APIC Torino – Grazie a Citielle e Casa della Speranza ONLUS

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Un Bellissimo regalo! Grazie all’iniziativa dell’azienda CITIELLE e alla Onlus Casa della Speranza ci sono state fornite un certo numero di mascherine con finestra trasparente che verranno distribuite ai centri impianti cocleari piemontesi in modo da facilitare la comunicazione con i pazienti che hanno problemi di udito.

Pur non trattandosi di materiale sanitario, troviamo utile la loro presenza nei luoghi in cui si sa per certo che ci sono frequentatori con problemi di udito, in modo da poterle utilizzarle soprattutto nei casi dove per mancanza di spazio non è possibile mantenere un buon distanziamento.

Le donazioni ricevute dall’ONLUS Casa della Speranza hanno reso possibile questo bel progetto, sostenendo Citielle nella produzione delle mascherine. Inoltre con la parte eccedente l’organizzazione ha provveduto nell’acquisto di generi alimentari e tablet.

L’azienda Citielle dal 18 marzo 2020 ha convertito parte della produzione al confezionamento di mascherine non chirurgiche in tessuto e in Tnt Biomedicale, le quali sono state donate alle forze dell’ordine, Protezione Civile, Ospedali e n.52 comuni in giro per lItalia, la produzione al momento in cui scriviamo è oltre i 53.000 pezzi. La mascherina dedicata ai i sordi è stata confezionata prima in tessuto e poi con un esito completamente diverso in tnt biomedicale omologato.

L’Associazione Casa della Speranza Onlus è stata fondata Giuseppe Lazzarotto, proprietario della Citielle, nel 2006 insieme a Padre Eduard Mbairo del Ciad per sostenere la sua missione e in parallelo si occupa di sostenere nel quotidiano le persone in difficoltà collaborando con mense dei poveri, fornendo cani guida per non vedenti e supporto  ai bambini dei reparti oncologici.


 

Gentile redazione abbiamo letto l’articolo in oggetto  che mette in evidenza la sensibilità  e l’attenzione alle difficoltà dei cittadini  con disabilità uditiva della consigliera Federica Scanderebech  che ringraziamo, ma  senza voler fare polemica non sappiamo in quale occasione e da chi la consigliera sia stata insignita del ruolo di portavoce dei non udenti (comunque non certo dalle persone rappresentate dall’APIC).

Per carità non servono patentini , diplomi  e autorizzazioni per fare da portavoce , magari è la solita storia de titolo civetta per attirare l’attenzione

Venendo all’articolo mi sembra corretto precisare che le mascherine trasparenti  non sono un DPI, almeno per il significato che viene assegnato ai Dispositivo di Protezione Individuale , certo la mascherina rientra nella categoria ma solo nel caso che ci si riferisca a prodotti  certificati  e aventi requisiti riconosciuti da INAIL  e ISS.

La mascherina  trasparente invece rientra nella categoria  “mascherina di comunità”, ovvero un dispositivo senza certificazioni che può essere autoprodotto con qualsiasi materiale ma che non garantisce di fatto alcuna protezione.

Quindi un Ente Pubblico deve chiarire tutto , farsi carico della sensibilizzazione  e promozone  ,ma prima della distribuzione diretta deve accertarsi della qualità e della regolarità piuttosto che far usare  una mascherina  qualsiasi  non  adatta all’uso continuo in ambito lavorativo  per via dell’appannamento ,non adeguata per via della ridotta finestra trasparente  e per i motivi accennati prima su  non protezione ai fini del contenimento del contagio

Ci sarebbe altro da dire sul fatto che ci sono svariate sfumature sulla sordità e sulle persone con disabilità uditiva , quindi sorvolo sulla rappresentazione  generalizzata del sordo incapace allo sportello pubblico, al supermercato e altrove, comunque a tal riguardo l’APIC come tante altre associazioni all’inizio della pandemia covid 19 ha messo a disposizione un volantino con indicazioni su come comunicare con le persone sorde che potrebbe essere utile a tanti.

https://drive.google.com/file/d/1Zl_KPG6cfQg-OeMZGwd85VlabPbg625w/view

Inoltre ci sarebbe da fare varie considerazioni  in merito alla presa in carico del Comune e di altri Enti, basta ricordare che non sono arrivate alle famiglie neanche le mascherine della cui distribuzione dovevano farsi carico gli amministratori dei condomini ,quindi se pur auspicabile la richiesta della consigliera  mi pare un tantino difficile

Nell’articolo si fa anche riferimento a operatori sanitari e alle ambulanze ,bene non so se serve ripeterlo, ma è doveroso ribadirlo  la mascherina non certificata cioè  altra mascherina che non sia quella chirurgica con o senza filtri non può essere usata dagli operatori sia in ambulanza che negli ambienti sanitari o dove si interviene per soccorso.  Le mascherine devono essere fornite dal datore di lavoro e devono corrispondere ai protocolli  certificati da INAIL e ISS ,

Infatti l’APIC avendo ricevuto in dono  diverse decine di mascherine trasparenti, ha deciso  di metterne una certa quantità a disposizione dei Centri Impianto Cocleari del Piemonte lasciando ai responsabili il compito di valutare in che ambito e per quanto tempo utilizzarle, nel rispetto delle disposizioni di sicurezza covid 19, per  facilitare la comunicazione con le persone con disabilità uditiva in particolare  con le persone sorde le cui difficoltà  sono accresciute dal non utilizzo di  AA e/o IC.

Nell’articolo vengono menzionate cittadine in provincia di Torino dove ci risulta che  il dono è stato fatto da  ditta privata che le produce e ha individuato le farmacie e parafarmacie come partners per distribuzione gratuita  di un lotto .

di sotto l’articolo sulle mascherine trasparenti  donate all’APIC , pubblicato sul sitoweb

http://www.apic.torino.it/index.php/tutti-i-nostri-articoli/230-grazie-a-citielle-e-casa-della-speranza-onlus

Paolo De Luca per cd  dell’APIC

www.apic.torino.it

info@apic.torino.it 

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