Gloria, studentessa italiana di 17 anni a New York: “ho imparato la lingua dei segni per comunicare con il mio fratellino americano disabile”

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Torino,  (informazione.it – comunicati stampa – varie)

Una storia straordinaria di amicizia e inclusione che supera ogni barriera e ogni diversità.

Sembra la sceneggiatura di una serie tv bellissima e commovente, invece quella di Gloria, studentessa genovese di 17 anni partita lo scorso settembre con l’organizzazione YouAbroad alla volta di New York per frequentare il quarto anno delle scuole superiori all’estero, è una storia vera! Nella Host Family americana che accoglie Gloria in America c’è anche John, 15 anni, un ragazzo diversamente abile che utilizza il linguaggio dei segni per comunicare con il mondo esterno.

Gloria alla partenza per gli Stati Uniti conosce già le particolari esigenze del suo fratellino ospitante, quello che non sa è che John è una persona meravigliosa destinata a diventare il suo “complice perfetto” e a cambiare per sempre la sua vita e il suo modo di concepire l’amicizia. Per poter comunicare con John, Gloria chiede alla sua mamma americana di poter studiare il linguaggio dei segni in inglese: l’intesa tra i due va oltre le parole, basta uno sguardo per capirsi, ma la voglia di conoscersi a fondo e di vivere questo rapporto al massimo è troppa.

Il racconto di Gloria: 

“L’anno all’estero ti apre le porte del mondo: questa è la frase che utilizzerei per riassumere la mia esperienza. Da una piccola città mi sono trovata catapultata fra le braccia di realtà nuove e culture da scoprire, da cittadina italiana sono diventata cittadina del mondo. Sarebbe davvero difficile elencare tutte le esperienze che questo percorso con YouAbroad  mi ha permesso di vivere. Senza dubbio però il rapporto con un particolare componente della mia famiglia ospitante è stata l’emozione che ha illuminato i miei dieci mesi a New York cambiando per sempre la mia visione della vita e dell’amore. La mia famiglia americana è composta da una mamma ,un fratello della mia età e John, il mio migliore amico da quando sono arrivata negli Stati Uniti. John ha 15 anni ed è una persona incredibilmente speciale. John utilizza il linguaggio dei segni per comunicare con le persone intorno a lui, in quanto special needs e non-verbal. Il nostro rapporto è indescrivibile. Abbiamo iniziato a conoscerci piano piano, giocando insieme e provando a comunicare. In pochissimo tempo John è diventato la mia figura di riferimento nella mia casa lontana dall’Italia. Con il suo cuore puro e le sue emozioni che non hanno subito l’influenza di un mondo spesso insensibile e difficile, John mi ha insegnato cosa significhi l’amore che non chiede nulla in cambio, mi è sempre stato vicino riuscendo a capire con un solo sguardo il mio umore e strappandomi un sorriso anche nei giorni più complicati.

Prima di partire, quando mi è stata comunicata la disabilità di John, ero un po’ preoccupata di non riuscire ad entrare in sintonia con lui. Per prepararmi ho imparato su YouTube i termini generali per presentarmi nei linguaggio dei segni americano. Appena arrivata John mi ha aperto le porte del suo mondo di amore e amicizia, di purezza e simpatia. Da subito tra noi si è creata una sintonia che ci ha permesso di capirci con uno sguardo. Ho chiesto alla mia mamma americana di iniziare a prendere lezioni di linguaggio dei segni per poter comunicare con John in modo sempre più intenso. Sono incredibilmente orgogliosa del livello raggiunto, riesco a cantare le mie canzoni preferite con la lingua dei segni ed affrontare discorsi seri e complicati con persone speciali. Ma ancora di più sono grata di avere il privilegio di vivere questo rapporto: John è una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto, l’amore che provo nei suoi confronti è indescrivibile così come lo sono tutte le lezioni di vita che è riuscito ad insegnarmi in soli 10 mesi di questa amicizia che, sono certa, durerà per sempre.”

 

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