Telelavoro, cosa cambia ora per i lavoratori

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Telelavoro, cosa cambia per i lavoratori: ecco che cosa sapere.

Il nuovo Dpcm del 18 ottobre ha modificato ulteriormente il protocollo di attuazione del telelavoro, aiutando imprese e imprenditori a favorire il lavoro agile da remoto per i propri dipendenti. Lo stesso premier ha affermato che attraverso un provvedimento legge della ministra Dadone verrà ampliato il lavoro da remoto per i lavoratori pubblici, con la quota dello telelavoro che arriverà al 75%, contro il 70% del Comitato tecnico scientifico.

Telelavoro e attività professionali

In relazione invece alle attività professionali, nel contenuto del nuovo Dpcm c’è la raccomandazione di applicare la modalità dello telelavoro “ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza”. Inoltre, nel testo dell’ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri si legge come debbano essere incentivate sia i congedi retribuiti che le ferie per i dipendenti privati. Vengono poi promosse le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, con l’impiego di forme di ammortizzatori sociali.

Telelavoro e lavoratori disabili

Per quanto riguarda invece i lavoratori disabili, dal prossimo 15 ottobre i datori di lavoro hanno l’opportunità di stipulare accordi aziendali con le rappresentanze sindacali RSA/RSU, al fine di prevedere lo telelavoro per i lavoratori con handicap o per i dipendenti che assistono nella propria casa familiari disabili. Oltre all’accordo aziendale rimane comunque l’obbligo di accordo individuale e di trasmissione dello stesso al Ministero del Lavoro.

Telelavoro e figli under 14 posti in quarantena

Un altro tassello importante dello telelavoro ha per oggetto il congedo retribuito al 50% rispetto allo stipendio normale per i genitori che hanno uno o più figli minori di 14 anni posti in quarantena su ordine della Asl dopo un contagio avvenuto all’interno della scuola con una persona risultata positiva al coronavirus.

Oltre che all’ambito scolastico vengono presi in considerazione anche i corsi formativi e le attività sportive. Rimane invece un punto interrogativo cosa succeda in caso di contagio del figlio under 14 in caso di chiusura delle scuole o di didattica a distanza.

 

chiara.lanari@investireoggi.it

 

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