Le grandi città in cui gli affitti costano troppo

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Lo skyline di Milano (Emanuele Cremaschi/Getty Images)

Rispetto a quello che le persone possono permettersi andando a vivere da sole: con un terzo dello stipendio non si trova quasi nulla

Negli ultimi anni movimenti studenteschi e associazioni di cittadini hanno spesso protestato contro i costi alti e in crescita degli affitti nelle maggiori città italiane. Una recente indagine di Immobiliare.it Insights, la società del grande sito di annunci immobiliari che si occupa dell’analisi dei dati del mercato immobiliare in Italia, prova a quantificare questi costi. Tra le 12 città italiane con più di 250mila abitanti Firenze è la città dove gli affitti sono meno accessibili per una persona che va a vivere da sola. La seconda è Milano, e poi ci sono Napoli e Roma.

Le città analizzate sono Milano, Roma, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Genova, Verona, Venezia, Catania, Palermo, Bari. Lo studio confronta la cifra che una persona dovrebbe riservare in teoria per l’affitto – che nell’indagine non dovrebbe superare il 30 per cento del reddito medio netto – con il canone medio richiesto per affittare un bilocale. Va tenuto conto però che i dati dei redditi medi di per sé non sono molto indicativi perché il calcolo è sbilanciato da persone con un reddito molto alto (bastano cioè poche persone ricche per far alzare di molto il reddito medio). L’indagine aiuta comunque ad avere un’idea più chiara sulle città dove gli affitti costano di più.

Secondo lo studio a Firenze la cifra media che una persona single può destinare all’affitto mensile è pari a 530 euro, mentre il costo medio di un bilocale è circa di 1.113 euro al mese (con una differenza quindi del 110 per cento). Se si considerano i valori assoluti Milano è la città con il prezzo medio per l’affitto di un bilocale più alto, cioè circa 1.243 euro al mese. Qui secondo lo studio la cifra che un single può destinare all’affitto è molto più alta rispetto a quella in altre città (quasi 700 euro) ma comunque basterebbe solo per lo 0,7 per cento dei bilocali in affitto in città.

Al terzo posto della classifica di Immobiliare.it Insights ci sono Napoli e Roma, dove il valore percentuale che indica la differenza tra la cifra media a disposizione e il canone medio di un bilocale è simile (circa il 76 per cento). A Napoli il prezzo medio di un bilocale è 817 euro e la disponibilità di un single di 461 euro. A Roma i bilocali costano di più (circa mille euro al mese), ma comunque un single potrebbe permettersi al mese 570 euro. Con questi soldi i bilocali accessibili a Roma sono meno del 3 per cento dell’offerta totale.

A Venezia invece per un bilocale sono richiesti in media 853 euro al mese a fronte di una disponibilità dei single di 490 euro. A Bologna servono in media 918 euro, mentre un single potrebbe pagare poco più di 550 euro. A Bari il costo medio mensile è 785 euro, mentre la cifra allocabile media è 478 euro. A Verona le cose vanno meglio anche se c’è comunque una notevole discrepanza: per un affitto servono in media 756 euro, a fronte di una disponibilità di 525 euro. La situazione è simile anche a Palermo e a Catania, dove gli affitti dei bilocali costano in media rispettivamente 595 euro e 592 euro, e i single potrebbero permettersi di pagare 449 euro e 440 euro al mese.

Infine, secondo l’indagine le due città con più di 250mila abitanti in cui le persone che vanno a vivere da sole fanno meno fatica sono Genova e Torino.

Come si può facilmente immaginare, la situazione diventa molto più sostenibile se ci si divide l’affitto in due. In questo caso, secondo l’indagine, solo a Firenze si registra ancora un ammanco di circa 150 euro (i dati sono considerati fino al primo trimestre del 2025).

L’amministratore delegato di Immobiliare.it Insights, Antonio Intini, dice che nei primi tre mesi del 2025 gli affitti in queste città sono aumentati in media del 5,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024. Anche per questa ragione, osserva Intini, ultimamente i single tendono ad affittare bilocali nell’hinterland, dove costano meno, oppure provano direttamente a comprare una casa.

Redazione il Post

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