Salute mentale: Previte (Cristiani per servire) a Tajani, “necessaria direttiva comunitaria su disagio psichico valida in tutti gli Stati Ue”

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“È impellente e necessaria una direttiva comunitaria sul disagio psichico valida in tutti gli Stati Ue”. È la richiesta che Franco Previte, presidente di “Cristiani per servire”, rivolge ad Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, in una lettera, “per il bene di tutta l’Europa”.

7 ottobre 2017 @ 9:37 da SIR- Agenzia di Stampa della CEI ( Conferenza Episcopale Italiana )

Il 10 ottobre si celebrerà la Giornata mondiale della salute mentale. “La richiesta di una direttiva comunitaria, risoluzione, normativa era ed è costituita dalla carenza nella Costituzione europea del mancato riconoscimento delle persone portatrici di handicap psichici, che in Italia come in Europa, sono in continua estensione e costituiscono un peso sociale e sanitario non indifferente, carenza rilevata, anche, dalla Conferenza europea del 2006 a San Pietroburgo proponendo il ‘Piano d’azione del Consiglio d’Europa’ 2006/2015 con 15 linee d’azione”, ricorda Previte, che aggiunge: “I cittadini europei, i cui timori sono giustificati, richiedono coraggio e risposte concrete dal parte del Parlamento europeo, soprattutto quando è in gioco la salute nonché la sicurezza dei cittadini messa in pericolo dalle conseguenze prodotte dalla malattia mentale, perché l’autentico progresso passa attraverso l’ascolto di quanto anela la gente nell’assoluto rispetto del bene della persona o di ogni persona in qualsiasi situazione si trova per la propria sicurezza”. Per Previte, “questo principio in cui crede il genere umano deve portare a considerare che non sono le semplici affermazioni che possono essere riferimento a una dottrina, a un principio dottrinale, a una valutazione giuridica, ma al supremo concetto del diritto alla vita dal concepimento fino alla morte naturale, sancito dalla Costituzione europea: un valore della vita umana!”.

Quindi “il diritto alla tutela della salute, anche psichica, ha una sua priorità e come tale esige sia in Italia sia nell’Unione europea un intervento legislativo in modo coordinato, coerente e democraticamente valido in tutti gli Stati europei”. I problemi sanitari e penali, fa notare il presidente di “Cristiani per servire”, “non conoscono frontiere e, visto l’elevatissimo grado di mobilità delle persone all’interno del territorio della Ue, è necessario andare verso una legislazione comune per la tutela della salute, che vada oltre le pur significative strategie comuni messe in campo dalle Istituzioni europee di concerto con organizzazioni internazionali quali l’Organizzazione mondiale della sanità”.

“Per il bene comune – conclude Previte – è auspicabile che si possa arrivare a una omogeneità d’intenti mirati al concetto della solidarietà, perché il malato psichico è cittadino anche europeo, messo in rilievo dalla Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 novembre 2012 quale aspetto inalienabile sul diritto di cittadinanza da parte di tutti, senza alcuna emarginazione”.

 

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