Bari, laurea con la lingua dei segni: Valerio diventa dottore e anche il rettore lo applaude in LiS

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Valerio Wu, studente sordo, ha discusso la sua tesi di laurea nella lingua dei segni.

E al termine, il rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini, che presiedeva la seduta, ha invitato ad applaudire proprio in Lis, alzando le braccia e scuotendo le mani. Valerio, venticinquenne di Modugno, nella sua tesi ha raccontato le difficoltà degli studenti universitari sordi durante la pandemia, anche a causa della didattica a distanza.
Lanciando però un messaggio: “Ci sentiamo invisibili, i problemi incontrati vanno oltre l’emergenza sanitaria”. Per esempio, all’Uniba “vengono garantite 150 ore ad anno accademico per l’affiancamento dell’interprete – durante il percorso di Valerio è stata Anna Brescia – insufficienti anche perché oltre alle lezioni il supporto è necessario pure durante lo studio e gli esami. Dovrebbe esserci per un tempo illimitato”.
E lancia un messaggio: “Spero che in futuro, anzi nell’immediato, i sordi smettano di patire queste disparità e che possano frequentare al pari degli altri studenti: vogliamo decidere cosa seguire non valutando i servizi, limitati, che ci offrono, ma a seconda dei nostri interessi e volontà”
di Gennaro Totorizzo

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