Disabilità, la Ministra Locatelli: «Nessun taglio agli assegni d’invalidità né ai fondi»

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Al Corriere Salute la Ministra per le disabilità Alessandra Locatelli dà una risposta alle preoccupazioni di persone con disabilità in seguito al trasferimento di risorse al «Decreto anticipi» e al mancato ripristino nel disegno di legge di Bilancio

di Maria Giovanna Faiella – Corriere

Sta destando preoccupazione la notizia di tagli alle risorse destinate alla disabilità, prima col “trasferimento”, al cosiddetto «Decreto anticipi», di 350 milioni di euro del «Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità» – dotazione prevista dal 2022, ogni anno, per l’attuazione della legge n. 227/2021 «Delega al Governo in materia di disabilità» – , poi col mancato ripristino di quei fondi nel disegno di legge di Bilancio per il 2024. Come confermano anche diverse segnalazioni al Corriere Salute, le persone con disabilità e i loro familiari temono tagli sia in termini di servizi che di prestazioni e provvidenze economiche.
Proviamo a fare chiarezza dando voce alle loro preoccupazioni e alle risposte date al Corriere dalla Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

Legge delega in materia di disabilità e risorse

Il 31 dicembre 2021 è entrata in vigore la Legge n. 227 «Delega al Governo in materia di disabilità», in attuazione della Missione 5 «Inclusione e Coesione» del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede la realizzazione di una riforma della normativa sulle disabilità, nell’ottica della deistituzionalizzazione delle persone con disabilità e del rafforzamento della loro autonomia, in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dal nostro Paese nel 2009.
Per l’attuazione della “Legge delega” che, appunto, delega il Governo ad adottare i Decreti legislativi per disciplinare la materia, è stata prevista una dotazione economica di 350 milioni di euro l’anno con l’istituzione del «Fondo Unico Nazionale per le politiche in favore delle persone con disabilità». In origine, come previsto dalla stessa Legge, i decreti attuativi andavano approvati entro 20 mesi dalla sua entrata in vigore, termine poi prorogato con successivi provvedimenti

Fondo unico previsto dal disegno di legge di Bilancio per il 2024

Altra cosa, invece, è il nuovo «Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità» che viene previsto dal disegno di legge di Bilancio per il 2024: in questo confluiranno i quattro Fondi (o, meglio, tre) ad oggi esistenti in materia di disabilità – per un totale di 336 milioni nel 2023 – ovvero: Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità (100 milioni nel 2023 ma non rifinanziato per il 2024); Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità; Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare; Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia.

Il dubbio: «Spostamento» di risorse o «taglio»?

«Non si può risparmiare sulle disabilità» chiosa l’Associazione Italiana Persone Down (Aipd). Il presidente Gianfranco Salbini, a nome dei familiari dell’Associazione, ha scritto una lettera ai ministri Locatelli e Calderone, esprimendo preoccupazione per lo «“spostamento”, per non dire il “taglio” di 350 milioni di euro destinati al “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità”: risorse utilizzate col cosiddetto “Decreto Anticipi” per coprire i maggiori costi. Abbiamo letto le repliche del ministro Locatelli e la promessa di “ripristinarle” non appena i decreti ci saranno. Chiediamo a tutto il governo di non venir meno a questo impegno e di assicurare le risorse necessarie per sostenere la grande riforma della disabilità che attendiamo da tempo. La disabilità deve essere una priorità, e nessuno deve restare indietro» sottolinea il presidente di Aipd.

La proposta del Comitato 16 Novembre

Anche il Comitato 16 Novembre – Associazione per la Sla e le patologie altamente invalidanti ha scritto alla ministra Locatelli esprimendo «sgomento per la decurtazione di 350 milioni di euro destinati a progetti per le persone con disabilità, rientrati nelle casse dello Stato e utilizzati per la copertura del “Decreto Anticipi”». Spiega la presidente Mariangela Lamanna: «Chiediamo che i 350 milioni di euro restino nella disponibilità degli interventi per la disabilità, per far fronte alle tante emergenze che affrontano le persone e i loro familiari: potrebbero confluire nel nuovo “Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità” previsto dalla Legge di Bilancio 2024». Anche perché, fa notare Lamanna, «l’istituendo Fondo unico potrà contare su una dotazione di circa 232 milioni di euro, 104 in meno rispetto ai 336 milioni che coprivano 4 fondi separati, accorpati in questo nuovo Fondo unico».

Le rassicurazioni della Ministra

Dice al Corriere la Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli: «Mi preme innanzitutto rassicurare le tante persone preoccupate perché leggono di “tagli alla disabilità”: non ci sono decurtazioni a pensioni di invalidità o altre provvidenze economiche. Rispetto al “Fondo Unico per l’inclusione delle persone con disabilità” che sarà istituito dalla legge di Bilancio, – sottolinea la Ministra – si tratta di un modello nuovo che semplifica la programmazione degli interventi, quindi la vita delle persone con disabilità. La sua dotazione di 231,8 milioni di euro l’anno, a decorrere dal 2024, sarà gestita dalla Presidenza del Consiglio e direttamente assegnata al mio ministero che, com’è noto, è senza portafoglio (senza disponibilità di spesa ndr). Vi confluiranno le risorse dei fondi già esistenti, tranne il “Fondo per l’inclusione con disabilità” (100 milioni stanziati nel 2022 e nel 2023), non rifinanziato per gli anni 2024 e seguenti, ma che ho intenzione di rifinanziare presto con un intervento normativo; quindi, in seguito, confluirà anche questo nel “Fondo unico”».

Decreti attuativi, quando?

Quanto ai 350 milioni dirottati sul “Decreto Anticipi”, dice Locatelli: «Erano nel capitolo per la legge delega sulla disabilità (n. 227/2021) e non potevano essere utilizzati perché legati ai decreti legislativi che consentiranno la sua concreta attuazione e che ancora non ci sono. I decreti “cuore” della Riforma, che riguardano la revisione dell’invalidità civile e la realizzazione del progetto di vita individuale (con la valutazione multidimensionale della disabilità), sono pronti e a breve li presenterò in Consiglio dei Ministri (dopo il via libera degli altri ministeri competenti – Lavoro, Salute e Mef -, che li stanno valutando); dopodiché partirà l’iter per l’approvazione definitiva, che prevede diversi passaggi (Parlamento, Regioni ecc) e, comunque, dovrà concludersi entro giugno 2024 nel rispetto delle scadenze previste dal Pnrr; poi, il primo gennaio 2024 partirà la sperimentazione limitata ad alcuni contesti territoriali».

Obiettivo: semplificare procedure (e la vita delle persone)

Aggiunge la Ministra per le Disabilità: «Vorrei ribadire il carattere epocale di questa riforma che consentirà di semplificare le procedure, quindi la vita delle persone con disabilità, ponendo fine alla frammentazione degli interventi, dei servizi e delle risorse e superando anche il problema delle visite e degli accertamenti ripetuti, spesso fonte di disagi. Faccio sempre un esempio – dice Locatelli –: una mamma che riceve una diagnosi gravissima, già certificata dall’ ospedale, poi deve seguire vari passaggi per avviare la procedura per il riconoscimento dell’invalidità (e della legge 104), a cominciare dal rivolgersi al medico di base per il certificato introduttivo, e al patronato. Non sarà più così in futuro, poiché basterà il primo certificato dell’ospedale per avviare l’iter».

350 milioni persi definitivamente?

Le risorse destinate alla disabilità e utilizzate per il “Decreto Anticipi” sono perse definitivamente? In attesa dell’approvazione dei Decreti attuativi, come mai non sono stati impiegati per le tante emergenze delle persone con disabilità e dei familiari che le assistono? «Quei 350 milioni non potevano essere utilizzati finché non ci sono i decreti attuativi della Legge delega, ma non si perdono– ripete Locatelli – . Abbiamo ottenuto dal MEF lo slittamento delle risorse che saranno riposizionate sullo stesso “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità” e incrementate di 85 milioni di euro l’anno a partire dal 2026. Quindi – semplifica la Ministra– i 350 milioni saranno spalmati a decorrere dal 2026».
In pratica, come riprogrammato dal disegno di legge di Bilancio, il Fondo prevede zero euro per il 2023; 350 milioni per il 2024; 350 milioni per il 2025 , per il 2026: 435 milioni (350 + 85); per il 2027 e seguenti: 385 milioni (300 + 85).

Altre novità previste dalla Riforma sulla disabilità

Tra le novità previste dalla Riforma, inoltre, ci sono: l’introduzione dell’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) nella valutazione della disabilità; l’aggiornamento delle tabelle percentuali ferme al 1992; la definizione di «persona con disabilità», in linea con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ovvero: «coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri»; vuol dire predisporre gli interventi necessari a favorire ambienti “favorevoli” all’inclusione delle persone con disabilità nei vari contesti di vita.

 

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