Simona Sportoletti, coordinatrice Area senese della Elfo onlus di Firenze, centro specializzato per disabilità sensoriali, e Mariachiara Sansoni, presidente e responsabile dei servizi, esprimono il loro rammarico per la forzata interruzione del servizio di traduzione in lingua dei segni che offrivano al Comune di Siena perché, come ha spiegato il sindaco Luigi De Mossi, “Due associazioni (Ente nazionale sordi e Associazione interpreti di lingua dei segni italiana) ci hanno inviato lettere criticando la scelta delle nostre traduttrici in quanto ritengono che offrire il servizio gratuitamente, come stavamo facendo, non era corretto per chi lo fa di mestiere. Così siamo stati costretti a interrompere un servizio importantissimo“. Le due operatrici commentano: “In un momento così delicato, come quello che la nostra nazione sta attraversando, addolora constatare come persistano  incomprensibili dinamiche che, anziché contribuire alla diffusione di servizi utili a rendere accessibile l’informazione a categorie svantaggiate, intervengono con finalità scoraggianti a gettare ombre su quanto viene posto in essere. La nostra cooperativa fornisce professionisti esperti e qualificati che lavorano nel campo della sordità, da moltissimi anni. Se siamo stati chiamati a svolgere tale servizio, è proprio perché lavoriamo da anni sul territorio senese, in stretto contatto con le persone sorde e le istituzioni locali. Con l’occasione teniamo, infine, a precisare che, ad oggi, non esiste un albo professionale di interpreti in lingua dei segni, né una normativa  istituzionale che ne specifichi e ne renda chiari il ruolo e la formazione. Pertanto, chiunque si arroghi il diritto di decidere chi possa essere meritevole o meno di svolgere un servizio, compie consapevolmente un’usurpazione di competenze, che si risolve solo nel nuocere profondamente alla comunità sorda”.

 

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