Grazie alla spesa delle famiglie per le badanti lo Stato risparmia oltre 11miliardi per anziani e disabili

Le famiglie che assumono direttamente badanti per assistere a domicilio anziani e disabili sono determinanti per il mantenimento del sistema assistenziale italiano

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Avere in casa un o una badante che si occupa del nonno, di un anziano o di un familiare con disabilità significa, per le famiglie italiane, dover includere nel proprio bilancio una voce di spesa non indifferente. Considerando che occuparsi autonomamente dell’assistenza a domicilio di un proprio congiunto anziano o disabile significa non occupare strutture pubbliche assistenziali, è possibile calcolare quanto le famiglie facciano risparmiare allo Stato, contribuendo in misura importante alla tenuta del nostro sistema assistenziale.

QUANTO COSTA UNA BADANTE ALLE FAMIGLIE
Le stime dell’Osservatorio DOMINA contenute nel III Rapporto annuale sul lavoro domestico 2021 hanno calcolato che nel 2020 le famiglie italiane hanno speso 7,2 miliardi di euro per sostenere il lavoro domestico. E questo solo per il lavoro regolare, ovvero tracciabile, rilevabile dai dati INPS riguardanti i 920mila lavoratori regolari. Considerando però che il tasso di irregolarità nel lavoro domestico raggiunge il 57%, è possibile stimare la spesa a carico famiglie anche per la componente irregolare, che dovrebbe portare la cifra quasi a 15 miliardi di euro.

LE VOCI DI SPESA PER LA BADANTE
Mentre la parte irregolare comprende la sola retribuzione, la spesa che le famiglie italiane nel 2020 hanno sostenuto per i lavoratori domestici regolari di 7,2 miliardi sarebbe così composta, secondo le rilevazioni DOMINA:
–       circa 5,8 miliardi di stipendio badanti e lavoratori domestici
–       1,0 miliardi contributi badanti e lavoratori domestici
–       0,4 miliardi TFR

QUANTO SPENDE LO STATO PER L’ASSISTENZA
Sempre secondo quanto rilevato nel Rapporto annuale DOMINA sul lavoro domestico 2021, analizzando i dati della Ragioneria Generale dello Stato del 2019, emerge come la spesa pubblica complessiva per l’assistenza (Long Term Care – LTC) arrivi a 31,3 miliardi di euro, pari all’1,75% del PIL, Cifre erogate per circa tre quarti (74,3%) a soggetti con più di 65 anni (23,3 miliardi).
La spesa per LTC è così suddivisa:
– 45% della spesa per le indennità di accompagnamento (14,1 miliardi)
– 39,6% per la componente sanitaria (12,4 miliardi).
– 15,4% (4,8 miliardi) altre prestazioni assistenziali, gestite dagli enti locali

IL RISPARMIO PER LO STATO
Che cosa ci dicono, quindi, questi dati? Che la componente “familiare”, ovvero il supporto delle famiglie al sistema welfare italiano ne è una colonna portante, perché lo Stato “cede”, direttamente o indirettamente, parte dell’onere di assistenza degli anziani ma anche dei disabili sulle famiglie.
nonostante la spesa pubblica italiana per l’assistenza agli anziani sia elevata, non basta.

DOMINA rileva come, in uno scenario ipotetico senza l’impegno delle famiglie, lo Stato dovrebbe gestire una spesa di 11,6 miliardi superiore a quella attuale.

COSA ASPETTARSI
Secondo le indicazioni nel PNRR, lo Stato sosterrà un incremento di spesa nei prossimi anni per supportare il sistema di assistenza. La conseguenza dovrebbe essere quindi un alleggerimento per le famiglie sul piano dell’assistenza domiciliare, da integrarsi al contribuito degli assistenti familiari, ovvero badanti.

PER INFO:

www.osservatoriolavorodomestico.it

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Redazione

 

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