“ Con gesti di comprensione e misericordia” con questa esortazione Papa Francesco domenica 22 novembre all’Angelus dal Palazzo Apostolico, ha lanciato un nuovo appello per la pace e la riconciliazione non solo ai credenti cristiani, ma all’umanità intera in questo mondo lacerato da ogni sorte di sofferenze, di dolore, di guerre .

È un evento necessario e straordinario che si collega al Concilio Ecumenico Vaticano II° e che è molto atteso dai cattolici, dai laici, dal mondo intero .
Con l’apertura della Porta Santa nella Basilica Vaticana l’8 dicembre avrà inizio il Giubileo della Misericordia e verrà dato il via anche alla speranza di non farsi intimorire dall’allerta terrorismo.
Dunque, il Giubileo va vissuto secondo la sua reale essenza : un evento di pace e riconciliazione come ha voluto Papa Francesco e non di “altro”, mentre non sarà resa a “nessuno” tanto più alla violenza, consapevoli come siamo che c’è un Giubileo che è caratteristicamente un evento di pace, un evento di misericordia, un evento di perdono .
A caratterizzare questo grande evento e quale simbolo di pace vi è il presepe, secondo la tradizione cristiana, che insiste nella Piazza San Pietro e che simbolicamente rafforza l’Anno della Misericordia .
La Chiesa Cattolica celebra l’Anno della Misericordia, Anno che Papa Francesco ha voluto dedicare alle virtù della Fede, della Speranza, dell’Amore verso il prossimo, che costituisce un impegno per i cristiani, per rinnovare nei cuori dei laici ad avere un senso di gratitudine e di speranza per quel grande dono della vita che il Creatore ci ha dato.
Certo che oggi 2015 è un tempo di insidie, novità, riforme, ma la parola del Papa è via sicura, inconfondibile, certa per camminare nella pace in un futuro migliore .
Il mondo civile in questo Anno della Misericordia, deve “sollecitare” la società per il bene comune, per essere di conforto ai “ più deboli vittime della cultura dello scarto” ( Papa Francesco 4 ottobre 2013 Istituto Serafico Assisi) ed essere lontani da un relativismo incessante, da un egoismo imperante e da un pressapochismo smodato e troppo sviluppato .
E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza !”
Previte
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