

Le domande da porre al capo del governo vanno depositate almeno il giorno precedente a quello della seduta: in questo modo le risposte del o della presidente del Consiglio vengono scritte dai suoi funzionari, spesso in modo asettico. L’interrogante prende la parola e pone la sua domanda; il presidente del Consiglio risponde; l’interlocutore ha facoltà di replicare brevemente per dire se si ritiene soddisfatto oppure no, e perché. Tutto avviene in maniera rigida e irreggimentata, e senza grosso spazio per l’improvvisazione.

Mercoledì scorso per esempio Meloni si è parecchio risentita di fronte all’atteggiamento di Matteo Renzi che, partendo dalla domanda formalmente annunciata («si chiede di sapere quali siano le riforme che il governo ritiene ancora fondamentali e che intende realizzare entro la fine della legislatura»), ha fatto in realtà un intervento piuttosto ficcante e provocatorio, per evidenziare certe incoerenze tra la propaganda di Meloni e le sue scelte da presidente del Consiglio. «Giorgia è una che studia, ma che arriva con la lezioncina imparata; se sparigli, va in difficoltà e si innervosisce, com’è accaduto», ha spiegato poi Renzi. E in effetti nella sua replica, Meloni si è indispettita un po’: «Francamente – ha detto – mi è sfuggita la domanda».

Ma un’altra differenza sostanziale tra il Premier Time italiano e quello britannico ha a che fare proprio con il modo in cui sono fatte le camere dei due parlamenti, con la loro architettura. Nella Camera dei Comuni di Westminster maggioranza e opposizioni sono sedute di fronte, come due schieramenti perfettamente contrapposti: di qua gli uni, di là gli altri. Il primo ministro e il capo dell’opposizione sono in prima fila, a pochi centimetri l’uno dell’altro.

A Roma, sia alla Camera che al Senato, la struttura dell’aula è quella dell’emiciclo, e al centro c’è il presidente del Consiglio, seduto tra i banchi del governo. I suoi interlocutori, soprattutto alla Camera, parlano dai loro scranni, a molti metri di distanza. Inevitabilmente, anche l’immediatezza e la vivacità del dibattito ne risentono.

Redazione il Post