Ad ogni cultura il suo Gatto Nero … portafortuna

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Il 17 novembre è la Giornata del Gatto Nero (Black Cat Day) festa promossa dall’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente.

Superstizioni e luoghi comuni resistono ancora e, nonostante il progresso della scienza e l’incalzare dell’innovazione tecnologica, c’è ancora chi crede che il passaggio di un gatto nero sulla strada o il canto di una civetta possano determinare imminenti disgrazie. Gli animali sono tutti uguali e non sono portatori di sfortuna ma unicamente di amore.

Sul tema esiste persino un festival, “Mi fa un baffo il gatto nero Festival”, la kermesse pet friendly, ideata dalla giornalista Federica Rinaudo che cura anche la direzione artistica, giunta alla sua terza edizione che si svolge a Roma proprio venerdì 17 novembre 2023 presso la Sala Cinema dell’Anica. Organizzato dall’associazione Pet Carpet il Festival, con il patrocinio di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Fnovi, Anmvi e la collaborazione di Anas, si propone come campagna di sensibilizzazione contro pregiudizi e luoghi comuni collegata anche alla sicurezza stradale. Non è infatti il passaggio dell’innocuo felino dal manto nero, tantomeno quello di cani, volpi, ricci, istrici, o il canto di civette e gufi, a determinare i numerosi incidenti che avvengono sulle strade ma la velocità e la distrazione degli automobilisti, i cui comportamenti incauti sono purtroppo molto frequenti.

Ad ogni cultura il suo gatto nero

Ad ogni cultura il suo gatto nero:
nell’Antico Egitto i gatti neri erano venerati 
e rappresentati come l’incarnazione delle divinità Bastet e Sekhmet, acquisendo dunque attributi di fertilità, chiaroveggenza. Questo fascino simbolico si propagò successivamente anche in Grecia e nell’antica Roma, dove il gatto nero era attributo alla dea della caccia Diana e portatore di doti magiche.
Nella mitologia celtica, invece, i gatti neri venivano associati al mondo degli spiriti e considerati protettori contro gli esseri maligni. Nei paesi anglosassoni, ancora oggi il gatto nero è di norma considerato un vero talismano: gli scozzesi, ad esempio, credono che l’arrivo di un gatto nero in casa simboleggi l’inizio di un periodo di prosperità. Sempre in Europa poi, in particolare in Germania, si ritiene che se un gatto nero porti fortuna solo se attraversa la strada da sinistra a destra. Dall’altra parte del mondo, infine, troviamo il folklore giapponese, che suggerisce che questi animali siano premonitori di buona sorte e prosperità.

I gatti neri al cinema

Gatti neri nella cultura cinematografica
Nonostante le credenze e le leggende legate ad esso (o forse proprio grazie a quest’ultime), il gatto nero è entrato a far parte anche della cultura pop e del mondo del cinema, venendo spesso rappresentato al fianco dei protagonisti, se non come personaggio principale.· Jiji di “Kiki Consegne a Domicilio” (1989): Jiji è l’impertinente gatto nero compagno della giovane strega Kiki nell’incantevole film dello Studio Ghibli. Con i suoi commenti umoristici e il suo sostegno incrollabile, Jiji aggiunge un tocco delizioso al racconto di un’adolescenza.· Luna, uno dei tre gatti di “Sailor Moon” (1991-1997): è una gatta tutta nera, gli occhi rossi e una luna crescente gialla sulla fronte. Luna è capace di parlare e spiega alle novelle guerriere Sailor tutto quello che devono sapere.· Salem di “Sabrina, vita da strega” (1996-2003): Salem, il gatto nero parlante della popolare serie televisiva, ha incantato il pubblico con la sua arguzia e il suo umorismo, diventando un personaggio amatissimo.· Figaro del film Disney “Pinocchio” (1940): Figaro, il dispettoso gattino nero di Geppetto, aggiunge fascino a questo classico Disney. Con le sue reazioni espressive e il suo atteggiamento giocoso, Figaro è diventato uno dei personaggi animali memorabili della Disney.· Zorba, del film animato “La Gabbianella e il Gatto” (1998): Zorba è un gatto nero che svolge un ruolo fondamentale in questo film d’animazione italiano, tratto dal libro di Luis Sepúlveda. Il personaggio di Zorba incarna un mix di saggezza, compassione e un po’ di freddezza felina, che lo rendono una figura memorabile e accattivante nel film.

I consigli di Santévet per prendersi cura dei nostri amici gatti (neri e non solo)
Se state pensando di adottare un gatto, di qualsiasi razza e colore, gli esperti di Santévet raccomandano alcune attenzioni:· Adozione: considerate l’adozione, invece che l’acquisto: sarà necessaria maggior empatia e pazienza, ma ne varrà sicuramente la pena e compireste una bell’azione.· Toelettatura: spazzolare e tenere pulito il mantello del gatto è obbligatorio e a seconda del tipo di pelo ci sono vari strumenti di toelettatura, come pettini con denti speciali, spazzole e tagliaunghie.· Intrattenimento: per i gatti di casa è importante ricevere stimoli e avere momenti di svago nel corso della giornata. I giocattoli interattivi sono un ottimo modo per tenerli impegnati e attirare la loro attenzione.· Igiene: Ricordatevi sempre di tenere pulita la lettiera del vostro gatto e assicuratevi che le ciotole del cibo e dell’acqua siano sempre pulite.· Salute: date sempre la priorità alla salute e al benessere del vostro gatto, fornendo un’alimentazione adeguata, cure veterinarie regolari, amore e attenzione.  Santévet ha introdotto tra l’altro un pacchetto assicurativo esclusivamente dedicato ai gatti domestici, una polizza “Cat Indoor”.

Redazione Ansa

 

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