La storia di Volodymyr Kowalski, militare disabile morto nelle battaglie di Kiev

Aveva perso le gambe nel 2016 a causa di una mina, mentre combatteva come volontario a Lugansk, ma non si era arreso. Grazie alle protesi era diventato campione di crossfit. Il 40enne è morto per aver tentato di difendere la sua terra dall’avanzata dei russi

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“Il mio amato Volodymyr Kowalski è morto da eroe, difendendo la nostra città natale di Bucha nella battaglia mattutina, impedendo agli orchi di raggiungere Kiev”. È con queste strazianti parole che Vira Tymoshenko annuncia pubblicamente la morte del marito.

Il militare era conosciuto in Ucraina grazie alla sua coraggiosa storia. Nel 2016, infatti, aveva perso le gambe a causa di una mina, mentre combatteva come volontario a Lugansk. Nonostante le terribili conseguenze dell’incidente, Kowalski non si era mai arreso alla disabilità ed era diventato campione di crossfit con delle protesi arrivate dalla Florida.

Dopo l’attacco delle forze russe mandate da Putin in Ucraina, l’uomo aveva deciso di non rimanere a guardare. Imbracciando nuovamente un fucile era sceso in strada a Bucha, la sua città natale, a 30 chilometri da Kiev. Ha perso la vita nella mattina del 28 febbraio 2022, nel tentativo di impedire alle truppe nemiche di accedere alla capitale. Il 40enne lascia la moglie e un figlio di 6 anni.

Queste le parole di Tymoshenko sui social:

“Era un ufficiale di riserva e non ha voluto rimanere a guardare l’orrore dell’invasione nella nostra Ucraina: dopo aver ricevuto un’arma, è andato a difendere le strade pacifiche della nostra città di Bucha, ma non tornerà a casa. È stato e sarà sempre un esempio di coraggio e onore non solo per me e nostro figlio di 6 anni, ma per tutti noi”.

Infine, aggiunge anche una promessa:

“Perdonami per non averti salvato: ci vendicheremo per te e per ogni morto”.

 

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