Ars approva tagli a cultura e trasporti per garantire maggiori stipendi a regionali e forestali

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E alla fine la stangata è arrivata e il governo Musumeci ha approvato un pacchetto di emendamenti alla Finanziaria che aumentano la spesa per 60 milioni a favore di regionali e forestali.

E alla fine la stangata è arrivata e il governo Musumeci ha approvato un pacchetto di emendamenti alla Finanziaria che aumentano la spesa per 60 milioni a favore dei regionali – ai quali è stato garantito l’aumento dello stipendio – e dei forestali che chiedono garanzie e nuovo un contratto. Il punto è che queste risorse dovranno pur provenire da qualche parte. Ed esattamente provengono dal trasporto pubblico, dal fondo per la stabilizzazione dei Pip e soprattutto da un lungo elenco di contributi in materia di cultura e antiracket.

E giustamente i teatri non ci stanno: “Abbiamo già approvato un bilancio prevedendo un certo trasferimento della Regione, peraltro lo stesso dello scorso anno — dice il sovrintendente del Teatro Massimo Francesco Giambrone — invece ci ritroviamo con un taglio da un milione, così non possiamo reggere”. Sono diversi i teatri colpiti dai tagli, tra questi il Bellini di Catania ha una riduzione di quasi 2 milioni, il Biondo di Palermo di 350mila euro, lo Stabile di Catania di 200mila, il Vittorio Emanuele di Messina di 590mila, l’Orchestra sinfonica di Palermo di 1,2 milioni, le Orestiadi di 4 milioni.

“Il governo — attacca il capogruppo del Partito democratico, Giuseppe Lupo — è schizofrenico. In un primo momento ha allargato i cordoni della borsa per ricompattare la maggioranza, subito dopo ha fatto un taglio indiscriminato in settori strategici e delicatissimi. Nelle recenti variazioni alla manovra decise dalla giunta regionale vi sono tagli, in alcuni casi pesantissimi, al sociale, alle associazioni ed ai centri contro la violenza sulle donne, alle associazioni antimafia ed antiracket, al fondo per le vittime di richieste estorsive. La scure si è abbattuta anche sulle comunità alloggio, sui fondi destinati ai Comuni per le spese di ricovero di minori disposto dall’autorità giudiziaria, sui fondi per i non vedenti e per i sordomuti”.

Entrando più nel dettaglio, il fondo per i Pip è ridotto di 4,4 milioni di euro, quello per i precari dei Cantiere di lavoro di 1,4 milioni. E, ancora, l’Irsap si vede subire un taglio di 1,4 milioni di euro, le Comunità alloggio di 1,7 milioni, l’Istituto ciechi Florio Salomone avrà 209 mila euro in meno, l’Istituto Braille di 235 mila euro in meno, l’Unione ciechi 235 mila euro in meno. Tagliato anche il fondo dell’Ersu per 1,8 milioni, quello per l’Aras (l’Associazione allevatori) per 380 mila euro, il fondo per i Parchi per 1,5 milioni di euro. E ancora il fondo per la Violenza di genere per 120 mila euro e quello per le associazioni antiracket per 268 mila euro. Tra gli enti regionali, l’Istituto vite e vino avrà 500mila euro in meno, l’Istituto ippico perderà 230mila euro e l’Istituto zootecnico dovrà rinunciare a 340 mila euro. Ma il taglio più grande lo subirà il trasporto pubblico locale. Il fondo per loro subirà un taglio di quasi 24 milioni. Dal governo assicurano che si tratta di una stima e che i tagli saranno ridotti di molto e alla fine non “supereranno il 5 per cento per tutti i capitoli”.

Ma i tagli, se verranno applicati in questo modo, saranno ben superiori al 5% e il tutto per garantire una ristretta platea di interessati a discapito di tantissimi altri soggetti. Viene da chiedersi, è proprio così necessario applicare dei tagli su trasporto pubblico, cultura, sociale e associazioni che si occupano del prossimo solamente per garantire un maggiore stipendio a regionali e forestali? A quanto pare la risposta non è così ovvia per tutti.

https://www.palermomania.it/

 

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