Erika e suo figlio Kevin: «La nostra nuova vita con l’orecchio bionico»

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di Paola D’Amico

È nata sorda ma ha trovato il coraggio di mettere l’impianto cocleare – un piccolo apparecchio che capta il suono e lo converte in segnali/impulsi elettrici, un orecchio bionico, diverso dalle protesi acustiche che amplificano i suoni – solo quando lo stesso impianto è stato suggerito al suo secondogenito, nato sordo come lei.

Erika Valsecchi ora ha aperto un profilo Instagram«vocedelverbosentire», «per abbattere i pregiudizi verso la sordità perché, dice, c’è ancora poca informazione e perché i sordi non sono tutti uguali». Lei, racconta, non conosce la lingua dei segni. «Sin da piccola mi hanno messo delle protesi acustiche e poi sono stata seguita da una logopedista, fautrice del cosiddetto metodo dell’oralismo puro. Fino all’età di 20 anni le protesi acustiche mi hanno aiutata ma quando sono peggiorata e mi hanno parlato dell’impianto cocleare non ne ho voluto sapere, ero spaventata e avevo anche paura di sentire».

Kevin, il secondogenito non udente

Erika ammette anche di «non essermi mai informata seriamente finché non è nato il mio secondo bambino. Mentre la maggiore, Noemi, è udente come mio marito, Kevin è sordo come me. Confesso di aver temporeggiato quando mi hanno indicato la soluzione dell’impianto cocleare, ma il mio piccolo mi ha chiesto: E tu mamma ? Quando lo fai l’impianto? Lo facciamo insieme ?». E ora eccoli entrambi a percorrere il mondo dei suoni insieme,« una fantastica via ricca di ostacoli ma piena di emozioni». Ricca di scoperte . «Ricca di “bocche spalancate “. Ogni giorno -prosegue Erika – sempre come se fosse la prima volta . Ed è sempre più bello». Il percorso è lungo ancora. «Ma farlo insieme è stata la scelta più bella, perché ci confrontiamo e ci supportiamo. Senza Kevin non l’avrei mai fatto. È stato lui a darmi la forza. Abbiamo scoperto il mondo … siamo davvero rinati . Non nascondo che per me è stato un trauma in quanto la parte uditiva del mio cervello è stata risvegliata dopo 40 anni. Tutti i suoni e rumori erano nuovi e sconosciuti , quindi dovevamo fare il “lavoro“ di memorizzazione. E dopo che sono stata impiantata , ho esaudito un sogno che avevo da anni, ho aperto un piccolo negozio abbigliamento bambino, da sola».

A teatro con la LiS

Nel tempo libero «mi piace fare sport , leggere e, ora che finalmente sento, ascoltare la musica. Voglio imparare a sentire tutto senza dover leggere il labiale. Ho creato il profilo su Instagram “vocedelverbosentire “ per sensibilizzare più persone possibili visto che c’è poca informazione a riguardo e soprattutto per abbattere i pregiudizi verso la sordità».

Infine, un appello. «Sono stata a uno spettacolo teatrale e essendo sorda mi hanno riservato dei posti nelle prime file .C’era l’interprete LiS ma non tutti i sordi sanno la LiS . Mi chiedevo, perché non distribuire un libretto con i testi da leggere?».

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