Vacanze per tutti: inclusive e accessibili alle diversità

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Locarno, fermata Fart, in attesa del bus.

Dalla stazione, arriva un gruppo di persone da cui si stacca un uomo che si avvicina e chiede, gesticolando, le indicazioni per la funicolare che porta alla Madonna del Sasso. A gesti, si tenta di dare risposta, sperando di aver capito bene la richiesta e, soprattutto, aver risposto comprensibilmente e giusto. Essere presi alla sprovvista e confrontarsi con un gruppo di persone non udenti – va ammesso – non è affare di tutti i giorni (per lo meno per chi scrive) e nemmeno scontato. Per fortuna, quasi ovunque e per istinto, gesticolando, si riesce a farsi capire.

Ma, a livello di proposta turistica, come vengono affrontate queste situazioni? Gli esercizi pubblici quali accorgimenti mettono in atto per offrire un’esperienza il più possibile inclusiva per qualunque tipo di diversità?

All’altro capo della cornetta un’operatrice dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli (Otlmv) che, con molta disponibilità e gentilezza, ci ha dato alcune riposte. «Purtroppo non ci sono informazioni specifiche per i non udenti», perché in questi casi si tratta più «di rapporto uno a uno». Una volta davanti allo sportello informativo quindi – benché non vi sia nessuno che parli specificamente la Lis (Lingua dei segni italiana) – «non ci sono problemi nel comunicare le informazioni. È il personale presente agli sportelli, nel back office, e al call center che si occupa di dare – nel limite del possibile – informazioni ad hoc».

Turismo accessibile in un click

Al di là del caso specifico, nell’ambito della proposta turistica, passi avanti in direzione dell’inclusione della diversità sono stati fatti. Se si parla di disabilità in senso lato, soprattutto di quella fisica, «siamo una regione che propone tour specifici per persone con difficoltà motorie», aggiunge e rimanda quindi al link della pagina ‘Turismo accessibile’ sul sito www.ascona-locarno.com. Online «gli utenti trovano informazioni mirate»: accedendo alla pagina si trovano ragguagli riguardo ad appartamenti dedicati, alberghi facilmente accessibili, escursioni e tour pensati… affinché tutti possano godere della bellezza e delle offerte della nostra regione.

L’ente turistico inoltre si appoggia e collabora con la Federazione ticinese integrazione andicap (Ftia). Alla Federazione fa capo quando v’è necessità di informazioni specifiche rispetto a determinati casi: «È un punto di riferimento», chiosa l’operatrice. Tanti dunque gli accorgimenti pensati e messi in atto, anche se «non ci sono delle direttive» a livello dell’informazione turistica, sottolinea.

L’ente turistico, è bene sottolineare, non ha funzione normativa o istituzionale: «Non può controllare. Chiaro che se qualcuno dovesse porre domande o questioni, l’Ente dà consulenza o parere. In sé però non è un’entità normativa»; nemmeno per legge può dare indicazioni in questo senso, o imporre direttive… si limita perciò a consigli e raccomandazioni.

«Nell’ambito più ampio del turismo inclusivo – segnala ancora –, c’è il sito web della Fondazione Claire & George». La fondazione, lo ricordiamo, funge da centro di competenza e punto di contatto tra albergatori, clienti e fornitori di servizi di cura e assistenza ambulatoriali (cfr. articolo sulla Sla in: ‘laRegione’, 4 settembre, pag. 10).

https://www.laregione.ch/

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