Posso avere aiuti senza Isee?

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Dichiarazione sostitutiva unica per il diritto a prestazioni e agevolazioni: in quali casi non è necessario presentarla?

La dichiarazione Isee, o meglio la Dsu, dichiarazione sostitutiva unica, è una dichiarazione all’interno della quale sono indicati redditi, patrimonio, alcuni beni e spese rilevanti nonché specifiche condizioni (come la disabilità riconosciuta), relativi a tutti i componenti del nucleo familiare.

Sulla base di questa dichiarazione, l’Inps invia un’attestazione, dalla quale emerge l’Isee, l’indicatore della situazione economica della famiglia: in pratica, si tratta di un indice che “misura la ricchezza” del nucleo familiare, basandosi sulle componenti reddituali, patrimoniali, sulle spese e sulla situazione di tutti i membri della famiglia anagrafica (non sempre la famiglia anagrafica, comunque, coincide col nucleo familiare ai fini della Dsu; ne abbiamo parlato in: Isee, chi sono i componenti della famiglia), nonché sul loro numero

Dall’attestazione Inps emergono ulteriori indicatori, oltre all’Isee, come l’Isr, l’indicatore della situazione reddituale, e l’Isp, l’indicatore della situazione patrimoniale.

La dichiarazione Isee è indispensabile per ottenere la maggior parte delle agevolazioni e delle prestazioni: dal reddito di cittadinanza al bonus bebé, dalle tariffe agevolate della mensa scolastica alle tasse universitarie, sino alla dilazione delle cartelle e alle prestazioni sociosanitarie per i disabili.

Ma è possibile ottenere una prestazione di assistenza o un’agevolazione senza presentare la dichiarazione Isee? In altre parole, posso avere aiuti senza Isee?

Fortunatamente, ci sono a tutt’oggi, diverse prestazioni di assistenza che non richiedono la presentazione del modello Isee: l’assegno sociale, cioè la pensione che spetta in caso di bisogno a chi non ha contributi sufficienti per ottenere la pensione di vecchiaia, ad esempio, non prevede, tra i requisiti, il rispetto di una soglia Isee massima. Lo stesso vale per le pensioni d’invalidità e inabilità civile, e per la maggior parte delle prestazioni per invalidi.

Anche la Naspi, l’indennità di disoccupazione che può essere richiesta dalla generalità dei lavoratori dipendenti, non richiede il rispetto di una soglia Isee.

Negli anni, è stato proposto più volte di introdurre il rispetto di una fascia Isee massima per il diritto ad alcune prestazioni collegate allo stato di bisogno: ma procediamo con ordine.

Prestazioni di assistenza senza Isee

Ad oggi, le prestazioni di assistenza che possono essere ottenute senza la necessità di rispettare dei limiti ai fini Isee (o dei limiti correlati ad altri indicatori che emergono dalla Dsu) sono diverse:

  • pensione d’invalidità civile: questa prestazione, chiamata assegno di assistenza per gli invalidi civili parziali, spetta a chi possiede un’invalidità riconosciuta dal 74% al 99%, se è disoccupato e non supera determinati limiti di reddito personali (4.906,72 euro annui), e ammonta a 285,66 euro al mese per il 2019;
  • pensione per invalidi civili totali: la pensione mensile per gli invalidi civili in misura pari al 100%, o pensione di inabilità civile, ha lo stesso importo dell’assegno di assistenza; il limite di reddito personale che consente di aver diritto alla prestazione, però, è più alto ed è pari a 16.814,34 euro annui;
  • indennità di frequenza;
  • assegno sociale;
  • pensione sociale;
  • assegno sociale sostitutivo;
  • pensione sociale sostitutiva;
  • pensione speciale sordomuti;
  • indennità di comunicazione;
  • pensione per ciechi assoluti;
  • pensione per ciechi parziali;
  • assegno per i decimisti;
  • indennità per i ventesimisti;
  • indennità di accompagnamento: l’ assegno di accompagnamento, o accompagno, che spetta agli invalidi al 100% non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita o di camminare senza l’aiuto di un accompagnatore, per il 2019 è pari a 517,84 euro; non ci sono limiti di reddito per averne diritto;
  • pensione per i talassemici;
  • bonus mamma domani, o premio nascita: si tratta di un contributo una tantum, pari a 800 euro, che spetta alle future madri, a partire dal compimento del 7°mese di gravidanza, ed è riconosciuto anche in caso di affidamento e adozione; non sono previsti limiti di reddito per ottenerlo;
  • Buono nido: hanno diritto al bonus nido 2019 tutte le famiglie, a prescindere dal reddito e dall’indicatore Isee, con figli sotto i 3 anni che frequentano l’asilo nido, o che, a causa di gravi patologie croniche, necessitino di supporto specifico in casa;
  • assegni al nucleo familiare (o Anf, da non confondere con gli assegni familiari corrisposti dai Comuni).

Prestazioni di assistenza con Isee

Ecco invece le prestazioni che, ad oggi, richiedono obbligatoriamente il rispetto di una soglia Isee:

  • assegno familiare corrisposto dal Comune: l’assegno spetta ai nuclei familiari composti almeno da un genitore e tre figli minori, con risorse patrimoniali e reddituali non superiori alla soglia Isee stabilita ogni anno;
  • bonus bebé: il bonus bebè, per i nati dal 2019, consiste in un contributo riconosciuto mensilmente ai genitori con figli minori di 1 anno. L’ammontare del bonus è pari a:
    • 80 euro mensili, per ogni figlio minore di  un anno, per le famiglie il cui Isee (l’indicatore della situazione economica della famiglia) non supera 25mila euro;
    • 160 euro, per ogni figlio minore di un anno, per le famiglie il cui Isee (l’indicatore della situazione economica della famiglia) non supera 7mila euro; per il secondo figlio, il bonus viene maggiorato del 20%;
  • assegno di maternità corrisposto dai Comuni;
  • Reddito di cittadinanza;
  • Pensione di cittadinanza;
  • prestazioni sociosanitarie: ad esempio l’assistenza domiciliare di soggetti maggiorenni disabili o non autosufficienti;
  • prestazioni sociosanitarie residenziali: ricoveri in rsa, rssa, residenze protette;
  • abbattimento rette asili nido, mense e trasporto scolastico.

Per le prestazioni di previdenza ci vuole l’Isee?

Non esistono delle prestazioni di previdenza, cioè spettanti ai lavoratori assicurati con l’Inps in possesso dei requisiti contributivi prescritti, che necessitino di una soglia Isee massima. La prestazione di previdenza, infatti, spetta in forza del rapporto assicurativo, anche se collegata allo stato di bisogno (la perdita dell’impiego per la Naspi, l’età avanzata, la riduzione della capacità lavorativa o il decesso di un lavoratore o pensionato per la pensione).

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