Cagliari, l’odissea: “Mia mamma sorda e dolorante curata dopo dieci ore e mezza”

Tempi folli al pronto soccorso del Santissima Trinità, il calvario di una 87enne raccontato dalla figlia, Tina Pusceddu: “Arrivata con l’ambulanza, codice cambiato da giallo a verde e nessuna cura per troppe ore, accanto a pazienti lasciati sulle barelle nei corridoi: vergognoso”

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di Paolo Rapeanu

Dieci ore e mezza prima di essere visitata dai medici, un’attesa lunghissima e snervante peggiorata dalle sue condizioni di salute e dall’età.
Delia, 87enne di Poggio dei Pini, è tra le ultimissime “vittime” di una sistema sanitario ancora nel caos. L’anziana si è sentita male ieri pomeriggio: “Aveva dei forti dolori addominali, ho deciso di chiamare il 118. È stata portata al Santissima Trinità di Cagliari in codice giallo e solo dopo le hanno cambiato il codice in verde, a mio parere inspiegabilmente”, racconta la figlia, Tina Pusceddu.
“È arrivata alle 13:30 e solo alle 23:50 un medico mi ha avvisata che, finalmente, l’avevano presa in cura. Lei, completamente sorda, ha dovuto attendere al pronto soccorso in una situazione surreale. Pazienti che stanno veramente male adagiati nelle barelle nei corridoi dove per diverso tempo non passa nessuno, è evidente la mancanza di personale che ovviamente non ha responsabilità”.
Delia si è più volte lamentata: “I ha detto che non ce la faceva più per i forti dolori che aveva. Alla fine, solo stamattina è stata dimessa e sta meglio. Il personale medico si è fatto in quattro per cercare di fare il possibile, ma sono troppo pochi.
I tempi biblici sono dettati dalla mancanza di personale e qualcuno dovrebbe rendere conto a noi cittadini di questa gravosa situazione, ma noi evidente siamo bravi esclusivamente a fare battaglie animaliste. Vergognoso”.

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