Ll duca di Edimburgo è sempre stato etichettato come un seduttorie seriale, tanto che un documentario de La grande storia proposto qualche mese fa su Rai3 rivelò che la Regina Elisabetta II sarebbe stata sul punto di divorziare ben 63 volte in 70 anni di matrimonio. Ma in pochi sanno che, Sovrana a parte, sono ben altre le figure femminili chiave della vita del principe

di Francesco Canino

Tutte le donne del Principe Filippo. Scomparso a 99 anni a due mesi esatti dal suo centesimo compleanno, il duca di Edimburgo è sempre stato etichettato come un seduttorie seriale, tanto che un documentario de La grande storia proposto qualche mese fa su Rai3 rivelò che la Regina Elisabetta II sarebbe stata sul punto di divorziare ben 63 volte in 70 anni di matrimonio. Ma in pochi sanno che, Sovrana a parte, sono ben altre le figure femminili chiave della vita del principe Filippo di Grecia e di Danimarca, quelle che l’hanno influenzato e che gli hanno cambiato per sempre l’esistenza.

IL LEGAME SPECIALE CON LA MADRE ALICE
«Sii coraggioso, io non ti lascerò mai». Nonostante l’infanzia del Principe Filippo sia stata segnata dall’assenza della mamma, Alice di Battenberg, il legame tra loro due fu sempre inteso e speciale. Nata al castello di Windsor, era figlia del Principe Louis di Battenberg e della principessa Vittoria d’Assia e da parte di madre era bis nipote dell’iconica regina Vittoria. «Alice è stata uno dei personaggi più originali della storia delle dinastie reali e la sua vita, terminata nel 1969, è tuttora un esempio di coraggio e di umanità», spiega Lavinia Orefici, autrice del libro Elisabetta dalla A alla Z (Piemme). Sposata con il principe Andrea di Grecia, ebbe quattro figlie femmine e un maschio e la sua vita cambiò per sempre con la rivoluzione in Greca del 1922.

IL RICOVERO IN CLINICA PSICHIATRICA E I TRADIMETI DEL MARITO
Affetta fin dalla nascita dalla sordità, la suocera della Regina Elisabetta II visse una vita complicata: costretta a trasferirsi a vivere in Francia quando in Grecia scoppiò la rivoluzione, prima affrontò enormi problemi economici poi fu persino ricoverata in una clinica psichiatrica in Svizzera, dove contro la sua volontà fu sottoposta a trattamenti di ogni genere. Nel frattempo, nel sud della Francia, il marito si dedicava all’alcol e al gioco d’azzardo al fianco una nuova amante, un’arrampicatrice sociale dal passato molto discusso.

IL CORAGGIO DELLA SUOCERA DELLA REGINA
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale spaccò ulteriormente la famiglia (che nel frattempo cambiò cognome in Mountbatten per nascondere le origini tedesche). Mentre Filippo combatteva valorosamente con la Raf, tre delle sue quattro sorelle si sposarono con degli ufficiali dell’esercito nazista, provocando così ulteriore dolore in Alice la quale, con i pochi soldi a disposizione, si stabilì ad Atene e dove cominciò ad aiutare i bisognosi. Tra di loro c’erano anche diverse famiglie di ebrei, che nascose per più di un anno nel sottotetto di casa sua, finendo nel mirino della Gestapo che la inserì tra i sospettati: sfruttando la sua sordità, riuscì a non rispondere alle domande dei tedeschi e salvò la vita di molti ebrei, compresa la famiglia Cohen.

ALICE FONDÒ UN ORDINE ECCLESIASTICO
Alla fine della Guerra vendette tutti i suoi gioielli, esclusa una tiara di brillanti che venne utilizzata per realizzare l’anello di fidanzamento che Filippo donò alla futura sovrana. Con quei soldi fondò un ordine ecclesiastico, la Sorellanza Cristiana di Marta e Maria, e un orfanotrofio che accoglieva i poveri di Atene. Con una tunica grigia e l’abbigliamento da suora partecipò all’incoronazione di Elisabetta, nel 1953, e fu proprio la Regina a farla trasferire a Londra durante il colpo di Stato del ’67, in Grecia: gli ultimi anni li visse in un appartamento a Buckingham Palace. «Si racconta che fosse facile rintracciare la principessa dall’odore delle sigarette che l’accompagnava costantemente. Passeggiava nei corridoio del Palazzo vestita da suora e fumando Woodbines», racconta ancora la Orefici. Morì nel 1969 a 84 anni. Nella serie The Crown è interpretata dall’attrice Jane Lapotaire.

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LE SIMPATIE NAZISTE DELLE SORELLE DEL PRINCIPE
Ben diversa invece la vita delle sorelle di Filippo di Edimburgo, le cui simpatie naziste erano note a tutti, anche a Corte, tanto che il 20 novembre del 1947 nessuna di loro fu invitata al matrimonio di Elisabetta con il principe, che invece volle al suo fianco la madre Alice e l’adorato zio Louis. Del resto la vita privata di Margherita e Cecile era stata scandagliata in ogni dettaglio, visto che entrambe aveva sposato dei nobili di alto lignaggio che divennero ufficiali del Reich. Margarita di Grecia si unì con il principe Gottfried di Hohenlohe-Langenburg, il quale combatté sul fronte russo con l’esercito tedesco dal quale fu poi congedato dopo aver partecipato al complotto contro il Führer del 20 luglio 1944. Cecile di Grecia fu invece sposata con il Granduca ereditario Giorgio Donato d’Assia: il 1° maggio del 1937 entrambi aderirono al partito nazista e nell’ottobre dello stesso anno morirono in un tragico e misterioso incidente aereo. Nelle foto del loro funerale, l’allora sedicenne Filippo appare circondato da gerarchi in divisa e da una folla che fa il saluto nazista.

SOFIA E QUEL PRANZO CON HITLER
«Hitler? Un uomo così affascinante e apparentemente modesto». A scriverlo fu Sophie, una delle sorelle di Filippo, che vergò in tarda età le sue memorie senza però mai pubblicarle. A impedirlo, si disse, fu proprio la Royal Family ma qualche anno fa gli scritti entrarono comunque in possesso di Channel 4 che nel 2015 non si fece sfuggire la ghiotta occasione e realizzò un documentario. Sophie si sposò con il principe Christoph von Hessen, un ufficiale delle SS che morì in guerra nel 1943, e già agli inizi degli anni ’30 e prima della vittoria elettorale del partito nazista, la coppia frequentava Hitler. Lo incontrarono anche al pranzo del matrimonio di Goering e una foto mostra Sophie seduta davanti al Führer. La donna si risposò dopo la guerra con un Hannover e dagli anni ‘50 frequentò regolarmente la famiglia reale a Londra.

LA MAMMA DI FILIPPO TRA I GIUSTI DELLE NAZIONI
C’era anche Sofia al fianco di Filippo nell’ottobre del 1994, quando con una cerimonia allo Yad Vashem, il museo della memoria per le vittime dell’Olocausto, la principessa Alice venne insignita dell’onorificenza di «Giusti tra le nazioni», che Israele concede ai non ebrei che hanno messo in pericolo la propria vita per salvare anche un solo ebreo. Lei salvò decine di ebrei greci dalla Gestapo e alla cerimonia partecipò anche la famiglia Cohen che grazie alla principessa – la quale oggi riposa nel Getsemani, sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme – uscì indenne dalle atrocità nazi-fasciste.

 

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