Storia di Salvatore: dalla Sicilia a Roma. Oggi tra i sacerdoti ordinati da Papa Francesco

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Salvatore Lucchesi con sua mamma, la messinese Angela Gargiuli

«Oggi realizzo il mio sogno, non esiste dono più grande della vocazione: dopo tanto tempo ho trovato la mia felicità, era nelle mani del Signore, Lui lo sapeva da sempre.

Gli rendo grazie per la misericordia che ha avuto per me». È emozionato don Salvatore Lucchesi, 43 anni, che stamattina sarà ordinato sacerdote per imposizioni delle mani di Papa Francesco in Vaticano, assieme ad altri 8 confratelli. Originario di Aci Catena, in provincia di Catania (anche se nelle sue vene scorre sangue messinese, la mamma Angela Gargiuli è nata in riva allo Stretto e qui vivono i suoi zii Pietro a Contesse e Nunzio a S. Teresa di Riva). Ad Acireale, dove ha lavorato per sette anni come barman, era conosciuto per il suo carattere solare; una vita apparentemente normale la sua, divisa fra gli amici, la fidanzata e la parrocchia “Maria SS. della Catena” di Aci Catena, dove spesso aiutava il parroco.

La sua infanzia non è stata delle più semplici: secondo figlio di genitori sordomuti – cattolici ma non assidui praticanti –, si è dovuto adattare a una quotidianità fatta di sacrifici ma questo gli è servito per maturare nella consapevolezza che «il progetto di vita che Dio ha per te segue strade inaspettate. In chiesa volevo andarci per forza – racconta –, ogni giorno sentivo crescere dentro di me quella sana inquietudine». Una vocazione “adulta” la sua, aveva 35 anni quando ha sentito la chiamata e confessarlo a papà Lucio (morto sei anni fa) e mamma Angela non è stato semplice – «Inizialmente non l’hanno presa benissimo, ma poi hanno accettato serenamente la mia decisione» – e anche la sua fidanzata, che reagì dandogli uno schiaffo.

Il suo desiderio più grande? Essere sacerdote degli ultimi: «Solo stando a fianco di chi soffre, di chi ha bisogno, di quanti si trovano ai margini, potrò sperimentare la bellezza di Dio». Stasera alle 18 celebrerà la sua prima messa nella chiesa parrocchiale di San Clemente, 15mila anime, dove sarà chiamato a svolgere il ruolo di vice parroco di don Remo Chiavarini e il primo maggio alle 19 presiederà la celebrazione nella sua parrocchia di origine, ad Aci Catena.

 

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