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Albignasego. Un supporto ai bambini sordi durante i centri estivi

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Per garantire la piena inclusione dei bambini sordi nei centri estivi, il Comune di Albignasego ha attivato un servizio di supporto ad hoc.

Dopo la conclusione della sperimentazione dell’Ulss 6 sull’impiego di assistenti Lis (la lingua italiana dei segni), l’amministrazione ha utilizzato risorse esistenti per assicurare un sostegno personalizzato. Il servizio rientra nell’appalto per mediazione linguistica e traduzione Lis (2023–2026), per un totale di 1.334 ore (pari a 445 ore all’anno) e una spesa complessiva di 34.217,10 euro.

Gli uffici comunali hanno contattato direttamente le famiglie coinvolte, raccogliendo preferenze su centri e settimane e tutte le richieste hanno trovato positiva accoglienza. «Da sempre Albignasego vuole essere un Comune attento e inclusivo, dove ogni bambina e ogni bambino possa partecipare alla vita della comunità, anche nelle attività educative e ricreative estive» ha sottolineato il sindaco Filippo Giacinti.

Redazione La Difesa del Popolo

 

In Francia le “ZTL” mettono d’accordo l’estrema sinistra e l’estrema destra

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(Chesnot/Getty Images)

Nel senso che entrambe vorrebbero eliminarle, e ci stanno riuscendo

Questa settimana l’Assemblea nazionale francese (la camera bassa del parlamento) ha approvato la legge sulla “Semplificazione della vita economica”, un provvedimento molto ampio che contiene misure pensate per semplificare la burocrazia. Durante la discussione sono stati approvati centinaia di emendamenti, tra cui uno che elimina le cosiddette “zone a basse emissioni” (zones à faibles émissions o ZFE in francese), una misura simile alle ZTL italiane che vieta o limita la circolazione dei mezzi più inquinanti nelle principali città. L’approvazione della legge non è definitiva, e l’emendamento potrebbe essere cambiato o eliminato (ci torniamo).

Il tema è riuscito a mettere d’accordo l’estrema destra del Rassemblement National e La France Insoumise, il partito con le idee più radicali della sinistra francese, che hanno votato entrambi a favore dell’eliminazione. È una cosa che non succede quasi mai, dato che i due partiti sono agli antipodi dello spettro politico francese: è insomma come se Fratelli d’Italia, o la Lega, votassero insieme ad Alleanza Verdi e Sinistra.

Le ZFE sono una misura principalmente ambientalista, pensata per ridurre le emissioni inquinanti. Sono quindi un po’ diverse dalle “zone a traffico limitato” (ZTL), che esistono in molti paesi, inclusa l’Italia, e servono per limitare il traffico e decongestionare i centri cittadini (cosa che riduce anche l’inquinamento, come conseguenza). Solitamente le ZTL funzionano in base all’indirizzo di residenza dei proprietari delle macchine, quindi alle zone cittadine, mentre le ZFE al modello del veicolo, più o meno inquinante.

In Francia le ZFE furono introdotte nel 2019 e sono una misura emblematica del primo mandato da presidente di Emmanuel Macron. Servono per diminuire nell’aria i livelli di diossido di azoto (NO2) e particolato fine, due sostanze inquinanti che si possono trovare anche nei gas di scarico del traffico veicolare, in linea con le direttive europee sugli standard climatici. Oggi esistono in molte medie e grandi città francesi.

Moltissimi dati confermano che le ZFE funzionano nel ridurre l’inquinamento, specialmente nelle grandi città. L’Agenzia nazionale di salute pubblica ha stimato che fra il 2016 e il 2019 in Francia siano morte circa 40mila persone all’anno per malattie attribuibili all’inalazione del particolato fine e ha indicato il traffico cittadino come una delle principali cause. A inizio aprile Airparif, un gruppo indipendente che monitora la qualità dell’aria nella regione di Parigi, ha detto che i livelli di particolato fine sono diminuiti del 55 per cento dal 2005 nell’area, mentre i livelli di diossido di azoto sono diminuiti del 50 per cento. Il gruppo ha attribuito questo risultato alle politiche pubbliche, tra cui le misure volte a limitare il traffico e a vietare i veicoli più inquinanti, ossia le ZFE.

La qualità dell’aria media a Parigi nel 2007 (in alto a sinistra), 2013 (in alto a destra), 2018 (in basso a sinistra) e 2024 (in basso a destra) rilevata da Airparif

Diversi partiti però le criticano: La France Insoumise, i Repubblicani (di destra) e il Rassemblement National le reputano una misura elitaria che penalizza intere categorie della popolazione che non si possono permettere di comprare auto meno inquinanti. Specialmente per il Rassemblement National, le ZFE rientrano in quella che viene definita «ecologia punitiva», un’espressione che in Francia viene usata dai partiti dell’opposizione per descrivere le politiche ambientaliste di Macron che, secondo i critici, colpiscono in modo sproporzionato le classi meno abbienti. Un altro esempio di misura presentata come “ecologia punitiva” fu la tassa su gasolio e benzina, introdotta sempre durante la presidenza di Macron, che nel 2018 portò alle proteste dei cosiddetti gilets jaunes.

Questi tre partiti non hanno però le stesse opinioni sul cambiamento climatico. Il Rassemblement National ha sostenuto per anni posizioni molto scettiche in merito, mentre i Repubblicani e La France Insoumise non lo negano, ma sostengono che non si possa risolvere a discapito delle persone con meno possibilità economiche. A fine maggio per esempio la deputata di La France Insoumise Manon Meunier aveva definito le ZFE una «misura molto mal concepita, che crea enormi disuguaglianze sociali» in risposta a un «problema reale che non possiamo negare, quello dell’inquinamento atmosferico».

Diversi governi hanno approvato delle agevolazioni per facilitare gli acquisti di mezzi meno inquinanti, ma sono sempre state considerate insufficienti da questi partiti. È un’opinione appoggiata anche da altre forze politiche, come i Verdi, che però sono favorevoli alle ZFE e hanno votato contro la loro eliminazione.

Una manifestazione contro le ZFE organizzata da un collettivo di motociclisti a Parigi, il 17 maggio 2025 (Vincent Isore/IP3 via ZUMA Press/ANSA)

Nel 2021 fu approvata la “Legge sul clima e sulla resilienza” (anche questa sostenuta da Macron), che obbliga tutti i centri urbani con più di 150mila abitanti a creare delle ZFE limitando la circolazione a tutte le auto immatricolate prima del 1997. La norma è entrata in vigore a partire dal 1° gennaio del 2025 e, anche se le amministrazioni comunali hanno potuto chiedere dei rinvii, ha contribuito a rendere poco popolari le ZFE.

Della possibilità di eliminare le ZFE si era cominciato a parlare già durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2022, ma l’occasione si è presentata pochi mesi fa durante la stesura della legge sulla “Semplificazione della vita economica”. L’emendamento è stato introdotto su iniziativa dei Repubblicani e del Rassemblement National ma, come detto, è stato approvato con anche i voti dei deputati di La France Insoumise.

Il loro allineamento è però limitato a questo voto e non va inteso come una più ampia alleanza tra l’estrema destra e la sinistra radicale. Lo dimostra anche il fatto che questa settimana i partiti hanno votato diversamente sull’approvazione della legge sulla “Semplificazione della vita economica” nella sua interezza: Rassemblement National e i Repubblicani hanno votato a favore, mentre La France Insoumise contro, come tutti gli altri partiti di sinistra e gran parte della coalizione vicina a Emmanuel Macron, che non vuole passare una legge con emendamenti (come quello sulle ZFE) così contrari alla linea indicata dal presidente.

Questa opposizione comunque non è bastata e la legge è passata lo stesso. L’approvazione però non è definitiva, e perché entri in vigore mancano ancora alcuni passaggi: l’eliminazione delle ZFE quindi non è ancora certa. Nelle future revisioni del testo l’emendamento potrebbe essere considerato troppo distante dal tema principale della legge, che è la semplificazione della burocrazia in campo economico, e potrebbe quindi essere respinto dal Consiglio costituzionale.

Redazione Il Post

Ecco le guide dell’Agenzia delle Entrate sulle agevolazioni fiscali per le persone con disabilità

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Si segnala un nuovo interessante strumento che aiuterà i cittadini ad essere più informati sulle agevolazioni fiscali di cui si può godere.

L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare una serie di guide sui bonus fiscali per i cittadini, per avere info non solo sulle loro regole, ma anche su come beneficiarne in dichiarazione dei redditi, ad esempio tramite le detrazioni.

Tra le varie guide alle agevolazioni della dichiarazione 2025, troviamo quindi quelle sulle spese sanitarie, spese sanitarie per persone con disabilità, ma anche spese per acquisto cane guida, per acquisto di auto allestite o adattate per guida o trasporto disabili, ma anche spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità. Le guide sono disponibili online sul sito dell’Agenzia delle Entrate: la raccolta completa si chiama “Tutte le agevolazioni della dichiarazione 2025”, e al loro interno troviamo le specifiche guide spese sanitarie, come ritenute, spese detraibili e deducibili, crediti di imposta, erogazioni liberali e detrazioni edilizie, con i riferimenti alla normativa in vigore e ai chiarimenti forniti dai documenti di prassi.

Nella guida si trovano le info generali sulle singole agevolazioni, con i requisiti e i beneficiari, le tipologie di spese ammesse e i limiti dell’agevolazione, oltre alla documentazione da controllare e conservare.

Come anticipato, molti dei benefici indicati nelle guide sono fruibili attraverso la dichiarazione dei redditi.

A tale proposito, si ricorda che:
1) Il modello 730 (precompilato o ordinario), deve essere presentato entro il 30 settembre 2025 tramite:
– sito dell’Agenzia delle Entrate (accesso con SPID, CIE, CNS);
– CAF;
– professionisti abilitati o sostituto d’imposta.
Con possibilità di integrazioni entro il 27 ottobre.2) Il modello Redditi Persone Fisiche entro il 31 ottobre 2025.

di Lucia Grimaldi
Redazione BelvedereNews

 

Monteverde, un piccolo paese tra i più accessibili d’Europa

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Contrasto alle truffe. Il Comandante dei Carabinieri di Salerno incontra l’ENS

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Wikipedia

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Salerno, il Colonnello Filippo Melchiorre, ha tenuto un incontro informativo sul tema delle truffe e del frodi informatiche con alcuni iscritti dell’Ente Nazionale Sordi di Salerno presieduto da Angelo Santoro.

di Roberto Guerriero
Redazione Telecolore

Nella sede dell’Associazione il Colonnello Melchiorre, con l’ausilio dell’interprete della Lingua dei Segni Italiana Rosaria D’Alessio, il Comandante ha illustrato le principali tipologie di truffe in cui si può incorrere, con particolare attenzione alle vittime “fragili o vulnerabili”. In particolare, nella circostanza è stato proiettato, con i sottotitoli, un filmato divulgativo realizzato dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri con la collaborazione dell’attore Lino Banfi sulla specifica tematica. L’incontro è poi proseguito con una rappresentazione sulle più comuni truffe domestiche e ambientali, nonché su quelle via web quali, ad esempio, quelle inscenate dal falso appartenente alle forze dell’ordine o da sedicenti funzionari bancari ovvero tecnici di aziende di fornitura gas ed elettricità. Inoltre, il Comandante ha illustrato le potenzialità dell’App ufficiale del Numero Unico Europeo per l’emergenza 112, denominata “Where Are U”, gratuitamente accessibile e facilmente fruibile nella modalità di utilizzo per le “persone sorde” che consente, quale alternativa al numero verde dedicato 800800112, di effettuare una chiamata di emergenza, anche tramite chat, con l’invio automatico all’operatore della Centrale Operativa dei dati relativi alla localizzazione del chiamante ricavati dal sistema di posizionamento GPS dello smartphone e l’avvio di una chat testuale.

Tentano di truffare un passante fingendosi sordomute, una fugge entrando nella caserma dei carabinieri a Bressanone

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A Bressanone due donne hanno tentato una truffa fingendosi sordomute in via Tratten; grazie all’intervento di un carabiniere e alla denuncia di un passante, sono state fermate e denunciate per vari reati. - Gaeta.it

Due donne romene denunciate a Bressanone per tentata truffa fingendosi sordomute in via Tratten; l’intervento di un carabiniere ha bloccato la fuga e recuperato materiale falso e denaro contante.

di Armando Proietti
Redazione Gaeta it

Bressanone, nel primo pomeriggio, due donne hanno cercato di mettere in atto una truffa ai danni di un passante, spacciandosi per sordomute nella via Tratten. L’intervento tempestivo di un carabiniere ha bloccato l’azione, ma una delle due ha tentato di sfuggire entrando involontariamente nella caserma dell’Arma, dove è stata rapidamente fermata. Le forze dell’ordine hanno poi recuperato materiale usato per ingannare le vittime e denunciato le donne per vari reati.

La dinamica della truffa e il riconoscimento da parte del carabiniere

L’episodio è avvenuto all’ora di pranzo, quando un militare, affacciato dalla finestra dell’ufficio, ha notato una giovane donna avvicinarsi a un uomo, mimando gesti e mostrando un modulo apparentemente per una raccolta fondi. Il carabiniere ha immediatamente percepito la situazione come sospetta, riconoscendo un trucco già visto. Scendendo in strada, ha trovato che le truffatrici erano in realtà due. Una delle donne cercava di distrarre la vittima con un atteggiamento amichevole, mentre l’altra tentava di indurlo a firmare il modulo e donare soldi.

La via tratten scelta per la truffa

I due avevano scelto la via Tratten come luogo per la truffa, probabilmente per il traffico pedonale regolare. Il modus operandi consisteva nel fingersi persone con disabilità uditive, in modo da suscitare compassione e abbassare la diffidenza di chi riceveva la richiesta. Presentando moduli già compilati e adottando un linguaggio gestuale, speravano di convincere la vittima a firmare e consegnare denaro contante.

La fuga e l’ingresso nella caserma: un tentativo insolito

Alla presenza dell’uniforme, le due donne hanno tentato di fuggire in maniera precipitosa. Una è stata subito bloccata dal carabiniere, mentre l’altra ha reagito con una gomitata prima di allontanarsi a corsa. In un gesto forse dettato dalla confusione o dall’ansia, ha imboccato rapidamente il portone principale proprio della caserma dei carabinieri, probabilmente scambiandolo per un’uscita secondaria o per un’altra via di fuga.

La donna ha attraversato i corridoi interni dell’edificio, trovandosi infine nel cortile recintato. Qui si è trovata in trappola, senza vie di fuga possibili. Questa mossa ha evidentemente facilitato l’intervento dei carabinieri, che l’hanno definitivamente fermata senza la necessità di procedere a inseguimenti fuori dall’edificio. Il gesto insolito ha contribuito a velocizzare la cattura.

Scoperta del bottino e il cambio di atteggiamento delle due donne

Messa alle strette, la fuggitiva ha consegnato spontaneamente una somma di denaro, dichiarando che si trattava del bottino ricavato da una truffa precedente. Una volta nel controllo dei militari, entrambe hanno sospeso la finzione di non comunicare a parole ed hanno iniziato a parlare normalmente, abbandonando il pretesto della sordità. Questo segna spesso, come in questo caso, la fase in cui le persone coinvolte nelle truffe si arrendono alla realtà dei fatti durante gli accertamenti.

Durante la perquisizione, i carabinieri hanno recuperato numerose cartelline con moduli predisposti per la falsa raccolta fondi, alcune contenenti già firme o scritte ingannevoli. È stato rinvenuto anche denaro contante, presumibilmente frutto di precedenti truffe. Un altro elemento trovato ha catturato l’attenzione: in una delle donne, nascosti nel reggiseno, erano custoditi alcuni cosmetici rubati poco prima in una drogheria vicina.

I segni di più episodi truffaldini

Denaro contante, moduli falsi e cosmetici rubati evidenziano come le donne non si limitassero a un solo episodio, ma agissero con metodi diversi per trarre guadagni illeciti.

Le accuse a carico delle donne e il ruolo della denuncia del passante

Le due donne, di origine romena e senza domicilio fisso, sono state denunciate per vari reati. Il passante che è stato avvicinato ma anche truffato ha scelto di denunciare l’accaduto, permettendo ai carabinieri di avviare l’indagine e fermare le responsabili. Sono state formulate accuse per accattonaggio molesto, tentata truffa in concorso, resistenza a pubblico ufficiale e furto.

L’azione congiunta della vittima che ha segnalato l’episodio e l’intervento diretto dei militari ha impedito la continuazione delle truffe nel centro di Bressanone. Il caso conferma l’attenzione necessaria nel riconoscere segnali di truffa anche in situazioni apparentemente innocue.

 

I nuovi video di Facebook saranno classificati come Reel

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Non avranno più limiti di durata

Meta punta sui video brevi, i Reel, in scia del formato che ha fatto il successo di TikTok.

Nei prossimi mesi – afferma la società – su Facebook anche i video lunghi diventeranno Reel e non avranno più limiti di durata.

Fino a oggi potevano durare massimo 90 secondi. La società promette che questo non cambierà l’algoritmo di raccomandazione, si continueranno a vedere lo stesso tipo di contenuti di prima.

“In precedenza, caricavi un video sul feed o pubblicavi un reel utilizzando flussi creativi e strumenti diversi per ogni formato. Ora, stiamo riunendo queste esperienze. Ti daremo anche il controllo sulle impostazioni del pubblico, ovvero chi vede i tuoi reel”, scrive Meta in un post ufficiale. “Nell’ambito di questa modifica – aggiunge – stiamo unificando le impostazioni sulla privacy per i post del Feed e i reel. Le impostazioni predefinite saranno ora le stesse per i formati di pubblicazione”.

Come parte dell’aggiornamento, agli utenti verrà chiesto di confermare le impostazioni del pubblico o di selezionarne una nuova se i post del feed e i Reel presentano impostazioni diverse. Meta ha affermato che implementerà gradualmente queste modifiche a livello globale su profili e pagine nei prossimi mesi.

Redazione Ansa

 

Christian Greco è stato confermato alla direzione del Museo Egizio di Torino

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Christian Greco durante un incontro all'Università di Torino, 11 novembre 2024 (Fabio Ferrari/LaPresse)

Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino dal 2014, è stato confermato nel suo ruolo alla guida del museo, uno dei più visitati in Italia e tra i più importanti al mondo per la sua collezione di antichità egizie.

Era una notizia già nota ed è stata confermata giovedì da Evelina Christillin, la presidente della Fondazione del museo,  che ha chiarito che «il contratto c’è già e sarà ratificato dal consiglio di amministrazione che si riunirà entro la fine di giugno».

Grazie alla direzione di Greco il museo ha avuto molte evoluzioni, compreso il nuovo allestimento inaugurato in occasione del suo bicentenario, lo scorso novembre. Sarà il suo terzo mandato come direttore, e durerà fino al 2028.

Redazione Il Post