B&b, a Roma è fuorilegge uno su tre. Evasi 680mila euro di tassa di soggiorno in un mese

Emerse illegalità e mancato versamento della tassa di soggiorno

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L’ultimo caso è di una settimana fa: un affittacamere in pieno centro, fra Pantheon e piazza Navona, che compariva come hotel. Prima ancora, all’Aurelio, un altro albergo senza alcuna autorizzazione, con un ampliamento del numero delle camere mai denunciato e approvato. Esempi recenti della deregulation nel panorama delle strutture ricettive della Capitale a pochi mesi dall’inizio del Giubileo 2025 che i vigili urbani della task force – creata ad hoc dall’inizio di marzo dal Comando generale – stanno portando alla luce.

Chiuse le strutture completamente abusive

Dopo aver già intensificato i controlli soprattutto nelle zone della movida e ad alto richiamo turistico nei primi mesi di quest’anno da parte dei gruppi territoriali, il comandante Mario De Sclavis ha dato input per una serie di accertamenti più approfonditi svolti da personale specializzato: solo a marzo oltre 200 strutture ispezionate – fra b&b, affittacamere, guest house, case vacanza, pensioni e anche alberghi -, una cinquantina delle quali non in regola sotto diversi punti di vista. Dieci quelle completamente abusive per le quali è scattata la chiusura immediata. Ma attualmente sono ancora sotto esame da parte della polizia municipale un centinaio di posizioni.

La caccia agli evasori della tassa di soggiorno

Fra le violazioni più frequenti il mancato versamento del contributo di soggiorno che ammonta durante il mese di marzo a 680mila euro, cifra destinata ad aumentare perché le indagini sugli evasori sono tuttora in corso. «Dopo la contestazione comunque – sottolineano dal comando generale dei vigili urbani – i responsabili di alcune strutture ricettive irregolari hanno versato quanto dovuto alle casse del Comune».

Irregolarità nelle zone della movida

Un gesto fatto per mettersi al riparo da ulteriori conseguenze. Anche ad aprile l’attività della task force è proseguita: secondo una prima stima sono state riscontrate irregolarità di vario genere in un’altra cinquantina di strutture. Rispetto al centro storico, l’attenzione degli investigatori si è spostata anche su Trastevere e Pigneto, proprio perché è stato acceso un faro sui rioni della movida. Del resto l’arrivo della primavera, sempre meteo permettendo, è coinciso come sempre con un notevole e progressivo aumento dei turisti, che avevano già approfittato delle vacanze di Pasqua a fine marzo.

L’offensiva dei vigili urbani: i reati più comuni

 Oltre al mancato versamento della tassa di soggiorno, fra le irregolarità più riscontrate durante i controlli c’è la mancata comunicazione in Questura dei nominativi degli ospiti – prevista peraltro dalle norme antiterrorismo -, insieme con mancanze al livello di sicurezza antincendio, di natura igienico-sanitaria, sull’ampliamento delle strutture, sull’assenza di tabelle con i prezzi. Quella dei vigili urbani è un’offensiva su tutto il settore ricettivo, anche all’Esquilino e nella zona attorno alla stazione Termini, portata a termine con interviste agli stessi turisti italiani e stranieri che spesso si rivolgono e prenotano soggiorni a Roma sui canali web, scoprendo situazioni e servizi diversi da quelli proposti.

di Andrea Arzilli e Rinaldo Frignani
Redazione Roma.Corriere

 

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