La mia vicina è anziana, sola e sordomuta: vorrebbe smaltire tre sanitari, ma la Rap non effettua il ritiro

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Riceviamo e pubblichiamo

Volevo condividere con i lettori come funziona la Rap. Ho una mia vicina di pianerottolo di 80 anni, sola e sordomuta. Per quel che posso cerco di darle una mano. Qualche giorno fa mi ha chiesto di chiamare la Rap perché doveva smaltire tre sanitari. Venerdì 25 ottobre in mattinata chiamo l’ex municipalizzata. Mi risponde una voce registrata che mi dice che sono in coda al sesto posto. Passa tempo, divento quinto, poi quarto, poi terzo fino ad arrivare primo e la voce che mi dice sempre di attendere. Dopo qualche minuto la stessa voce mi dice più o meno di richiamare e mi chiude la telefonata. Richiamo e rifaccio la trafila fino alla chiusura della telefonata. Mi sento leggermente preso in giro. Richiamo, la stessa cosa. Aspetto un po’ e faccio la quarta telefonata sapendo che non avrebbe risposto nessuno e che era solo una presa in giro. Invece miracolosamente arrivo al traguardo, finalmente mi rispondono!

Faccio presente quanto successo e l’operatore mi risponde che il sistema è tarato per rimanere in linea dieci minuti, dopodiché ti chiude la chiamata. Quindi, prima ti invita a rimanere in linea poi, quando finalmente sta arrivando il tuo turno ti chiude la chiamata lasciandoti lì come un fesso! Basterebbe o non mettere un limite oppure invitare da subito a richiamare. Forse è troppo complicato da capire per le menti eccelse che che gestiscono questo servizio a Palermo. Quello che ho raccontato è niente perché ora viene il meglio!

Dico all’operatore che le signora deve smaltire i tre pezzi sanitari e volevo prendere un appuntamento per il tanto decantato ritiro sotto casa. La risposta è stata che loro non ritirano sanitari, ma che i pezzi da smaltire devono essere portati all’isola ecologica. Faccio presente che stiamo parlando di una signora di 80 anni, sordomuta e sola. Dico che, secondo me, in questi casi la Rap non solo non deve rispondere in questo modo, ma deve disporre per il ritiro direttamente a casa del soggetto debole e non in strada come previsto.

Chiedo di parlare con un responsabile. L’operatore mi dice di aspettare. Torna dopo un po’ dicendo di avere parlato con un responsabile, il quale non può degnarsi di parlare con un cittadino che gli dà, anche se in minima parte, lo stipendio. Conclusione? Non se ne fa niente! Quindi, per la Rap la signora deve caricarsi sulle spalle ogni singolo pezzo sanitario e portarlo in discarica o, in alternativa, chiamare un “lapino” che prenderà ciò di cui si deve disfare e dirgli di portarlo in discarica. Cosa che non è detto che avvenga perché può essere che girato l’angolo il “lapino” scarichi tutto per strada.

Mi sono sempre chiesto perché a Palermo la gente è così incivile da lasciare per strada gli ingombranti, dato che c’è la possibilità del ritiro a domicilio. Ora mi sono dato la risposta. C’è tanta, troppa, gente incivile, ma la Rap ci mette del suo.

Redazione Palermo Today

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