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venerdì 19 Aprile 2024

Il sito invisibile come la sordità

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Disabilità in Campania, 11mila firme per una legge sul diritto alla cura

Adesso la Regione ha 90 giorni di tempo per discutere la proposta di legge ed eventualmente approvarla. Le associazioni spiegano perché è necessaria

“Come cittadini abbiamo fatto un miracolo, ora spetta alla Regione trasformarlo in legge”.

È così che Lorenzo Latella, presidente di Cittadinanzattiva Campania, parla delle 11.562 firme raccolte e questa mattina depositate alla Regione per presentare una proposta di legge popolare che garantisca il diritto alla cura per tutti i disabili gravi e gravissimi.

Si tratta di un diritto oggi negato secondo Annarita Ruggiero, del comitato Diritto alla cura che ha raccolto le firme, perché “a causa di una delibera regionale le cure riabilitative di cui queste persone, molto spesso bambini, hanno assoluto bisogno, possono durare solo 180 giorni. Non importa se si aggraveranno, non importa il parere dei medici, dopo quella scadenza questi malati di fatto vengono abbandonati e condannati. È un’assurdità umana e medica che questa legge permetterà di superare”.

A mobilitarsi per raccogliere le firme sono state associazioni di famiglie e malati, medici, specialisti, avvocati, operatori, sindacati dei lavoratori. Le firme necessarie per presentare la proposta di legge erano diecimila. “È successo qualcosa di entusiasmante – spiega Latella – perché i cittadini hanno capito che questa legge può davvero salvare la vita di tantissime persone”.

Adesso la Regione ha 90 giorni di tempo per discutere la proposta di legge ed eventualmente approvarla.

“La vera sfida comincia ora – dice ancora Annarita Ruggiero – ecco perché chiediamo a tutti, ai Consiglieri regionali, ma anche alla stampa, alle persone, alle associazioni, di sostenere con tutte le forze l’approvazione di questa Legge. È davvero fondamentale, altrimenti ci troveremmo di fronte ad una tragedia insostenibile per tutti i disabili gravi”.

 

MP REDAZIONE
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Mario Parisella, classe 1959, è molto orgoglioso di essere sordomuto e non semplicemente sordo, che ha realizzato in proprio fino ad oggi ed in forma del tutto volontaria
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