di Antonia Festa

Il codice ICD 9, riportato nei verbali di invalidità civile, è fondamentale per riconoscere la malattia o la disabilità che colpisce il paziente

Chi non lavora in ambito sanitario o medico, purtroppo, non è consapevole dell’importanza di tale dicitura; essa, tuttavia, indica che la malattia posseduta è stata confermata da test diagnostici o dall’osservazione. Da tali elementi , quindi, è possibile ricavare la natura e la gravità delle patologie degli invalidi.

Per tale ragione, è necessario che tutti gli interessati comprendano quanto riportato nei verbali di invalidità civile, affinché vengano predisposti piani di assistenza e sistemi di supporto idonei. Vediamo, quindi, in che modo va esaminato e letto un verbale.

Cosa contiene il verbale di invalidità civile?

Il verbale di invalidità civile è un documento composto da 3 distinte parti:

  1. Dati del richiedente l’invalidità e motivazioni;
  2. Giudizio diagnostico della Commissione;
  3. Giudizio finale.

La prima sezione del verbale, “Dati del richiedente l’invalidità e motivazione”, include tutte le informazioni di base finalizzate all’identificazione sia come richiedente singolo sia come richiedente di invalidità civile. Rientrano in queste informazioni, lo stato civile, l’età e l’indirizzo di residenza.

Vanno indicati, inoltre, i motivi per i quali si domanda il riconoscimento dello status di invalido. A tal fine, rilevano eventuali disabilità fisiche o mentali che impediscono lo svolgimento di attività lavorativa e altri elementi che incidono sulla capacità di ottenere un reddito.

In questa prima sezione, infine, deve essere indicata la tipologia di visita (ambulatoriale o domiciliare) e la data della stessa.

Nella seconda parte del verbale di invalidità civile, “Giudizio diagnostico della Commissione”, invece, sono specificate le patologie che emergono dalla documentazione presentata o quelle accertate in seguito all’esame da parte della Commissione medica.

Ogni patologia è contraddistinta dal codice internazionale (ICD) e da quello corrispondente alla specifica disabilità, ad esempio, i codici ICD 9, ICD 9 omissis e ICD-9-CM. Decifrare tali diciture è di estrema importanza, perché permette di comprendere se si ha diritto ad ottenere le agevolazioni e i servizi previsti dalla legge.

L’ultima sezione del verbale redatto dalla Commissione, “Giudizio Finale”, contiene la sentenza che riconosce lo status di invalido e la sua percentuale, sulla base delle informazioni raccolte. Questi dati sono necessari per il riconoscimento dei diritti spettanti ai sensi della normativa di riferimento.

Codice ICD 9 verbale di invalidità: cosa significa?

Dal verbale di invalidità civile si desume la gravità della patologia posseduta. Il verbale è, dunque, fondamentale per accertare lo stato di disabilità/handicap ai sensi della Legge 104/1992, per mezzo della quale si può beneficiare di una serie di agevolazioni e permessi, e della Legge 68/1999, che disciplina il lavoro mirato.

Per questo motivo, bisogna imparare a capire il significato dei vari codici e della terminologia utilizzata per descrivere la condizione di salute del richiedente. Essi variano a seconda del tipo di patologia accertata, secondo la Classificazione internazionale delle malattie.

Tra i più comuni c’è il codice ICD 9 (o ICD 9 CM), che si serve dei caratteri numerici o alfanumerici per indicare la diagnosi di malattia, gli ulteriori problemi di salute, le cause di lesione e i metodi diagnostici e terapeutici.

A cosa serve la Classificazione delle malattie?

Apponendo sul verbale il termine “omissis” vicino al codice ICD 9, si tutela la privacy delle informazioni sanitarie riportate; in tal modo, infatti, solo coloro che sono autorizzati possono accedere ai dati sensibili.

La Classificazione Internazionale delle Malattie (cd. ICD) è il metodo principale per catalogare le informazioni relative a malattie e traumi in tutto il mondo. Nello specifico, l’ICD è un meccanismo di classificazione che suddivide le patologie e i traumi in varie categorie, distinte per criteri specifici.

Il codice ICD 9 è utilizzato in Italia dal 1924, per la redazione delle statistiche di mortalità e dal 1948 per l’identificazione delle cause di morbilità. L’ICD, dunque, è un importante metodo per raccogliere le notizie sulle problematiche di salute di tutti gli abitanti del pianeta.

Da più di 40 anni, un team di professionisti si occupa di aggiornare la lista dell’ICD-9-CM, rendendola una delle classificazioni mediche più dettagliata ed usata. L’aggiornamento spetta al National Center for Health Statistics (NCHS), con cadenza annuale. Grazie alle descrizioni accurate delle malattie e dei problemi di salute, alla capacità di indicare gli esiti dei pazienti e alla sua importanza per la ricerca, l’ICD-9-CM è una delle risorse più importanti della medicina moderna.

 

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