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E ora perché Mediobanca vuole comprare Banca Generali?

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(Matthias Balk/dpa)

Una spiegazione semplice per chi vuole capirci qualcosa nell’ennesima puntata del cosiddetto “risiko bancario”

L’offerta pubblica di scambio che Mediobanca ha annunciato per comprare Banca Generali è un’operazione notevole innanzitutto per chi coinvolge: da un lato la più importante e prestigiosa banca di investimento italiana, Mediobanca, e dall’altro una banca controllata dalla più grande compagnia di assicurazioni italiana, Generali. Ma è notevole anche il perché.

Ci sono ragioni economiche e industriali che renderebbero l’acquisto un buon affare per Mediobanca, ma questa mossa viene considerata anche e soprattutto una strategia di difesa per non finire a sua volta comprata da MPS, come si chiama ora Monte dei Paschi di Siena, che a gennaio aveva avviato le procedure per acquisirla. MPS, Mediobanca e Generali sono da mesi al centro di quello che i giornali chiamano il “risiko bancario”, e non è possibile capire qualcosa di questa operazione senza capire il resto: cioè un grande, continuo e complesso flusso di acquisizioni e fusioni con cui in Italia le banche stanno diventando sempre più grandi, tentando di comprarne altre per non venire comprate a loro volta

Mediobanca è una banca storica e da cui nel tempo sono dipesi molti interessi della classe imprenditoriale e politica. Non è una classica banca commerciale, che apre conti correnti o concede mutui: è principalmente una banca di investimento, specializzata cioè nella gestione dei patrimoni e nelle grandi operazioni societarie tra aziende.

La sua centralità nella finanza italiana e nelle operazioni di questi mesi si spiega soprattutto con la sua partecipazione di lungo corso nel gruppo Generali, di cui è primo azionista con il 13,2 per cento delle azioni: per decenni ne è stata il socio più importante, guidandone la crescita e indirizzandone la gestione. Ed è proprio sacrificando questa quota – e tutta l’influenza che comporta – che Mediobanca ha intenzione di pagare l’acquisto di Banca Generali, tramite uno scambio di azioni e non in denaro.

La storica sede di Mediobanca, in piazzetta Cuccia, in centro a Milano (MASSIMO VIEGI/LAPRESSE)

Significa che Mediobanca cederebbe tutte le sue azioni di Generali, dismettendo il suo prestigioso ruolo di azionista di riferimento del gruppo. Si libererebbe così di una partecipazione che da tempo è diventata estremamente problematica, e che secondo una lettura plausibile e ampiamente condivisa tra gli addetti ai lavori sarebbe anche il motivo per cui MPS sta tentando di comprarla.

MPS è ancora in buona parte posseduta dal ministero dell’Economia, che dopo un lungo processo di risanamento la sta vendendo. Qui arriva un altro passaggio importante: di recente MPS ha fatto entrare nel capitale due note e potenti famiglie italiane di industriali e investitori, i Del Vecchio e i Caltagirone, che da anni attraverso un complicato intreccio di partecipazioni puntano proprio al remunerativo controllo di Generali. Insieme ne hanno già il 17 per cento direttamente, in più hanno il 25 per cento di Mediobanca che ha il 13,2 per cento di Generali.

Dal momento che il primo azionista di MPS è il governo, mentre i Del Vecchio e i Caltagirone ne controllano insieme un influente 15 per cento, sarebbero loro gli artefici dell’offerta pubblica di scambio con cui MPS vuole comprare Mediobanca, e così la sua quota in Generali. La lettura condivisa da osservatori e media è che queste operazioni servano secondo il governo a garantire “l’italianità” di istituzioni così grandi e influenti, e magari a fare di MPS una terza grande banca in grado di competere con Intesa Sanpaolo e Unicredit, le prime due banche italiane per dimensione e valore. Ma non è un’operazione semplice.

Per cominciare, MPS è molto più piccola di Mediobanca che vorrebbe comprare. Lo stesso consiglio di amministrazione di Mediobanca aveva esplicitamente definito il tentativo di acquisizione da parte di MPS insensato dal punto di vista economico – così come molti analisti – perché motivato a suo dire solo dagli interessi personali dei due soci: si è opposto fin da subito all’operazione, e la cessione delle quote di Mediobanca in Generali toglierebbe del tutto l’oggetto del contendere. In questo senso la mossa di Mediobanca può essere letta come un tentativo di difesa dall’operazione di MPS, che l’ha comunque confermata: non poteva fare altrimenti, perché al contrario avrebbe dimostrato di avere solo l’obiettivo del controllo di Generali.

A destra l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, insieme al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, a giugno del 2024 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Per Mediobanca rinunciare alle Generali significherebbe interrompere un rapporto di collaborazione storico e mutualmente proficuo: la partecipazione rilevante di Mediobanca ha garantito finora a Generali un azionista di riferimento capace di dare una stabilità al management, garantendo allo stesso tempo ottimi guadagni per il bilancio.

È una rinuncia che sarebbe comunque compensata dall’acquisto di Banca Generali, una banca controllata al 50 per cento da Generali stessa (il resto è frammentato tra diversi azionisti in borsa) e specializzata a sua volta nella gestione e consulenza finanziaria per i patrimoni personali: se l’operazione riuscisse, secondo le stime di Mediobanca si creerebbe un gruppo da 210 miliardi di attività e 2 miliardi di ricavi all’anno dalla gestione patrimoniale, il doppio di quelli che riesce a fare ora. È un’operazione che a livello economico ha molto più senso di quella di MPS.

L’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, ha detto agli analisti che da tempo considerava «Banca Generali la migliore opportunità di fusione e acquisizione», perché consentirebbe alla società di specializzarsi nella gestione dei grandi patrimoni, facendone così il suo business: un ambito ritenuto tra i più profittevoli e allo stesso tempo meno rischiosi.

Non è comunque detto che l’operazione riesca. La nuova offerta dovrà essere approvata da un’assemblea ordinaria dei soci di Mediobanca il 16 giugno: questo perché la società è già oggetto del tentativo di acquisizione da parte di MPS, durante il quale non potrebbe fare operazioni straordinarie senza l’approvazione dei soci per quella che in gergo legale è chiamata la passivity rule.

L’approvazione non è scontata, perché tra gli azionisti di Mediobanca ci sono… gli stessi Del Vecchio e Caltagirone, i quali potrebbero mettersi in mezzo con la loro quota del 25 per cento. Opporsi all’operazione, però, per loro rischia di essere comunque controproducente: sarebbe più difficile difendersi dall’accusa di aver agito di concerto, cosa che hanno sempre negato perché vietata o fortemente limitata dalle leggi finanziarie in caso di complessi schemi di partecipazioni reciproche, come quello in cui sono coinvolti.

Redazione Il Post

È stato indetto uno sciopero nazionale dei treni per il 6 maggio

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(ANSA/FABIO FRUSTACI)

I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno indetto uno sciopero del personale ferroviario per martedì 6 maggio: durerà otto ore, dalle 9 alle 17, e coinvolgerà i dipendenti di Ferrovie dello Stato, Trenitalia, Trenord e Tper. Al momento non ci sono ancora informazioni sugli orari dei treni garantiti anche durante la giornata di sciopero.

I sindacati hanno motivato lo sciopero con l’impossibilità di raggiungere un accordo con le aziende per il rinnovo del contratto nazionale di mobilità, scaduto quasi un anno e mezzo fa, il 31 dicembre del 2023.

Redazione Il Post

 

Semafori con quattro luci: novità in arrivo, così cambia tutto

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I classici semafori a tre luci, che, da sempre, fungono da strumento per regolare il traffico cittadino, potrebbero presto essere affiancati da una novità che ne rivoluzionerà il funzionamento. Potremmo, dunque, vedere abbinato, ai colori che già conosciamo, ossia verde, giallo e rosso, una nuova luce.

Semafori, a breve potrebbe essere introdotta una quarta nuova luce

semafori forniscono tre istruzioni fondamentali: via libera con il verde, avviso di arresto con il giallo e obbligo di fermata con il rosso.

Tale sistema, condiviso a livello universale, permette da decenni di gestire al meglio il traffico, al fine di evitare incidenti. C’è da dire, però, che un recente studio della North Carolina State University parla dell’introduzione di un quarto segnale luminoso

La luce bianca, che potrebbe essere introdotta nei semafori, secondo gli esperti, servirebbe a indicare ai conducenti di seguire il comportamento del veicolo che li precede

In pratica, in presenza di questa luce, l’automobilista dovrebbe limitarsi ad imitare l’azione dell’auto davanti a sé, semplificando così la circolazione, soprattutto in presenza di veicoli autonomi connessi in rete. Tutto ciò con l’obiettivo di ridurre, in modo drastico, le congestioni e i tempi di attesa, sfruttando un principio conosciuto come “calcolo distribuito“.

Una soluzione pensata per il traffico del futuro

L’idea nasce dall’esigenza di rendere il traffico urbano più intelligente ed efficiente. Grazie alla collaborazione tra infrastrutture e veicoli dotati di sistemi di guida automatizzata, sarà possibile delegare parte della gestione del traffico direttamente ai mezzi in movimento.

In caso di interruzione della comunicazione con il semaforo centrale, i veicoli stessi potranno mantenere il flusso viario regolare, coordinandosi tra loro.

Le simulazioni effettuate dai ricercatori hanno mostrato risultati incoraggianti: la luce bianca – infatti – ridurrebbe i tempi di percorrenza, contribuendo, al contempo, anche ad attuare un utilizzo più razionale sia del carburante che dell’energia.

Redazione NewsMondo
di Daniela Caruso

 

 

Nel Regno Unito le persone trans non possono più usare i bagni riservati al loro genere

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(Adam Berry/Getty Images)

Lo dicono le nuove linee guida pubbliche che valgono sia per i posti di lavoro che per i locali che forniscono servizi, dagli ospedali ai ristoranti

Sono state pubblicate delle linee guida preliminari e temporanee per l’applicazione della discussa sentenza della Corte Suprema del Regno Unito, quella per cui la definizione giuridica di “donna” deve riguardare solo le persone biologicamente di sesso femminile, e dunque non le donne trans. Ora, nei luoghi pubblici, le donne trans non possono più usare i bagni delle donne, e gli uomini trans non possono usare più i bagni degli uomini.

Le linee guida sono state pubblicate dalla commissione britannica sulle pari opportunità e i diritti umani (EHRC), e prevedono regole differenti a seconda dei locali. I posti di lavoro sono obbligati ad avere bagni e spogliatoi distinti in base al sesso: almeno uno per le donne (a cui le donne trans non possono accedere) e uno per gli uomini (a cui gli uomini trans non possono accedere). Devono anche garantire alle persone trans di poter usare i bagni e gli spogliatoi e «quando possibile» fornirne di misti, accessibili a tutte le persone, in cui i singoli gabinetti con i servizi igienici siano ospitati all’interno di stanze che si possono chiudere a chiave.

Altri locali che ospitano servizi aperti al pubblico, come gli ospedali ma anche i ristoranti e i negozi, possono avere anche solo bagni misti, ma se vogliono avere bagni riservati a un unico sesso devono rispettare le stesse regole dei luoghi di lavoro.

Tutto ciò significa che generalmente le donne trans possono usare i bagni degli uomini mentre gli uomini trans quelli delle donne. Le persone trans quindi possono usare i bagni destinati al loro sesso biologico o di nascita, regola che vale anche per le persone trans che si sono sottoposte a operazioni chirurgiche di riassegnazione del genere. Possono esserci però delle eccezioni. L’EHRC ha spiegato che per esempio in alcuni contesti riservati alle donne la presenza di un uomo trans che si è sottoposto alla riassegnazione del genere in un bagno potrebbe suscitare «obiezioni ragionevoli» da parte delle donne cisgender (cioè non trans).

Le linee guida dell’EHRC sono in corso di revisione da quando è stata emessa la sentenza della Corte Suprema il 16 aprile e quelle diffuse finora sono parziali. La commissione ha detto che spera di aggiornarle tutte entro la fine di giugno, per sottoporle al governo e ottenerne l’approvazione. L’obiettivo delle linee guida è aiutare gli enti pubblici e privati a rispettare correttamente l’Equality Act del 2010, cioè la legge sulle pari opportunità britannica, la cui interpretazione è stata modificata dalla sentenza della Corte Suprema. In sostanza le linee guida dicono cosa devono fare gli enti pubblici e privati per evitare che qualcuno gli faccia causa sulla base della legge per le pari opportunità.

La versione preliminare delle nuove linee guida non dà indicazioni relative alla pratica degli sport: arriveranno prossimamente, ha detto l’EHRC.

Redazione Il Post

Il ministro Locatelli al Giubileo delle persone con disabilità: ecco gli appuntamenti di domani e martedì

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Alessandra Locatelli

Ci sarà anche il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, al Giubileo delle persone con disabilitàin programma lunedì 28 e martedì 29 aprile. Per l’occasione, sono attesi a Roma circa 10mila pellegrini, tra cui familiari e accompagnatori, da oltre 90 Paesi del mondo. Il Giubileo vedrà la partecipazione di migliaia di bambini, giovani e adulti provenienti in gran parte dall’Italia, ma anche dal resto d’Europa e del mondo. Non mancheranno neppure associazioni impegnate per il sostegno delle persone con disabilità.

Al loro fianco da sempre anche il ministro Locatelli, che nella splendida cornice di Villa Erba, a Cernobbio, soltanto poche settimane fa ha organizzato un evento interamente dedicato all’inclusione. È il Comolake Inclusion, un’occasione (di grande successo) per esprimere il valore di ciascuno, cogliendo le unicità e i punti di forza, non i limiti.

Il programma del ministro Locatelli

Al Giubileo delle persone con disabilità il ministro comasco parteciperà ad alcuni eventi in programma tra domani e martedì.

In particolare, lunedì 28 aprile:

  • Alle 9.00: convegno nazionale “NOI, Pellegrini di Speranza” – Centro Congressi “Augustinianum” via Paolo VI 25, Roma
  • Alle 10.30: convegno “Sport paralimpico al Giubileo per persone con disabilità” – Università LUMSA – Sala Giubileo via di Porta Castello, Roma

Seguono, martedì 29 aprile:

  • Alle 9.00 partecipazione alle attività della giornata – Catechesi e testimonianze piazza San Pietro – Città del Vaticano
  • Visita agli stand allestiti “Le Vie della Speranza”. Stand e testimonianze di realtà che raccontano la vita e i segni di speranza delle persone con disabilità – Via della Conciliazione 1-3, Città del Vaticano

 

di Asia Angaroni
Redazione Espansione Tv

 

Le foto del liceo Chierici per l’inclusione dei disabili: “Realizzate per le persone cieche e sorde”

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Progetto "Avere vent’anni, oggi, ieri, domani. Riflessioni, sguardi, generazioni a confronto e immagini di un futuro che verrà"

Il liceo Chierici a Fotografia Europea per la piena inclusione delle persone con disabilità con il progetto “Avere vent’anni, oggi, ieri, domani. Riflessioni, sguardi, generazioni a confronto e immagini di un futuro che verrà”. Progetto realizzato all’interno delle ore di educazione civica e pensato, in particolare, per le persone sorde e cieche. Un evento realizzato a cura della docente Lara Rovacchi e dell’interprete LIS, Iolanda Puleo, con la partecipazione di sei studentesse della classe seconda I del liceo artistico “Gaetano Chierici”.

Rovacchi spiega: “Le studentesse espongono nel locale Anma (Wine bar di via Squadroni, 3/b), gestito da persone sorde. Il nostro lavoro nasce da un più ampio progetto svolto in 2ª I, sull’inclusione di una ragazza sorda all’interno della classe e sulla sensibilizzazione alla Lingua Italiana dei Segni (LIS). Dopo aver analizzato il tema proposto da Fotografia Europea di quest’anno, abbiamo cercato ispirazioni osservando immagini, leggendo testi e scambiandoci opinioni, anche attraverso la Lingua dei Segni per comunicare al meglio con la compagna di classe. Le riflessioni sull’argomento sono avvenute durante le ore di educazione civica, ma gli scatti sono stati realizzati individualmente. Dopo aver ottenuto le fotografie – continua Rovacchi – le abbiamo condivise e abbiamo pensato, per rendere più inclusiva questa esperienza, di aggiungere sotto ogni foto un breve testo e un QR code corredato da video audio e sonori per le persone sorde e cieche, realizzati dalle studentesse. I video comunicano con la LIS”.

Rovacchi aggiunge: “Le fotografie di due ragazze Federica Franchina e Angelica Piersante, sono state poi selezionate nella sezione ’Speciale Samuela Solfitti’, con la collaborazione del Servizio Officina Educativa del Comune di Reggio e sono esposte nella mostra allestita ai Chiostri della Ghiara. Riflettendo sulle diverse possibilità di comunicazione si è arrivati ad un confronto più ampio sull’immaginazione del proprio futuro a vent’anni, partendo dallo sguardo delle diverse generazioni che ci hanno preceduto, educato e formato”.

La comunicazione si fa con diversi linguaggi e le ragazze del Chierici con la LIS e il confronto di diversi materiali fotografici, testi letterari, canzoni, hanno realizzato le immagini che le rappresentano.

Le fotografie della classe seconda I sono di Federica Franchina, Emma Maria Gherpelli, Luce Levrini, Licia Muratori Bertani, Angelica Piersante e Irene Rossi che ha realizzato la foto copertina: “Vuoi giocare con me?”.

di Mariagiuseppina Bo
Redazione Il Resto del Carlino – Emilia Romagna

 

Bonus bollette di 200 euro per gli Isee fino a 25 mila euro

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Bonus di 200 euro per gli Isee fino a 25mila euro, aiuti alle imprese, tutele graduali per i vulnerabili, bonus elettrodomestici senza il click day, risorse per ridurre i costi delle piscine, offerte di luce e gas più chiare, stop alle esecuzioni immobiliari e salva-auto aziendali.

Sono alcune delle misure contenute nel disegno di legge di conversione del decreto bollette approvato in Senato con 99 si, 62 no e un astenuto

Il provvedimento, che prevede tra l’altro un bonus di 200 euro per gli Isee era già stato approvato dalla Camera il 16 aprile e diventa così definitivo. Il provvedimento mette sul piatto un pacchetto da 3 miliardi di aiuti contro il caro-energia destinati a famiglie e imprese. In particolare è previsto un contributo straordinario di 200 euro per chi ha un Isee fino a 25mila euro. Che può salire a 500 per chi già riceve il bonus sociale (gli Isee fino a 9.530 euro). Vengono anche concessi due anni in più per cittadini e micro-imprese vulnerabili per il passaggio al mercato libero. Per le imprese arrivano 600 milioni destinati alle agevolazioni per la fornitura di luce e gas alle pmi; agli energivori vengono anticipati i 600 milioni derivanti dalle aste Ets. Tra le novità il bonus elettrodomestici introdotto dalla manovra: il contributo fino al 30% della spesa (con tetto di 100 euro che sale a 200 euro per famiglie con Isee sotto i 25mila euro) che non sarà erogato con il classico ‘click day’, ma direttamente con lo sconto in fattura.

Arriva poi lo stop al pignoramento degli immobili per i soggetti vulnerabili (over 75, disabili e chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o ha gravi problemi di salute): non potrà essere attivata l’esecuzione immobiliare della prima casa per debiti condominiali inferiori ai 5.000 euro. Inoltre i clienti vulnerabili del sistema a tutele graduali potranno essere inseriti nel mercato tutelato anche alla cessazione del 31 marzo 2027. E’ poi previsto un salvagente per le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e “concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025”, saranno esclusi dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla manovra.

Previsti inoltre 10 milioni in più nel 2025 “per l’erogazione di contributi a fondo perduto” per ridurre il costo dell’energia nelle piscine. Viene anche riconosciuta ufficialmente la figura del consulente per la gestione delle utenze, una sorta di ‘utility manager’. Superati infine gli ostacoli legati all’utilizzo del maggior gettito Iva, derivante dall’aumento del gas, per gli eventuali nuovi interventi sulle bollette energetiche di famiglie e imprese: in attesa della riforma della legge di contabilità, l’utilizzo delle risorse sarà condizionato al parere delle commissioni parlamentari competenti sui profili finanziari.

Redazione Ansa

 

Oggi gli ultimi temporali, poi sole e caldo

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Pioggia a Genova in una immagine di archivio

Il Meteo.it, prima una perturbazione poi l’anticiclone africano

L’Italia si prepara ad accogliere l’anticiclone africano, portatore di sole e caldo.

Tuttavia, prima di questa svolta estiva, una perturbazione atlantica attraverserà il Paese.

Mattia Gussoni, meteorologo di www.iLMeteo.it, spiega che nelle prossime ore, mentre le ultime piogge si allontanano dal Sud Italia, un nuovo fronte instabile si avvicinerà al Nordovest. In serata, le precipitazioni interesseranno le Alpi e le Prealpi piemontesi.

Domenica, una perturbazione proveniente dalla Francia e diretta verso il Mar Tirreno porterà un peggioramento diffuso al Nordovest, in Sardegna e, nel pomeriggio, anche in Toscana, Umbria, Lazio e parte della Campania. Sono previsti temporali e un calo delle temperature.

All’inizio della prossima settimana, una bassa pressione sul Tirreno manterrà l’atmosfera instabile sulle Isole Maggiori e al Centro-Sud. Nel frattempo, l’anticiclone sub tropicale inizierà a guadagnare terreno al Nord.

A partire da martedì 29, l’anticiclone africano dovrebbe conquistare rapidamente l’intera Italia, riportando il sole su tutto il paese. Nei giorni successivi, fino al quattro maggio, l’alta pressione si rafforzerà, garantendo bel tempo su tutta la Penisola.

Con l’arrivo dell’anticiclone, le temperature aumenteranno costantemente, raggiungendo valori quasi estivi. Già da martedì in Toscana si potranno registrare 27°C a Firenze, e nei giorni successivi temperature tra i 24°C e i 26°C saranno diffuse su gran parte del territorio. Si prevedono picchi di 30°C per l’1 e il 2 maggio, segnando un anticipo d’estate.

Nel dettaglio per domenica 27 al Nord previste piogge in Piemonte e sulle Alpi. Al Centro: maltempo in Sardegna, poi su Toscana, Umbria e Lazio. Al Sud: peggiora in Campania.

Lunedì 28. Al Nord: nubi irregolari. Al Centro: instabile con temporali e schiarite. Al Sud: rovesci e schiarite.

Tendenza: da martedì sempre più sole e caldo in aumento

Redazione Ansa