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“Elettra” in Lingua dei Segni: il Teatro Greco di Siracusa si fa inclusivo

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Al debutto della tragedia di Sofocle, l’emozione del teatro accessibile grazie alla traduzione in LIS per gli ospiti sordi delle giornate sull’accessibilità museale

Un’emozione intensa e nuova ha vibrato tra le antiche pietre del Teatro Greco di Siracusa con il debutto dell’Elettra di Sofocle, diretta magistralmente da Roberto Andò. Un appuntamento che ha inaugurato la stagione delle rappresentazioni classiche e ha segnato un importante passo avanti nel cammino verso un’esperienza culturale pienamente accessibile.

In occasione delle giornate studio sull’accessibilità museale tenutesi a Siracusa, e grazie alla sinergia tra il Direttore del Parco Archeologico della Neapolis, la Fondazione INDA e l’associazione “Sicilia Turismo per Tutti”, gli ospiti sordi hanno potuto assistere allo spettacolo con traduzione simultanea in Lingua dei Segni Italiana (LIS).

Protagonisti di questa straordinaria esperienza accessibile sono stati gli interpreti / performer LISSonia Muccio, Evelyn Di Falco e Valerio Licitra, che con la loro capacità comunicativa hanno offerto un valore aggiunto unico alla messa in scena. I loro gesti fluidi ed espressivi hanno trasformato le parole dell’antica tragedia in immagini vibranti, capaci di restituire tutta l’intensità emotiva e la profondità del testo sofocleo. Un’autentica magia che ha permesso anche a chi non sente di vivere appieno la forza e la bellezza del teatro greco.

L’iniziativa non è un evento isolato, ma il frutto di un percorso iniziato nel 2012, grazie alla collaborazione tra la Fondazione INDA, l’associazione Amici dell’Inda, l’Ente Sordi di Siracusa e Sicilia Turismo per Tutti. Questa sinergia virtuosa ha fatto del Teatro Greco di Siracusa il primo esempio al mondo di teatro di pietra accessibile a tutti.

Un modello di inclusione culturale che dimostra come la volontà e la cooperazione tra istituzioni e associazioni possano trasformare un sito simbolo della cultura in uno spazio aperto e condiviso, dove ogni spettatore, senza distinzione, può apprezzare la bellezza del teatro classico.

Redazione Siracusa Press

La nazionale uruguaiana di futsal (calcio a 5) per sordi cerca fondi per il Mondiale in Italia

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La nazionale uruguaiana di futsal per sordi ha conquistato con trionfo un posto per la Coppa del Mondo 2024, in programma in Italia dal 14 al 27 giugno.

Questo risultato straordinario giunge dopo la loro prestazione eccezionale al Campionato Panamericano di Porto Alegre, dove si sono classificati secondi dietro al Brasile, superando Argentina e Venezuela per differenza reti.

Tuttavia, nonostante il successo sul campo, la squadra ora deve affrontare la sfida di raccogliere i fondi necessari per coprire le spese di viaggio. Questa difficoltà finanziaria è purtroppo comune nello sport uruguaiano, soprattutto per discipline meno mainstream.

Determinazione incrollabile nonostante le difficoltà economiche

Sotto la guida dell’allenatore Matias Ripa, la squadra ha avviato iniziative creative per raccogliere fondi, tra cui la richiesta di donazioni presso il Palazzo Legislativo. La comunità degli atleti sordi unisce ingegno e resilienza, alimentando i propri sogni contro ogni avversità.

“Non esiste una lega ufficiale per il futsal dei sordi,” spiega Ripa. “I giocatori provengono da diverse regioni come Cerro Largo, Colonia, Canelones e Maldonado, organizzando spesso tornei informali tra di loro.” Ripa non è sordo, ma è stato invitato ad allenare da Sebastián dos Santos, capitano della squadra e unico giocatore noto ad aver partecipato al futsal convenzionale nonostante la sua disabilità uditiva.

Squadra e comunicazione: le chiavi del successo

Vanina Lozano, preparatrice fisica e interprete della squadra, svolge un ruolo fondamentale nel facilitare la comunicazione. “Senza di lei, allenare sarebbe impossibile,” afferma Ripa. I giocatori comunicano tra loro, ma l’allenamento richiede attenzione meticolosa e collaborazione. Ripa ha imparato anche i rudimenti della lingua dei segni del futsal per creare un legame più forte con la squadra.

Gli arbitri si adattano alle esigenze della squadra segnalando i falli con delle bandiere, mantenendo però il gioco in larga parte conforme alle norme FIFA del futsal.

Sostegno e modalità di aiuto

L’Associazione Calcistica Uruguaiana (AUF) è intervenuta fornendo le divise grazie all’impegno di Jorge Giordano e sta esplorando ulteriori forme di supporto attraverso il dipartimento dello sport inclusivo.

Nel frattempo, la squadra è aperta all’aiuto di aziende e privati che desiderino contribuire a finanziare il loro viaggio mondiale. Le donazioni possono essere effettuate tramite PayPal, BROU e conti Abitab, come indicato nel materiale di raccolta fondi della squadra.

La dedizione e lo spirito della nazionale uruguaiana di futsal per sordi dimostrano il potere della perseveranza e del sostegno della comunità nel superare gli ostacoli. Il loro obiettivo è brillare sul palcoscenico mondiale, nonostante le limitazioni economiche.

Redazione FootBoom1

 

Putin propone all’Ucraina la ripresa dei negoziati a Istanbul. Zelensky: “Siamo pronti”

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Pavel Bednyakov / POOL / AFP - Vladimir Putin

Il leader russo fissa anche la data il 15 maggio e chiede un confronto “senza precondizioni”

AGI – Il presidente russo Vladimir Putin ha proposto alla leadership ucraina di riprendere i negoziati di pace, interrotti alla fine del 2022, giovedì prossimo 15 maggio a Istanbul, “senza precondizioni”. Lo ha annunciato in un messaggio alla nazione nella tarda serata di ieri dal Cremlino. “Proponiamo che le autorità di Kiev riprendano i negoziati direttamente e senza indugio – ha detto Putin – nella stessa sede in cui si erano svolti in precedenza e dove erano stati sospesi: Istanbul”.

Putin ha inoltre riferito che nella giornata di domani parlerà con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per discutere una possibile via di pace e la ripresa dei colloqui diplomatici con l’Ucraina. Secondo il presidente russo, Mosca avrebbe già avanzato in passato diverse proposte per un cessate il fuoco, ma queste sarebbero state “sabotate da Kiev”. Putin ha accusato l’Ucraina di aver violato 130 volte la moratoria di 30 giorni sugli attacchi agli impianti energetici e di non aver rispettato quasi 5.000 volte la tregua pasquale.

La risposta di Zelensky

Redazione AGI ESTERO

 

Alla fine a Bologna chiudono 25 sedi dei circoli del PD

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La sede Casetta Rossa del circolo del PD Andrea Costa alle primarie di partito del 30 aprile 2017 (ANSA/GIORGIO BENVENUTI)

Sono state restituite alla fondazione verso cui hanno accumulato debiti di milioni di euro

A Bologna chiudono infine 25 sedi dei circoli del Partito Democratico a causa dei debiti accumulati dai circoli stessi. Le sedi sono state restituite a Fondazione Duemila, proprietaria del patrimonio immobiliare dei Democratici di Sinistra (DS) da quando, nel 2007, i DS si fusero con i centristi della Margherita e formarono il PD. I circoli bolognesi avevano accumulato verso la fondazione un debito di circa quattro milioni di euro.

Molte sedi sono in provincia di Bologna, mentre alcuni circoli storici della città come il Passepartout di via Galliera e la Giusti-Ferrarini di Borgo Panigale potranno restare aperti. Il tema della chiusura dei circoli di partito non è nuovo, ma di quelli bolognesi si era parecchio parlato nei mesi scorsi perché Bologna è una delle città in Italia con la tradizione politica di sinistra più forte.

In un video pubblicato sui social network la segretaria provinciale del PD di Bologna Federica Mazzoni ha spiegato che i problemi ereditati dalla sezione arrivavano «da lontano» ed erano ormai diventati insostenibili. Ha detto che il partito non può concentrarsi solo su debiti e bollette, ma deve focalizzarsi sugli obiettivi politici. Mazzoni ha aggiunto che si stanno cercando sedi nuove ai circoli che non ne hanno più una. Tra questi c’è per esempio il circolo Andrea Costa, che dovrà lasciare la storica sede della Casetta Rossa. Sabato però ne è stato aperto uno nuovo a Vergato, sull’Appennino bolognese.

I circoli sono i gruppi locali di persone iscritte al partito che partecipano in vario modo all’attività politica. A Bologna sono 32 solo in città, e ce ne sono altri 66 in provincia. A inizio gennaio era stato firmato un accordo, ratificato poi il 20 dello stesso mese, che prevedeva la «liberazione di una parte degli immobili attualmente in uso». Nelle settimane successive la federazione provinciale del PD, insieme alla tesoreria nazionale del partito, ha messo a punto il piano di riorganizzazione degli spazi, che è poi stato condiviso con i circoli.

Redazione il Post

Un uomo si è buttato dalla terrazza del Duomo di Milano ed è morto

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La polizia scientifica al Duomo di Milano, 11 maggio 2025 (ANSA/MATTEO CORNER)

Poco dopo le 14 di domenica un uomo si è buttato dalla terrazza del Duomo di Milano ed è morto. Il Corriere della Sera scrive che l’uomo sarebbe Emanuele De Maria, il detenuto del carcere di Bollate accusato di avere accoltellato ieri un collega di 50 anni con cui lavorava in un hotel (De Maria aveva un permesso di lavoro esterno). Sarebbe stato riconosciuto dai tatuaggi. La polizia locale di Milano non conferma ancora l’identità dell’uomo e dice che le verifiche sono in corso.

Dopo l’aggressione De Maria era scappato e fino a poco fa non si sapeva dove fosse. Tutta l’area di corso Vittorio Emanuele che costeggia il Duomo è stata transennata.

Mobilità e diritti: cosa spetta ai docenti con la Legge 104 personale

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Tutti i benefici previsti dalla legge 104/92 per i docenti con disabilità: mobilità, orario, permessi e tutela del posto spiegati in modo chiaro

di Marco Figueroa
Redazione Scuola Link

I docenti con disabilità riconosciuta ai sensi della legge 104/92 possono accedere a particolari benefici nella mobilità territoriale e annuale, nella gestione dell’orario e nella tutela del posto di lavoro, ma non tutto ciò che appare come “agevolazione” è previsto dalla norma. Vediamo cosa è realmente garantito e cosa no.

Mobilità e precedenze per i docenti con disabilità personale

La legge 104/92 riconosce specifici benefici ai lavoratori disabili, alcuni dei quali influenzano direttamente la mobilità e l’organizzazione del servizio scolastico. In particolare, l’art. 21 garantisce la scelta prioritaria della sede tra quelle disponibili per i soggetti con invalidità superiore ai due terzi o rientranti nelle categorie prima, seconda o terza della tabella A annessa alla legge n. 648/1950. Questi soggetti hanno anche precedenza nei trasferimenti a domanda. L’art. 33, comma 6, tutela i lavoratori in situazione di disabilità grave, ai quali è riconosciuto il diritto alla sede più vicina al domicilio e il divieto di trasferimento non consensuale. Queste tutele si riflettono nei contratti collettivi e nelle operazioni annuali, offrendo una protezione concreta nel percorso professionale.

Esclusione dalla graduatoria interna sulla mobilità e salvaguardia della titolarità

Un ulteriore effetto dei benefici legati alla disabilità personale è l’esclusione dalla graduatoria interna di istituto, utilizzata per individuare i docenti soprannumerari in caso di contrazione di organico. I docenti tutelati dagli articoli 21 e 33/6 della legge 104/92 non possono essere dichiarati perdenti posto, a meno che non sia coinvolta l’intera tipologia di posto. Questa tutela si estende anche alla assegnazione provvisoria, dove i medesimi docenti godono di precedenza nella scelta della sede, come previsto dall’art. 8 del CCNI 2019/2022. Anche nelle situazioni di assegnazione di cattedre orario esterne (COE), i docenti con disabilità grave non possono essere assegnati a scuole di completamento in comuni diversi, a salvaguardia della titolarità su posto interno.

Permessi retribuiti e orario di lavoro: diritti e limiti

docenti con disabilità grave (art. 33/6) possono fruire, su richiesta, di tre giorni di permesso retribuito al mese oppure di due ore giornaliere di riduzione oraria, a scelta alternativa. Tuttavia, la normativa non prevede esplicitamente la possibilità di richiedere un orario personalizzato, come ad esempio l’esclusione da sesta o settima ora, né la partecipazione da remoto a riunioni degli organi collegiali. Tali richieste possono comunque essere presentate al dirigente scolastico, che – compatibilmente con le esigenze didattiche e organizzative – può accoglierle per favorire l’inclusione. In fase di elaborazione dell’orario scolastico, i collaboratori del dirigente solitamente raccolgono indicazioni sulle esigenze personali dei docenti, ma non esiste un diritto automatico a ottenere un orario preferenziale.

Caso pratico e chiarimenti interpretativi

Una docente con legge 104/92, art. 3 comma 1 e invalidità civile al 67% ha chiesto se possa evitare alcune ore di servizio o partecipare a consigli di classe online. Poiché la sua disabilità non è riconosciuta come “grave” ai sensi dell’art. 33/6, non rientra nelle tutele più estese previste dalla norma. Non ha quindi diritto automatico a un orario personalizzato né a riunioni da remoto, salvo che queste modalità non siano adottate per l’intero collegio. Tuttavia, resta la possibilità di presentare richiesta formale motivata al dirigente, che può valutare il caso alla luce del principio di ragionevole accomodamento, come previsto anche dalla normativa europea sull’inclusione lavorativa dei disabili. Questo approccio collaborativo può permettere soluzioni organizzative equilibrate, pur nel rispetto dei vincoli contrattuali.

 

La lega del filo d’oro promuove la campagna #unaiutoprezioso per sostenere persone non vedenti e non udenti

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La fondazione lega del filo d’oro ha avviato la campagna #unaiutoprezioso nel contesto della giornata europea della vita indipendente. L’obiettivo è raccogliere fondi tramite il 5×1000 per garantire un sostegno concreto a persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriali. La raccolta mira a migliorare l’autonomia e la qualità della vita di chi vive immerso in un mondo di buio e silenzio, spesso ignorato dalle politiche sociali. Il tema richiama l’attenzione su oltre 360mila italiani che convivono con gravi limitazioni sensoriali e motorie.

La condizione delle persone con sordocecità e pluridisabilità in italia

La condizione di chi non vede e non sente si manifesta come un isolamento profondo, aggravato dalla mancanza di servizi adeguati. Ogni attività, anche la più semplice o necessaria, richiede un supporto personalizzato. Ad esempio, una persona sordocieca non può accedere autonomamente a strutture sanitarie senza un interprete qualificato. I bambini e i ragazzi con queste disabilità necessitano di programmi scolastici adattati per poter seguire un percorso di istruzione efficace. Gli adulti incontrano difficoltà nel trovare un impiego senza misure di inclusione autentiche e pratiche. Queste barriere limitano fortemente la partecipazione sociale e quotidiana, confinando le persone in una dimensione di esclusione.

Dati sulla diffusione delle disabilità multiple in italia

La fondazione lega del filo d’oro segnala che più di 360mila persone in Italia presentano disabilità sensoriali multiple, cioè combinazioni di problemi alla vista, all’udito e al movimento. Diverse situazioni di questa natura rimangono spesso invisibili, vista la difficoltà di rendere manifeste disabilità così complesse. Il rischio è che queste persone restino isolate, invisibili agli occhi delle istituzioni e della società civile, senza opportunità concrete di supporto e inclusione.

I dati sull’utilizzo del 5×1000 e la necessità di maggiore informazione

Per sostenere la raccolta fondi, la lega del filo d’oro ha diffuso i risultati di un’indagine dal titolo “agevolazioni fiscali e solidarietà”. La ricerca, condotta con citynews e l’ente 2bresearch, ha coinvolto oltre 2mila cittadini italiani per verificare la conoscenza e l’uso del 5×1000, strumento fiscale che permette di donare una parte delle tasse. Il 76% degli intervistati sa di poter destinare gratuitamente una quota a enti di interesse sociale, ma solo il 45% lo fa regolarmente. Una fetta importante di persone, pur conoscendo il meccanismo, non lo sfrutta abitualmente, soprattutto per mancanza di informazioni sull’ente destinatario.

Riflessioni sulla diffusione della conoscenza del 5×1000

Questi dati mostrano quanto rimanga ancora urgente diffondere conoscenze sul 5×1000 e spiegare il valore del gesto. Il contributo non modifica in alcun modo le tasse da pagare, ma fa la differenza reale per molte realtà di assistenza. Rossano Bartoli, presidente della fondazione, sottolinea che “senza indicazioni specifiche nelle dichiarazioni dei redditi, il 5×1000 viene trattenuto dallo stato senza essere destinato a nessuno.” È dunque un invito aperto a scegliere e dare voce a chi vive con disabilità gravi e invisibili.

Il ruolo della lega del filo d’oro nel garantire sostegno e autonomia

La lega del filo d’oro opera in 11 regioni italiane, fornendo supporto a più di 1.250 persone con sordocecità o pluridisabilità psicosensoriali. Grazie ai fondi raccolti, tra cui quelli provenienti dal 5×1000, la fondazione ha potuto affinare interventi diagnostici, educativo-riabilitativi, e socio-educativi. Questi programmi aiutano le persone a vivere con più autonomia, cercando di ridurre isolamento e difficoltà.

Supporto alle famiglie e presenza sul territorio

Il lavoro sul territorio non si limita all’assistenza individuale, ma si estende alle famiglie coinvolte, offrendo sostegno e orientamento. Senza questo supporto, molti rischiano di sentirsi abbandonati, incapaci di partecipare alle attività sociali principali a causa della mancanza di aiuti adeguati. Il radicamento della fondazione in diverse zone d’Italia consente di intercettare bisogni specifici e promuovere servizi vicini alle persone. I risultati ottenuti mostrano come il sostegno pubblico tramite il 5×1000, insieme ai donatori, sia indispensabile per tutelare diritti fondamentali di chi vive con disabilità gravi.

L’attenzione sulla giornata europea della vita indipendente offre così un’occasione concreta per riflettere sulle condizioni di chi non vede né sente e per puntare a estendere spazi di inclusione e autonomia. Il gesto di donare anche una piccola quota del 5×1000 può trasformarsi in un aiuto prezioso per affrontare sfide complesse che in pochi riescono a raccontare.

Redazione Gaeta IT
di Sofia Greco

 

Presentazione App Youpol – Ente Provinciale Sordi

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Nel pomeriggio dell’8 maggio 2025, presso la sede della Sezione Provinciale dell’Ente Nazionale Sordi (ENS) di Salerno, si è svolto un incontro con la presenza del Commissario della Polizia di Stato Anna Scarpati, il Vice Presidente Prov.le dell’ENS Carmine De Caro, il Consigliere Anziano Vincenzo Panebianco, Resp. UFS Sez. Prov.le Dott.ssa Vincenza Merola, l’interprete Rosaria D’Alessio.

Nel corso del convegno, cui hanno partecipato numerosi componenti dell’associazione, personale della Polizia di Stato ha illustrato le funzionalità dell’applicazione YouPol che, come noto, consente di segnalare, alla sala operativa della Questura, episodi di spaccio, bullismo, reati di violenza domestica e altri fatti criminosi.

L’app è caratterizzata dalla possibilità, anche per i non udenti, di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato, e le segnalazioni sono automaticamente georeferenziate. L’assistenza per le emergenze è H24 e rimane diretta e in tempo reale con la sala operativa della Questura o Commissariato di Pubblica Sicurezza più vicino all’indirizzo inserito

Durante l’evento è stata affrontata la difficoltà che i non udenti riscontrano nel relazionarsi con la Pubblica Amministrazione. Nella circostanza è stata specificata la possibilità di segnalare richiesta d’aiuto con l’app YouPol alla sala operativa tramite chat testuale ed in forma anonima, inoltre sono stati forniti altresì recapiti utili (indirizzi PEC), al fine di poter avere un contatto diretto ed immediato con gli uffici della Polizia di Stato.

L’incontro ha riscontrato notevole interesse tra i partecipanti, e nei prossimi mesi ci saranno altre occasioni per mostrare l’applicazione YouPol, destinate agli altri iscritti della citata associazione

Redazione Questure Polizia di Stato

Questura di Salerno

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