Il ministro apre la sede ai sordi A teatro con la lingua dei segni

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Domani alle 11 sarà inaugurata in municipio, al castello villa Nogarola, la sede regionale dell’Ente nazionale sordi, Ens, e alle 16 al teatro di Rizza sarà presentato lo spettacolo La Bella e la Bestia, interpretato da una compagnia composta da attori sordi e tradotto da interpreti della Lingua dei segni, Lis.

LA NUOVA SEDE. Le tremila persone sorde che vivono in Veneto sono rappresentate nel consiglio regionale Ens, composto da cinque consiglieri che hanno scelto come presidente Giuliano Boaretti e da una segretaria, Francesca Zanatta, che svolge anche il ruolo di interprete della Lingua dei segni, Lis. «Quando sono stato eletto», spiega il presidente, «abitando in provincia di Verona come la segretaria e un consigliere, gli altri tre a Padova Rovigo e Venezia, il consiglio ha deciso per comodità di spostare la sede a Verona in Lungadige Sant’Eufemia. Noi tre di Verona poi abitiamo a Rizza e parlando con alcuni consiglieri comunali, prima delle elezioni dello scorso anno, è stata prospettata la possibilità di una sede al castello villa Nogarola, accanto a quella provinciale dell’Aido, inaugurata lo scorso anno. Il discorso è continuato e si è realizzato con la nuova amministrazione comunale, specie con l’assessore al sociale Elena Guadagnini».

La sede è nel corpo centrale del castello, con entrata a destra sotto i tre archi, dopo la sede della Fevoss. I locali saranno dati in comodato d’uso gratuito. «Lo spostamento da Verona al castello», sottolinea il presidente, «è stato approvato dal Consiglio regionale perché migliorativo: facile da raggiungere, comodo per parcheggi, salutare per il grande parco su cui si affaccia e soprattutto perché ci sentiamo ben accolti». «Siamo convinti che accogliere la loro richiesta», spiega il sindaco Antonello Panuccio, «rientri tra gli obiettivi della nostra comunità perché rappresenta inclusione sociale di chi è affetto da questa disfunzione invisibile. Dopo l’inaugurazione della sede Aido dello scorso anno qui al Castello, con questa nuova sede regionale Ens, promuoviamo sensibilizzazione e vicinanza al tema della sordità, disabilità che colpisce anche nostri concittadini».

VOLONTARI. «Il consiglio regionale Ens lavora ed opera in tutte le 7 sezioni come volontariato e con non poche difficoltà per i pochi fondi stanziati in rapporto alle spese da sostenere per le persone che si occupano dello sportello informativo e del servizio interpretativo Lis», spiega il presidente. «Il nostro obbiettivo è quello di migliorare la qualità di vita delle persone sorde favorendo i loro diritti di cittadini con l’abbattimento delle barriere comunicative che ci sono tra la realtà dei sordi e quella degli udenti. Noi purtroppo avvertiamo la mancanza di attenzione delle istituzioni per le nostre problematiche, forse per la poca visibilità del nostro handicap: un problema che non si vede. Le nostre difficoltà quotidiane di comunicazione e relazione sono tuttavia enormi: come possiamo comunicare, spiegarci se non si riesce a farsi capire, se non è presente l’interprete dei segni? In tutti gli stati europei infatti, eccetto in Italia, è riconosciuta la Lis, lingua dei segni, come nostra lingua e solo di recente la Regione veneto, con altre, l’ha riconosciuta. Non è però sufficiente».

IL PROGRAMMA. Domani alle 11 la cerimonia ufficiale con il taglio del nastro, l’apertura e la visita della sede al castello villa Nogarola alla presenza delle autorità locali e il presidente nazionale Ens Giuseppe Petrucci, il vice Francesco Bassani e il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana. Alle 16 al teatro parrocchiale di Rizza sarà presentato lo spettacolo La bella e la bestia, realizzato dalla compagnia Mani di luce interamente in lingua dei segni e tradotta in simultanea a voce da due interpreti Lis. «La nostra compagnia», spiega a gesti la responsabile Alessandra Marigonda che interpreta anche il ruolo della protagonista, «è composta interamente da attori e regista sordi. Non riceviamo nessun compenso per quello che facciamo, siamo tutti volontari e recitiamo per divertimento e passione; questo ci permette di immedesimarci al massimo nei personaggi che interpretiamo. La stretta collaborazione poi con il Consiglio regionale dell’Ens ci ha permesso di continuare questo progetto. L’obbiettivo è di dare visibilità alla nostra comunità silenziosa di sordi, purtroppo ancora poco conosciuta. Il nostro sogno è di poter vedere un giorno l’integrazione dei due mondi: quello dei sordi e quello degli udenti. Non siamo persone invisibili; ancora oggi ci sentiamo fortemente emarginati dalla società; per noi sordi non c’è accessibilità in tanti posti e momenti quotidiani…perché manca l’interprete Lis.

IL COMUNE. «Per la nostra amministrazione la nuova sede Ens è un punto di partenza», conclude l’assessore al Sociale Elena Guadagni, «ci impegneremo infatti a dare visibilità a queste persone e ai loro diritti».

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