Diritto allo studio per i non udenti “In aula sempre con l’esperto Lis”

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Assistente alla comunicazione presente soltanto per 11 ore sulle 30 settimanali in una scuola primaria.

Accolto il ricorso dei genitori di un bambino: la Regione deve garantire la presenza in tutte le lezioni

di Nicola Palma

Gli alunni sordomuti hanno diritto all’assistenza di un esperto di lingua italiana dei segni (Lis) durante tutte le ore di lezioni, e non soltanto per una piccola parte. Lo ha stabilito una sentenza del Tribunale amministrativo della Lombardia, chiamato in causa dai genitori di un bambino disabile che frequenta una scuola primaria di Milano.

Mamma e papà del piccolo scolaro si sono rivolti ai giudici di via Corridoni nel 2019 per chiedere che venisse riconsegnato al loro bambino, all’epoca in seconda elementare, “di usufruire dell’assistente alla comunicazione espero in Lis per 30 ore settimanali invece che per le 11 attualmente garantite, e ciò sia in riferimento all’anno scolastico 20192020 che con riferimento agli anni scolastici successivi, fino alla redazione dei relativi Pei”. Già, i Pei, i piani educativi individualizzati. Ogni anno, infatti, ogni scuola deve prevedere un programma specifico per gli allievi disabili che preveda obiettivi didattici, educativi e di apprendimento ed elenchi le attività da seguire, con organizzazione degli orari e predisposizione dei sussidi necessari per organizzarle.

Detto questo, sottolinea il Tar, “va osservato che i Pei relativi agli anni scolastici 20182019 e 20192020 hanno stabilito che il minore necessita dell’assistenza di un esperto in Lis per il totale delle ore di didattica, pari a 30 ore settimanali, nel rapporto di 1:1”. Peccato che lo scorso anno il docente di sostegno sia stato presente solo per poco più di un terzo del monte ore complessivo.

“È dunque evidente che Regione Lombardia (l’ente competente in questo caso, ndr) ha violato il diritto di cui si discute, posto che l’assistenza in concreto garantita al minore è stata pari a sole 11 ore settimanali, inferiori a quelle previste nei suindicati Pei”. Ulteriore precisazione, sulla scorta di altri verdetti sullo stesso tema: “Tali prestazioni dovranno essere erogate nella medesima misura anche per gli anni scolastici successivi”, compreso quello in corso, “sino a quando non si procederà con i periodici aggiornamenti del Pei”.

A tal proposito, i nuovi piani educativi individualizzati dovranno tener conto delle nuove regole introdotte dal decreto interministeriale varato lo scorso 29 dicembre. Regole che presentano diverse criticità, secondo il Consiglio superiore della pubblica istruzione e il Coordinamento italiano insegnanti di sostegno.

 

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