Salva una cerva da un fiume ghiacciato, l’eroe sordo lo racconta a gesti

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01sordo-k5U-U10602891026895WP-700x394@LaStampa_itQuando ha visto quella cerva intrappolata nel fiume ghiacciato non ha pensato ad altro se non a salvarla. Non è stato facile e a raccontarlo è lui stesso, non con le parole, ma con il linguaggio dei segni. Già perché l’eroe di questa storia è sordo e il filmato che ha pubblicato sul web ha avuto grande successo.

di Fulvio Cerutti

«E’ stato sicuramente rischioso muoversi su quel ghiaccio, ma qualcosa nel mio cuore mi ha fatto sentire in dovere di salvare quella creatura». Così spiega Steven Peterson, 50 anni, ricordando il suo gesto. L’uomo era in viaggio di ritorno dal pranzo di Natale nel Missouri quando, attraversando un ponte sul fiume Kettle, ha visto qualcosa che sembrava una roccia nell’acqua. Ha continuato a guidare, ma qualcosa l’ha fatto tornare indietro. E lì ha capito che non era una roccia, ma una cerva che a malapena si teneva fuori dall’acqua ghiacciata. Peterson ha pensato di chiamare il numero di emergenza 911, ma a causa della sua sordità avrebbe avuto troppe difficoltà a farsi capire, avrebbe perso del tempo prezioso.

»»»» IL VIDEO DEL SALVATAGGIO E IL RACCONTO DELL’EROE (clicca qui)

Peterson ha così deciso di allungare una cinghia dal suo camion verso il fiume e, aiutandosi con alcuni rami d’albero, ha iniziato a cercare di avvicinarsi all’animale. «Sono strisciato lungo il ghiaccio con attenzione e ho sempre tenuto gli occhi aperti perché essendo sordo non avrei potuto sentire il formarsi di eventuali crepe nel ghiaccio».

Raggiunto l’animale, Peterson riesce a mettergli la cinghia intorno alla testa e alle zampe anteriori. Così poco per volta è riuscito a tirarlo fuori dal fiume. «Mi sono sentito così orgoglioso e felice per essere riuscito a superare quella sfida. La cerva avrebbe potuto annegare in qualsiasi momento, ma sono stato in grado di salvare da solo» racconta con i gesti in un video-selfie che Peterson si è fatto mentre cerca di riprendere le energie.

Dietro di lui la cerva stremata e ricoperta di ghiaccio. Erano entrambi troppo stanchi per rialzarsi, così Peterson ha iniziato a strisciare trascinando con sé l’animale. «Fino a quel momento la cerva tremava ed era spaventata. Ma una volta al sicuro si è calmata e i brividi sembravano passare. Ho provato ad alzarla sulle sue zampe – ricorda l’uomo -. Ha camminato per un breve tratto, poi si è seduta e mi ha guardato. Sembrava che non sentisse più freddo».

E in quel momento che Peterson capisce che la cervo non era ferita, salvo qualche graffio, e capisce che era già pronta a ripartire per la sua strada. E così ho detto addio alla sua «Miss Ice River», così l’uomo ha chiamato l’animale che si ricorderà quell’eroe che ha sentito il suo disperato bisogno di aiuto da una voce nel suo cuore.

 

twitter@fulviocerutti 

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