Salvo il servizio di integrazione scolastica per alunni con disabilità sensoriale in Veneto

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Oltre 1.000 alunni con disabilità sensoriale potranno dunque tornare tra i banchi di scuola e continuare il loro percorso formativo. Inizia così quest’anno. Il diritto allo studio difeso e salvaguardato. Difatti come ci comunica Mariacristina Busetto, socia dell’associazione A.F.A.L. – Associazione Famiglie AudioLese- :

school-kids1“Dopo varie sollecitazioni e ripetuti incontri la Regione ha stanziato la somma necessaria a garantire il servizio fino a Giugno 2016. La gestione delle risorse sarà a carico delle Province. Presto comunque avremo ulteriori incontri per fare in modo che la questione possa diventare definitiva e che lo stanziamento dei fondi venga eseguito in modo automatico ogni anno. Dunque dopo un duro lavoro e tanta pressione alla Regione da parte delle nostre associazioni e dei rappresentanti degli assistenti alla comunicazione, ci siamo riusciti ottenendo quello che era giusto.”

Si è conclusa nel migliore dei modi una faccenda che sembrava sempre più affondare in un baratro di paure. Se si parla d’istruzione non c’è una cosa giusta o non giusta da fare, semplicemente diritti da rispettare e tutelare. Bambini, ragazzi da portare all’autonomia al fine di favorire il loro inserimento nel tessuto sociale e garantire loro la normalità della quotidianità.

La Presidente dell’A.F.A.L. Luana Pesce, ci ha spiegato quanto sia stato difficile raggiungere questo traguardo: permettere che l’istruzione fosse garantita ai loro figli.

“Siamo un’associazione di genitori, apartitica e apolitica. Battagliamo da due anni per questa causa, per garantire l’istruzione ai nostri figli.

Sembrava che stessimo perdendo tutto con la scadenza del servizio di integrazione scolastica. Non è stato semplice, c’era bisogno di unire le forze di varie associazioni o avremmo perso tutto.

I primi anni di inserimento nella scuola sono il punto cruciale per ogni bambino sordo o sordo-cieco e non solo. È tutto un percorso riabilitativo che non si può assolutamente togliere. Dopo aver presidiato per tre mesi nei consigli regionali senza vedere nulla, alla fine ce l’abbiamo fatta garantendo il servizio per sei mesi.

Tuttavia noi partiremo con un incontro per riorganizzarci in modo tale da non dover chiedere ogni sei mesi un diritto previsto dalla Costituzione. Speriamo almeno che la nuova legislatura lo garantisca autonomamente per tutti i suoi cinque anni.”

Quando anche il diritto allo studio – previsto dalla nostra costituzione – diverrà normalità, senza mesi, anni di battaglie per difenderlo e garantirlo, allora forse l’Italia avrà abbattuto una delle più grandi barriere.

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