«Termoli si apre all’inclusività e al senso civico: il metodo LiS in Comune»

TERMOLI. Il metodo LiS al Comune di Termoli quale strumento di reale inclusività. Lo chiedono i consiglieri comunali del gruppo civico “Termoli 2024” Daniela Decaro e Antonio Bovio

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Antonio Bovio e Daniela Decaro ©Termolionline

«Assediare il castello dei pregiudizi e delle disuguaglianze richiede una revisione delle nostre convinzioni. Guardare all’altro senza accoglierne la ricchezza mette in evidenza la malattia della società che spesso e volentieri utilizza il termine “inclusione” ma nulla fa per rendere accessibili a tutti, servizi e beni pubblici.

In questa prospettiva, lo svantaggio oltre ad essere la conseguenza di una mancanza fisica, è una condizione che proviene da una risposta inadeguata della società nei confronti delle persone con disabilità e delle loro specifiche richieste.

Dovremmo allora imparare tutti a vivere insieme per creare quella che Andrea Canevaro pedagogista ed editore italiano chiamava “comunità educante” significando che ognuno può mettere in moto qualcosa che può servire ad altri con lo scopo di non far vivere nessuno in una posizione assistenziale. Mossi da questi principi abbiamo protocollato una mozione urgente che impegna sindaco e Giunta a dotare gli uffici comunali o parte di essi di un servizio di interpretariato simultaneo in Lis.

A porre in essere ogni azione volta a valutare la possibilità di dotare il Consiglio comunale di Termoli del servizio di interpretariato Lis e di sottotitolazione simultanea per lo svolgimento dei lavori nel corso delle sedute consiliari. Di dotare gli eventi pubblici di maggior rilevanza sociale e culturale di un servizio di accessibilità comunicativa per rispondere alle diverse esigenze delle persone con disabilità sensoriale.

A porre in essere iniziative di formazione delle personali volte alla diffusione dei servizi di interpretariato in Lis e in List. Se la mozione verrà approvata potremmo dire di aver aggiunto un tassello al grande puzzle della vita “inclusiva” che supera le barriere sensoriali e comunicative per essere comunità viva e vera. Una piccola goccia nell’oceano ma che insieme alle altre lo rende incantevole».

Istanza presentata sotto forma di mozione urgente e indirizzata sia al presidente del Consiglio comunale, Annibale Ciarniello, che al vice sindaco reggente Vincenzo Ferrazzano: «Utilizzo di un servizio di interpretariato simultaneo in Lis negli uffici comunali, in consiglio comunale, negli eventi di maggiore rilevanza sociale e culturale e attivazione azioni formazione personale».

«Il Decreto-legge 22 marzo 2021 n.41, convertito con modificazioni in legge n.69 del 21 maggio 2021, ha dato attuazione agli articoli 9 – 21 e 24 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia con la legge n. 18 del 3 marzo 2008.

L’articolo 34 della Legge n.69 del 2021 “Misure per il riconoscimento della lingua dei segni e l’inclusione delle persone con disabilità uditiva” al comma 1 così recita: “La Repubblica riconosce, promuove e tutela la lingua dei segni (Lis) e la lingua dei segni italiana tattile (List)” al comma 2, riconosce le figure degli interpreti Lis e List come professionisti della traduzione e interpretazione, mentre al comma 3 evidenzia che “per favorire l’accessibilità dei propri servizi, le pubbliche amministrazioni promuovono la diffusione dei servizi di interpretariato in Lis e in List, la sottotitolazione e ogni altra modalità idonea a favorire la comprensione della lingua verbale nonché iniziative di formazione del personale”.

I mutamenti nella rappresentazione della disabilità, hanno conosciuto una tappa significativa costituita dall’elaborazione del cosiddetto “modello sociale” della disabilità, secondo il quale lo svantaggio derivante da un deficit/una malattia/una lesione risulta strettamente connesso alle modalità attraverso cui la società organizza l’accesso a diritti, beni e servizi. In questa ottica, quindi, lo svantaggio non costituisce soltanto l’esito di una mancanza fisica, cognitiva, psichica o sensoriale, ma una condizione che deriva da una risposta del tutto insufficiente della società nei confronti delle persone con disabilità e delle loro specifiche istanze.

La disabilità richiede, oltre ai necessari concreti interventi di sostegno, una forte azione culturale per l’attuazione di politiche positive volte a rimuovere gli ostacoli architettonici, sensoriali e comunicativi al pieno sviluppo della persona e alla sua reale partecipazione alla vita sociale, economica, civile e politica. Tanto premesso si ritiene che il Comune di Termoli a vocazione turistica darebbe un segnale istituzionale di alto senso civico, offrendo la possibilità alle persone non udenti o con deficit uditivi parziali di essere comprese e comprendere con più facilità se negli uffici comunali ed in particolare nell’Ufficio Relazioni con il pubblico potessero relazionarsi con personale in grado di comprendere la lingua dei segni e se fossero messe in grado di seguire le sedute del Consiglio comunale, che rappresenta la massima istituzione cittadina o gli eventi di maggiore rilevanza sociale e culturale attraverso un servizio di accessibilità comunicativa. Per questo chiediamo a dotare gli uffici comunali o parte di essi di un servizio di interpretariato simultaneo in Lis.

A porre in essere ogni azione volta a valutare la possibilità di dotare il Consiglio comunale di Termoli del servizio di interpretariato Lis e di sottotitolazione simultanea per lo svolgimento dei lavori nel corso delle sedute consiliari. Di dotare gli eventi pubblici di maggior rilevanza sociale e culturale di un servizio di accessibilità comunicativa per rispondere alle diverse esigenze delle persone con disabilità sensoriale. In ottemperanza all’articolo 34 della l n. 69 del 2021 a porre in essere iniziative di formazione del personale volto alla diffusione dei servizi di interpretariato in Lis e List».

Redazione Termolionline

 

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